CAPITOLO 6

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-E ora che si fa?-

Mi domandò Potter rompendo il silenzio

-Non so tu, ma io sto morendo di fame. Quanti soldi ci ha lasciato Magnus?-

-Dovremmo averne abbastanza sia per il pranzo che per la cena-

Mi rispose tirando fuori dalla tasca le banconote di cui disponevamo e cominciando a contarle

-Dammene un po'-

Gli ordinai allungando la mano per cercare di afferrarle

-Te lo puoi scordare, le terrò io perché primo so come usarle, e secondo non mi fido di te-

Detto ciò si rimise in tasca il denaro e si allontanò, probabilmente per timore che io gli saltassi addosso in preda ad una crisi isterica; ma non feci nulla, semplicemente alzai le spalle, non avevo voglia di mettermi ad urlare nuovamente.

Mi diressi in camera da letto per prendere le chiavi di casa, poi ritornai nel "salotto" e spalancai la porta d'ingresso

-Beh? Che fai li impalato?  Ti ho detto che ho fame, muovi quelle gambette secche e cerchiamo un posto in cui poter pranzare-

-Ma io veramente volevo farmi una doccia, sai com'è, hai occupato il bagno per tutta la mattina-

Mi rispose il Grifondoro

Sbuffai

-Potter la tua capacità di rompere i coglioni mi sorprende ogni giorno di più, smettila di lagnarti e usciamo-

E così dicendo lo presi per un polso e cominciai a trascinarlo fuori, mentre lui mi insultava e cercava di liberarsi dalla mia presa, cosa alla quale rinunciò molto presto, rassegnandosi e lasciandosi tirare da me

-Almeno sai dove stiamo andando?-

-In realtà... No-

Risposi bloccandomi in mezzo al marciapiede. Ero talmente determinato a trovare qualcosa per soddisfare il mio stomaco che avevo trascurato il fatto che non sapevo assolutamente come orientarmi in quel mondo.

Lasciai il polso di Potter

-Oh finalmente, pensavo che non mi avresti mollato più. Forza cammina, so io dove possiamo andare-

Dopo una decina di minuti passati a camminare ci ritrovammo di fronte a quella che sembrava una tavola calda, una volta entrati ci venne in contro una ragazza sorridente e con un grembiule da cameriera

-Prego, accomodatevi pure-

Ci disse indicandoci un tavolo libero.

Cominciammo entrambi a sfogliare il menù; non c'era poi molto, così optai per un panino e lo stesso fece Potter. La ragazza tornò poco dopo essersi munita di un taccuino e prese le nostre ordinazioni

-Cosa vi porto da bere?-

-Due burrobirre, grazie-

Le risposi io con tono annoiato senza degnarla di uno sguardo

-Mi perdoni... due cosa?-

Domandò la ragazza in evidente difficoltà

-Si scusami, il mio AMICO qui è un po' tardo, sai, ogni tanto confonde le parole poverino, intendeva dire che prendiamo due birre, grazie-

-Potter giuro che uno di questi giorni ti ammazzo. Come ti permetti di darmi del ritardato?!-

Gli urlai addosso una volta che la cameriera se ne fu andata

- Sono babbani, Malfoy, e come tali non conoscono le bevande o qualsiasi altra cosa appartenente al mondo magico e si, ti do del ritardato perché porca troia, siamo qui da quasi due giorni e ancora non hai capito che non siamo più ad Hogwarts-

Touchè

Uno a zero per Potty.

-Ecco le vostre birre!-

Esclamò la cameriera un istante prima che io aprissi bocca per rispondere a tono allo Sfregiato. Lasciò sul tavolo due bottiglie di vetro verdi e si allontanò.

Mi misi a scrutare attentamente quel liquido giallastro e frizzante con aria circospetta

-Per Merlino Malfoy, non morde mica, è buona, bevila-

Con diffidenza ne presi una piccola sorsata; in effetti Potter aveva ragione, era veramente squisita.

Non ci rivolgemmo la parola per tutto il resto del pranzo, essendo entrambi troppo impegnati a mangiare. Una volta concluso pagammo e decidemmo di ritornarcene a casa

















-Potter muoviti cazzo! Sono tre ore che sei sotto quella dannatissima doccia, dobbiamo presentarci in quel posto tra un'ora e nonostante io detesti tutto questo non voglio arrivare in ritardo PER COLPA TUA il primo giorno di lavoro!-

Ero esasperato. Quel deficiente continuava a canticchiare richiuso in bagno senza preoccuparsi minimamente di nulla

-Scusa Malfoy ma sai, ti sto ripagando con la tua stessa moneta dato che stamattina per colpa tua non ho potuto lavarmi-

Rispose lui tranquillamente da dietro la porta

-Sai che di dico? Fanculo, io entro, devo sistemarmi i capelli-

Detto ciò spalancai la porta e venni accecato dal vapore provocato dal getto d'acqua troppo calda; era quasi peggio che stare in una sauna.

Arrancai in mezzo a tutta quella nebbia ma a causa di una piccola pozza d'acqua scivolai, persi l'equilibrio e... Indovinate un po'? Finii dentro la doccia e, più precisamente, proprio sopra Potter che mi fissava scandalizzato e con la mandibola che ci mancava poco che toccasse terra, mentre i miei vestiti e soprattutto i miei amatissimi capelli si erano tutti infradiciati.











Spazio autrice:

Ciao a tutti! Ci tengo a dire che questo capitolo è stato scritto abbastanza velocemente e non mi soddisfa a pieno. Il prossimo ho deciso che sarà molto più lungo e soprattutto ricco. Come sempre votate e commentate, buona serata :)

Together for Strength//DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora