Domenica. La giornata in cui avrei passato tutto il giorno con Chenle al sentiero magico, o almeno così pensavo. Mia madre mi chiamò e mi fece scendere in salotto, dove mi presentò due persone a me sconosciute.
"Jisung, lei è Yoona." Mi indicò una donna che aveva più o meno l'età di mia mamma.
"E lei è Noh HyoJung, ma puoi chiamarla Lucy." Lei mi sorrise, con le guance sfumate di rosa per il leggero imbarazzato.
Non riuscii a distogliere lo sguardo da lei, dal suo viso, dai suoi capelli e dal suo corpo. Rimasi a guardarla a bocca aperta, imbambolato dalla sua bellezza.
Mia mamma non se ne accorse, era troppo impegnata a parlare con la usa amica.
"Allora..." Iniziò a parlare lei, quando le nostre mamme andarono in cucina, lasciandoci soli in soggiorno.
A sentire la sua dolce voce, mi resi conto che la stavo fissando da non poco tempo.
"Oh, ehm..." Mi girai dall'altra parte per evitare il suo sguardo, avevo le guance completamente rosse per l'imbarazzo.
Iniziai a salire le scale chiamandola e dicendole di seguirmi. Entrammo in camera mia, e lei si sedette sul mio letto, io sulla sedia davanti alla scrivania.
Regnò il silenzio per parecchio tempo, prima che decisi di spezzarlo.
"Quindi... Tu hai la mia età?" Chiesi guardando in giro, non sapevo come iniziare una conversazione. Le nostre madri ci avevano già presentato, e quindi non avevo idea di cosa chiederle.
"Beh, non lo so. Tu quanti anni hai?" Mi chiese con una leggera risata imbarazzata.
Ma cosa!? Jisung davvero? Ma cosa ti passa per la testa?? Come hai potuto anche solo pensare che lei sapesse la tua età? Visto che è la prima volta che vi vedete? Stupido, stupido, stupido Jisung! Pensai, schiaffeggiandomi mentalmente.
"Ah, già... Hai ragione. Haha... Ho 16 anni, tu?" Non mi ricordo di essermi mai sentito così tanto a disagio in vita mia.
Ma è possibile che le figure peggiori le faccio quando incontro gente nuova ed interessante?? Sospirai leggermente, cercando di nascondere il mio disagio in quella situazione.
"Sì, ho la tua età." Mi rispose sorridendo.
Il suo sorriso mi aveva messo a mio agio e riscaldato il cuore.
"Ti va di fare un giro?" Le chiesi, guardando il suo magnifico profilo.
"Beh, non lo so. Dove vuoi portarmi?"
"Ti porto in un posto magico." Le risposi. Lei accettò sorridendo. Non mi resi conto di ciò che avevo detto e che stavo per fare. Stavo per mostrare a lei, il sentiero magico mio e di Chenle. Cosa sarebbe successo se lui l'avesse scoperto? Se lei avesse preso il suo posto? E se il sentiero sarebbe cambiato? Non lo so. E cercavo il più possibile di non pensarci.
Presi una vecchia fotocamera di mio padre e il quaderno degli appunti che usavamo sempre per il sentiero, li misi in uno zaino, e salutammo le nostre mamme prima di uscire. Ci salutarono anche loro, ma non chiesero dove stessimo andando o altro, erano entrambe troppo impegnate a guardare riviste, di chissà cosa, per notarci.
Camminammo in silenzio lanciandoci sguardi vaghi e sorrisi timidi, e ogni tanto le nostre mani si sfioravano, perché eravamo uno accanto all'altra.
Arrivati al sentiero, mi sorpresi di vedere che questa volta era un bellissimo lago, circondato da fiori blu e azzurri, con alle spalle alti e chiari alberi di betulla. C'era un ponte in legno chiaro che portava fino al centro del lago. Andammo lì, e ci sedemmo lasciando penzolare dal ponte i nostri piedi, che in punta riuscivano a toccare l'acqua tiepida del lago.
Non sapevo perché, ma ero sorpreso di vedere quel paesaggio che trasmetteva allegria e spensieratezza. In un momento del genere, ridendo e scherzando con Lucy, mi chiesi se avessi visto un paesaggio che trasmetteva sentimenti simili, con Chenle. Ma non riuscii a rispondermi, cercavo di pensarci, ma Lucy attirava tutte le mie attenzioni.
Ero felice in quel momento, con lei accanto a parlare un po' di tutto e a ridere insieme, ma c'era qualcosa che non andava. Sentivo dentro di me, qualcosa lacerarsi nel mio petto e una strana sensazione nel mio stomaco, non sapevo cosa fosse e avevo paura di scoprirlo. Con il passare del tempo, la felicità e la spensieratezza di quel momento, si trasformarono in paura e agitazione. Temevo che qualcosa sarebbe successo da un momento all'altro. E avevo paura, perché avevo la sensazione che qualsiasi cosa potesse accadere, non sarebbe stato niente di bello.
Quella sensazione aumentò minuto dopo minuto, e arrivò anche la nausea a disturbarmi. Quindi chiesi a Lucy se per lei andasse bene tornare a casa. Le dissi che non mi sentivo bene, e lei accettò di accompagnarmi a casa. Ma nel momento in cui mi alzai e mi girai, vidi Chenle di spalle che andava via.
Mi bloccai.
Non sapevo cosa fare, cosa dire o cosa pensare.
"Che succede? Jisung rispondimi, ti prego, mi sto preoccupando!" Mi chiese insistente lei. Io ero ancora bloccato.
Chenle scomparve dalla mia vista, e aspettai che si allontanasse abbastanza prima di iniziare a camminare verso casa, con Lucy accanto.
Lei continuava a farmi domande su domande, ma io non risposi a nessuna di queste. Tenni la testa bassa per tutto il tragitto, e lei mi tenne la mano per confortarmi. Ma io mi sentivo malissimo.
Ma non capivo il perché. Alla fine dei conti, non avevo tradito Chenle, non ero fidanzato con lui e stavo solo facendo amicizia con Lucy. Quindi non capivo il perché di tutto quel dolore. Anche se forse, sotto sotto, sapevo benissimo il perché.
Tornai a casa, e appena entrati la mamma di Lucy si stava preparando per tornare a casa, con la figlia. Salutai la ragazza con un cenno della mano, e poi tornai in camera mia, sotto lo sguardo interrogativo di mia madre. Sentii Lucy dire a mia mamma che non stavo bene, e appena loro se ne andarono, mia mamma venne a bussarmi alla porta.
"Jisung?" Mi chiamò.
"Ti senti bene?" Ci riprovò.
"Posso entrare?" Mi chiese in fine.
Non risposi a nessuna sua domanda, e anche quando cercò di entrare, non risposi e non dissi nulla. Avevo chiuso a chiave la porta, messo il pigiama, e guardando la chat del telefono tra me e Chenle. Piangevo, perché sapevo che avevo sbagliato. Dovevo fare qualcosa per rimediare al mio errore, volevo chiedere scusa al maggiore, ma non ci riuscivo.
Mi addormentai con il telefono sul cuscino e le guance ancora bagnate dalle lacrime.Ho deciso che aggiornerò un giorno sì e uno no. Spero che per voi possa andare bene anche così. Per qualsiasi cosa, scrivetemi.
Se notate errori nei capitoli, fetemeli notare, così da poterli correggere.
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.Il Nostro Sentiero Magico. ~ChenSung~ -Ita-
FanfictionDue giovani, entrambi con un sogno da realizzare, un giorno scoprono un sentiero poco fuori città. Questo sentiero sembra una semplice stradina che si addentra in un boschetto, ma i due giovani, presto scoprirono che non era così. *Park Jisung + Zho...