17/Bicchiere D'acqua.

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Tornati a casa mi rimisi il pigiama, così se fosse tornata mia mamma mi avrebbe trovato in abbigliamento comodo e non avrebbe sospettato di noi due e della nostra piccola gita non autorizzata.
Ci sistemammo in soggiorno per controllare se adesso ci fosse qualcosa di interessante in tv.
Eravamo seduti abbastanza vicini, ma c'era nell'aria un silenzio per niente ignorabile e inspiegabile.
Eravamo appena tornati da una delle nostre solite gite, anche se questa volta c'è stato un bacio. Il primo bacio, nostro. Indimenticabile.
"Beh... Quindi, fino a che ora resti qui?" Chiesi al maggiore, cercando di spezzare l'aria irrespirabile che si era creata nella stanza.
"Finché posso" rispose, girandosi a guardare lo schermo della tv per evitare il mio sguardo. Le sue guance si sfumarono di un rosa leggero mentre un sorriso gli era spuntato sulle labbra.
Sorrisi di rimando e lo imitati guardando lo schermo che trasmetteva programmi noiosi.
L'atmosfera non era cambiata molto, ma stava già migliorando.
Mi alzai e andai in cucina senza dare spiegazioni, tornai con un bicchiere di vetro e una bottiglia d'acqua naturale che appoggiai sul tavolo di fronte al divano.
"Che maleducato che sei!" Mi sgridò sbuffando.
"Perché?" Chiesi offeso.
"Ma lo sai che sono tuo ospite!? Non lo sai che quando hai un ospite in casa devi sempre offrirgli qualcosa!?" Mi sembrava quasi si stesse davvero arrabbiando.
"Ma io ti sto offrendo qualcosa!" Aprii la bottiglia d'acqua e riempii il bicchiere fino all'orlo con essa.
"Ma hai portato solo un bicchiere..." Bevvi un sorso d'acqua mentre il maggiore abbassava lo sguardo confuso sulla bottiglia, come se guardando essa riuscisse a capire qualcosa di più.
"Dai, bevi" gli porsi il bicchiere da dove avevo appena bevuto un gran sorso d'acqua fresca.
"È molto buona" cercai di spingerlo a bere.
Lo prese tra le mani, studiandolo con lo sguardo, e si convinse a prenderne un sorso. Lo guardai bere dallo stesso bicchiere dove avevo appena bevuto io. Mi si colorarono subito e incontrollabilmente le guance di un rosa acceso.
"Sì... È molto buona" confermò lui, appoggiando sul tavolo il bicchiere con solo uno strato lieve d'acqua sul fondo.
Ci avvicinammo di più l'uno all'altro, la nostra timidezza non ci aiutava, incrociammo le nostre dita unendo le nostre mani, ma comunque ancora non avevamo neanche il coraggio di guardarci negli occhi.
Dopo secondi interminabili, finalmente, presi il coraggio per guardarlo, aveva il viso rosso e gli occhi che esprimevano il mio stesso desiderio; lasciammo che le nostre labbra si incontrassero nuovamente.
Le sue labbra erano ancora umide dall'acqua fredda appena bevuta. Un brivido mi fece inarcare la schiena e avvicinare di più a lui.
Le nostre labbra si staccarono, per poi rincontrarsi.
Ma questo non era come il bacio che ci eravamo già scambiati.
Sentii la sua lingua premere contro le mie labbra, la feci entrare.
Era strano sì. Ma mi piaceva. Mi sentivo anche molto imbarazzato e non sapevo bene cosa fare e come fare.
Il maggiore mi tirò le braccia fino al suo collo, così da potermi stringere a lui. E sentii le sue mani accarezzarmi dolcemente la schiena.
Tenevo gli occhi chiusi, in realtà avevo un po' paura di quello che stava succedendo, di quello che mi stava succedendo.
Sentivo il mio cuore battere fortissimo, le mie guance ardere e la mia voglia di non separarmi mai da lui che cresceva sempre di più.
Quando ci separammo avevamo entrambi il fiato corto e le guance ancora rosse.
Mi sorrise e io sorrisi a lui.
Mi abbracciò e io risposi stringendomi a lui.
Finché non suonò il campanello ad interromperci e a costringerci a tornare alla realtà.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2019 ⏰

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