<4>

369 23 0
                                    

<cosa ci fai ancora qui?> finalmente il piu piccolo aveva parlato, aveva i suoi occhi puntati su quelli di fabrizio, <non volevo lasciarti solo...>, <o ma vaffanculo!> ecco se lo aspettava, <scusa ermal... non so cosa mi sia preso davvero...io....> ermal lo sapeva che era pentito davvero, ma questo non giustificava lo stesso quello che era successo, si tiro su con qualche problema e per un attimo perse l'equilibrio, ma le braccia del piu grande andarono subito a sollevarlo, si irrigidi, per istinto, a quel tocco improvviso.
<lasciami> cosi fece, <quello che hai detto non scusa quello che hai fatto! Ma ti redi conto? TU HAI...tu...> cazzo, perche doveva essere tutto cosi difficile? <lo so...non avrei dovuto, i-io non so proprio....cosa mi sia preso! Scusa! Scusa!> ormai i singhiozzi avevano preso fabrizio, il riccio si avvicino e gli asciugo le lacrime, <sei un idiota!> nonostante tutto non ci riusciva a essere arrabbiato con lui, spaventato si, ma arrabbiato era tuttaltra cosa. A sua sorpresa fabrizio lo ribaciò, dolce, senza fretta, facendo attenzione ai tagli del riccio, si staccarono e si guardarono.
Ermal laveva sentita la differenza tra il bacio che era appena avvenuto e quello che cera stato prima <p-perche...?>, <ho paura, paura di essermi innamorato ermal...>aspetta, cosa? Non di lui vero?? <n-non di me vero?>, <certo, di te! Non avrei dovuto?>, <io...io non... cosa?> fabrizio rise, era proprio confuso il riccio. <anch'io....penso...>, <ovvio che lo sei! Cioe, guardami!>, <o ma tiratela di meno fab!> rise anche il riccio, wow, non laveva mai sentita la sua risata, gli ricordo una cascata trasparente, piccola, in mezzo ai boschi. <ti accompagno a casa?>, ermal si stacco da lui ma tenne le mani sul suo petto, <NO!>non poteva tornare a casa, era messo troppo male per prenderne ancora, non voleva.
<ermal...ma per caso...ti picchiano?> lo aveva capito, Vabbè era prevedibile, abbasso la lo sguardo, <m-mio padre.... penso che tu l'abbia visto il mio corpo...no?>, <si> si lo aveva visto, pieno di tagli e lividi, non era un corpo quello, era una sacca da box, <quindi e lui...> ermal alzo lo sguardo e senti il più grande prendere un respiro profondo, <va bene, io abito da solo, vuoi...venire ad abitare con me?>, <davvero...?>, <si certo!>ermal abbraccio fabrizio ma subito lo lascio, <ahia> si porto una mano al busto.
Iniziarono a camminare per la città, senza fare attenzione agli altri che li guardavano perché si tenevano per mano, non gli interessava, se a qualcuno non andava bene avevano solo da dirlo a loro.
<devi passare a prendere qualcosa a casa?>, <bhe i vestiti e la chitarra, però non ora...  quando uscirà ci passero...>, <passeremo>, <cosa?>, <stupido, vengo con te! Ti pare che ti lasci andare da solo?>, <....grazie...>, <ma che! Lo faccio per te!> ermal sorrise, finalmente sorrise davvero dopo tanto tempo col cuore, e fabrizio se ne accorse. <sei stupendo>, <come sei sdolcinato!>, <ohh ma smettila erm!>, <bizio!>, <cosa?>, <bhe te mi hai chiamato erm...>, erano sereni, entrambi, dopo tanto, felici e anche innamorati, un sentimento nuovo per entrambi che li scaldava da dentro,  poi arrivo la sera....

io non ti amo         ~metamoro~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora