Capitolo 12.

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Lunedì, il giorno della settimana che odio di più, perchè deve esistere?
Anche se non esistesse però, credo che odierei il giorno che lo sostituirebbe.
Perchè seguirebbe lo stesso la domenica, ed io per questo odio il lunedì.
La domenica è il giorno in cui sei libera di fare quello che vuoi, anche perchè è l'unico giorno della settimana in cui non si lavora, poi arriva il lunedì, e quindi devi alzarti presto, andare a lavoro, e così riprendere la solita routine.
In ogni caso questa mattina ho avuto un paio di sedute, ma nulla di così stancante, visto che i problemi dei pazienti non erano poi così gravi.
Oramai sono le 13:00 ed ho chiuso da poco lo studio, stavo per andare in un fast food visto che mi annoiavo di andare a casa e cucinare, di solito Ethan ci pensa al posto mio, ma oggi lui doveva svolgere una causa importante proprio a quest'ora.
Fortunatamente lungo la strada del fasfood ho incontrato mia madre che mi ha trascinato di peso a casa sua, quando ha capito qual era la mia meta.
Per questo mi trovo seduta sul letto di camera di mia sorella che l'aspetto, è all'università e dovrebbe tornare a momenti.
Osservo la sua stanza e sorrido, non è cambiata nel corso degli anni.
Sempre semplice senza alcun poster fissato alla parete e niente peluche, niente di niente.
Ha solo alcune foto in delle cornici, che ritraggono me e lei da piccole, alcune invece sempre di noi due ma più recenti, un'altra in cui è da sola mentre prende il diploma, altre due con il suo ragazzo Norman, mentre si baciano e si tengono per mano.
Ormai sono fidanzati da cinque anni, avevano appena diciotto anni quando si sono conosciuti, e da li non si sono più separati.
E di questo ne sono felice, Norman è un ragazzo d'oro, gentile con tutti, ama alla follia mia sorella e per lei farebbe di tutto.
Andiamo molto d'accordo infatti, l'ho sempre visto come un faretellino minore da proteggere, anche se ha un anno in più a mia sorella, comunque è più piccolo di me di due anni.
Inizialmente mio padre quando è venuto al corrente della loro relazione non la presa bene, anche perchè è pur sempre sua figlia.
Ma poi grazie a me e alla mamma ha iniziato ad accettare Norman, anche perchè conoscendolo meglio ha capito che persona meravigliosa è.
La porta si apre di scatto e io mi metto seduta, Rose fa il suo ingresso nella stanza mentre parla al cellulare che tiene fermo tra la testa e la spalla, e con una motagna di libri in mano che le coprono la visuale.
Con un calcio chiude la porta e viene verso il letto, afferro un paio di libri dalle sue mani così che possa vedermi e lei sobbalza, il telefono le cade e i libri anche.
Si posa una mano sul cuore mentre indietreggia e mi osserva spaventata.
Rido leggermente mentre raccolgo i libri ed il cellulare notando che una chiamata è in corso.
" Norman, ciao!" Saluto il ragazzo, leggendo il numero.
" Brooklyn?"
" Si, sono io..."
" Da quanto tempo!" Escalama, io annuisco come se potesse vedermi e mi accomodo sul letto, non curando minimamente mia sorella della mia attenzione.
" Perchè non fai un salto qui più tardi?" Chiedo.
" Se riesco vengo, ma non credo, anche perchè devo andare a recuperare mio fratello alle lezioni di calcio." Amette.
" Allora ci vediamo qualche giorno di questi!"
" Si, mi farebbe piacere."
" Ora ti passo Rose che mi sta trucidando con lo sguardo. Ci vediamo ciccio." Lo saluto mentre lo sento ridere.
Passo il celulare a Rose che me lo strappa dalle mani e velocemente conclude la chiamata, ovviamente dopo aver smesso di parlare con Norman.
"Ciao anche a te eh!" Mi saluta ironicamemte,
Scuoto la mano in segno di saluto e sorrido.
Lei sospira arrendendosi e si siende al mio fianco.
" Pranzerai qui?" Chiede sdraiandosi.
Annuisco e mi alzo andando verso la poltroncina accanto alla finestra, oggi stranamente non piove.
" Allora raccontami un po' come va al lavoro?"
" Bene..."
" Nuovi pazienti?"
" Uno in verità." Sussurro.
" Chi è?"
"Harry Edward Styles, un ragazzo affetto da mutismo selettivo, a causa deltrauma della morte del frarello ha preso la decisione di non voler più parlare..."
" Triste... è piccolo?" Chiede cauta.
" No ha la mia stessa età."
" Capisco, è difficile?"
" Cosa?"
" Volevo dire come sta andando?" Domanda più esplicitamente.
" Più o meno bene, l'ultima seduta è andata bene..."
Rose sta per aprire bocca quando mamma apre discatto la potta entrando in camera.
"Ragazze il pranzo è pronto, venite dai..." Ci avverte sorridendo, noi annuiamo e alzandoci ci dirigiamo di sotto.
Papà come al solito non è in casa, a pranzo resta a lavoro, torna direttamente il pomeriggio.
In un silenzio religioso mangiamo io, mamma e Rose, ovviamente insalata e pollo.
Cibo non spazzatura...
Mia madre è fissata per la linea del corpo, per questo da ragazza ha scelto di essere una nutrizionista e ci è riuscita, anche bene.
Papà da quando è sposato con lei mangia sano e non più come un tempo, si nota anche dal cambiamento fisico che ha subito, è diventato molto più magro direi.
A parte la sua fossa per il corpo però, mamma è una donna perfetta, ama me e mia sorella e ci riempie di attenzioni, proprio come papà.
"Mamma come va a lavoro?" Chiedo mentre con un fazzoletto pulisco il contorno delle labbra.
" Bene grazie, a te invece?"
" Nulla di nuovo, quindi bene." Mento, in un certo senso.
Diciamo che il mio lavoro va bene, non posso lamentarmi.
Lei annuisce e porta alle labbra il calice riempito di vino rosso.

Tre ore dopo.
Sono le quattro, fra un'ora devo incontrare Harry per la nostra "seduta alternativa" e sono ancora seduta sul letto di camera mia che chiacciero con Jen.
È da tanto che non passiamo un po' di tempo insieme, al di fuori dell'ambito lavorativo.
" Quindi avete assistito al concerto anche voi!?"
Annuisco mentre la guardo sorridere.
" Io e Ethan eravamo quasi in prima fila. Com'è andata dai racconta!"
" Bene, abbiamo cantato, anzi io ho cantato, abbiamo pianto, anche se io di più durante il discorso dell'uomo sul parco, e poi ci siamo abbrac-" Inizio ma mi blocco immediatamente capendo che stavo per dirle di averlo abbracciato, non è che io non voglia dirglielo per qualcosa in particolare, perchè alla fine è stato soltanto un abbraccio.
Ma è che Jen è una ragazza che dentro la sua mente gira tanti film mentali, e non vorrei che iniziasse ora.
" Cosa avete fatto?"
"Nulla, lascia stare."
" Guarda che ho capito, vi siete abbracciati."
" Non è niente di grave, soltanto un abbraccio." Le dico mentre mi avvicino all'armadio.
" Non sto affermando il contrario infatti." Risponde ridendo.
" Dove intendi portarlo oggi?" Continua incrociando le gambe sul letto per stare più comoda.
Ormai tra lei ed Ethan ci ho fatto l'abitudine.
" Visto che oggi non piove vorrei portarlo al Luna park." Rispondo guardando fuori dalla finestra.
" Perchè al Luna park?"
" Oggi vorrei chd provasse un senso di linertà, vorrei stacasse la spina per un po' da tutto.
Vorrei che almeno per un paio di ore tornasse bambino." Sentenzio frugando nel mio armadio.
" Mi piace come idea ma la libetà non credo sia un'emozione..."
" Si che lo è, molti scrittori famosi citano testuali parole " la libertà si trova nella mente e nelle nostre emozioni." Quindi la libertà in un certo senso ne fa parte."
" Non lo sapevo, e comunque anche l'idea del quadernino per le emozioni mi piace." Biascica pensierosa.
" Io ora devo andare, mi raccomando vestiti comoda!" Continua venendomi incontro, mi lascia un bacio sulla guancia e va via sventolando i suoi capelli rossastri.

Angolo Autrice.
Twitter sta impazzendo!
Ebbene sì, oggi sono otto anni dei One Direction!
Auguriiii!❤️
Ogni ora ci sono post diversi e noi impazziamo, piangiamo e scleriamo come non mai.
Si dice anche che alle otto ci sarà il video di Infinity (forse) perché otto al contrario è l'infinito come noi tutte sappiamo.
E niente speriamo sia vero!❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 23, 2018 ⏰

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