Polvere

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Sonomesi ormai che scaviamo, spennelliamo sassolini senza trovare nulladi interessante. Ma non possiamo andarcene da qui finché nontroviamo almeno un osso di pollo. Forse è il loro modo per spezzarei nuovi arrivati. L'aria scotta, ad ogni respiro nei miei polmonientra più polvere che ossigeno.
"Basta, pausa pranzo partedue, chi viene?" chiede Mike
Tina si spolvera i suoipantaloni mentre si alza, è sempre pronta a fare una pausa, anchedopo una pausa.
Leo lancia il suo pennello "Vee tu vieni?"mi asciugo la fronte e faccio no con la testa. Loro si incamminanoverso la nostra tenda principale, io continuo a spennellare. Solosassi e polvere, polvere e sassi. Dopo 15 minuti lancio anche io ilpennello e vado a mangiare. Mentre mando giù il pollo di ormai duegiorni penso al fatto che forse è il tipico scherzo che fanno agliarcheologi alle prime armi. Partiamo tutti presi bene, dando perscontato di trovare dinosauri ogni giorno, ma l'amara verità è cheun dinosauro è una cosa rara. Spesso si trovano fossili piccoli erotti. Dopo pranzo ritiriamo le nostre cose, abbiamo deciso dicambiare location, in uno dei paesi vicino a qui hanno detto che adest della foresta c'è una grotta, molti sono entrati e non sono maiusciti, ne parlavano tutti. "Se ci va bene troviamoun pappagallo morto" scherza Mike
"Se ci va bene ciperdiamo" dice Leo
"Come perderci sarebbe un bene?"chiedo.
"Beh di solito chi si perde trova cose interessanti"spiegò lui
"o muore" disse Mike.
Passiamo il restodella serata a parlare di possibili cose che potrebbero succedere.Nel villaggio hanno specificato alcune persone di non andare in quelposto. Ma da bravi archeologi noi ci andiamo, perché i posti vietatisono i più interessanti per noi.

È mattina, facciamotappa di rifornimenti di vivande al villaggio e poi ci incamminiamonella foresta. "Siamo nel 2019 e dobbiamo seguire una mappacartacea" si lamenta Tina
"Beh dato che non c'è ne wifine una presa nelle foreste direi che è ovvio" dico io, le piaceil nostro lavoro, non le piace raggiungere i luoghi però, a piedi. Eabbiamo davanti 57km.
L'aria della foresta è diversa di quelladelle settimane passate, è umida, appiccica, profuma di fresco, diterra bagnata, di fiori tropicali, ed è piena di rumori che ti fannosaltare ogni 5 minuti, e non parliamo delle zanzare. Autan? Controqueste bestie non c'è protezione. Sento fruscì tra le foglie deglialberi che toccano il cielo, sono scimmie e vari uccelli.
Saltiamoal dunque, perché la nostra lunga camminata era noiosa e dolorosa.Dietro gli alberi finalmente notiamo la punta di una montagnarocciosa, a metà c'è una caverna enorme, l'entrata è cosi grandeche la statua della libertà potrebbe passarci comodamente con il suobraccio alzato. In base alla salita ci sono dei grossi recinti, varicartelli che dicono di stare alla larga ma nessuna guardia. Forse lohanno messo per tenere lontano i turisti ma dato che si trova inmezzo ad una foresta, i turisti capitano da quelle parti di radoperciò darebbe inutile far stare li delle povere guardie se tantonessuno arriva. E se arriva grazie ai cartelli dovrebbe capire che linon è il caso di andare. Ma noi non siamo turisti e i cartelli cosìci attirano, perchè se c'è un divieto di passaggio in mezzo ad unaforesta davanti ad una caverna misteriosa, vuol dire che c'èqualcosa di speciale li. A noi piacciono le cose speciali. Profumanodi mistero.
Ci accampiamo alla base della montagna, è tardi,salire ora sarebbe inutile. Saliamo domani mattina.



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