01/Un Luogo Nuovo.

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Jisung:

2. Era il numero del voto che il giovane lesse sulla verifica corretta, che l'insegnante, aveva consegnato ai suoi studenti poco prima.
Non ci posso credere...
Lo sguardo del ragazzo, nel guardare quel foglio pieno di segni rossi che segnavano ogni suo errore, era sconvolto e distrutto.
Ed io, che avevo anche studiato per tutto il fine settimana...
"Signorino Park, la campanella sta per suonare e tu sei l'unico a non aver ancora consegnato, mi restituisca la verifica."
"Sì, sì... Arrivo." L'insegnante risvegliò il giovane da i suoi pensieri.
E adesso come lo dico a mamma e papà?
"Signorino Park, c'è qualche problema? Ha una faccia, quest'oggi." Chiese l'insegnante mentre Jisung consegnava il compito in classe.
"Oh, no. Non si preoccupi." Disse solo il ragazzo, l'insegnante ghignò.
Lo sai benissimo qual è il problema...
Sbuffò il giovane sedendosi al suo banco. Suonò la campanella e tutti i presenti presero il proprio materiale ed uscirono dall'istituto.
Jisung, appena fuori dall'istituto, incontrò uno suoi amici.
"Jisung, fai la strada per tornare a casa con noi?" Chiese Jaemin a Jisung, con il suo solito sorriso contagioso.
"No, penso che farò un giro prima di rientrare a casa."
"Ok, allora ci vediamo in giro dopo?" Chiese Jeno, giocherellando con la mano di Jaemin.
"Non lo so, spero di sì. Ho preso di nuovo 2 in matematica." Rispose Jisung ridacchiando, anche se in realtà era spaventato all'idea di tornare a casa con un ennesimo votaccio.
"Posso venire con te? Perché non c'è nessuno a casa e non mi va di stare da solo." Chiese Chenle con timidezza.
"Sì, per me va più che bene." Jisung sorrise a Chenle.
I ragazzi si salutarono e Jisung e Chenle presero una strada diversa dal solito. Camminarono a lungo per le lunghe strade di quella non troppo grande città. Poi decisero di prendere una strada che portava fuori città, solo per fare un giro, poiché non ci erano mai andati.
Parlarono del più e del meno per tutto il tragitto, ridendo, scherzando e giocando come loro solito fare.
E per la via che stavano percorrendo, ormai priva di ogni tipo di traccia tipica da città, videro un alto e vasto bosco con un sentiero di pietre che portava chissà dove.
Nel vedere le luci, le ombre e i vari e tanti diversi colori mischiarsi del bosco, davano una sensazione stupenda ai due giovani, una sensazione di libertà e purezza e pulito, sensazioni tanto belle che decisero di addentrarsi nel bosco, incamminandosi per il sentiero di pietre quasi del tutto ricoperte da muschio e foglie secche cadute da gli alberi immensi.
Non andarono lontano, poiché non conoscevano il luogo e non ci tenevano a perdersi, loro due da soli, in un bosco, ai loro occhi immenso.
Qui sì che potrò scrivere bene tutte le storie che desidero!
Pensò il ragazzo, mentre prendeva dallo zaino un quaderno ed una penna, guardandosi in torno.
Questo posto è bellissimo! Da così tanta ispirazione.
Pensò il giovane, cercando un posto in cui sedersi, per prendere bene tutti gli appunti che gli servivano.
"Che fai Jisung?" Chiese Chenle, mentre guardava il minore sedersi sul bordino rialzato del sentiero.
"Scrivo. Perché questo posto è perfetto per scrivere!" Rispose felice il minore all'amico.
"Allora io scatterò qualche foto. Comunque è vero, questo posto è stupendo." Disse Chenle, prendendo dal suo zaino la macchina fotografica.
Mente Jisung dava qualche occhiata in giro per poi scrivere tutto ciò che gli passava per la testa sul quaderno, Chenle fotografava gli alberi, le secche e colorare foglie giacenti a terra poiché ormai cadute da i rami degli alberi, gli uccellini che cinguettavano e si spostavano da un ramo all'altro, le nuvole bianche e soffici con sfondo un cielo azzurro e limpido, i cespugli e i vari e coloratissimi fiori che vedeva curiosando in giro.
Jisung vide il flash della fotocamera dell'amico, su di sè.
"Ma che fai?" Chiese.
"Ti ho fatto una foto, perché? Non vuoi essere fotografato?"
"Non è quello, è che hai sempre detto di non amare fotografare le altre persone, ma sempre e solo gli animali e i paesaggi."
"Lo so, ma non sono riuscito a resistere. Con questi colori e questo sfondo, sei bellissimo." Ammise Chenle, abbassando la testa di poco.
"Oh, Grazie... Mi fa piacere!" Sorrise imbarazzato e timidamente Jisung, voltando lo sguardo e guardando i fiori, da i petali bianchi e alcuni di poco rovinati, accanto a sé.
Mi chiedo se lui pensi davvero che io sia bellissimo... Oh no, Jisung! Ha detto che sei bellissimo solo per via dell'atmosfera.
Pensò il minore, arrossendo.
Il sole, che si nascondeva dietro agli alberi, iniziò a calare. Perciò i due ragazzi si incamminarono per tornare a casa.
Per tutto il tempo mentre andavano verso le proprie abitazioni, non parlarono, si diedero solo qualche occhiata timida e un po' imbarazzata.
Arrivati nella piazza della città, si salutarono come se niente fosse successo e ognuno tornò alla propria abitazione.

.Il Nostro Sentiero Magico. ~ChenSung~ -Ita-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora