🐾Capitolo 2🐾

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Il terreno erboso tremò sotto la marcia del branco di lupi che scendeva dalle montagne, raccolti in rigide fila ordinate

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Il terreno erboso tremò sotto la marcia del branco di lupi che scendeva dalle montagne, raccolti in rigide fila ordinate. Il numeroso branco era capeggiato da un grosso lupo ( la sua grandezza ricordava quella di un orso) dal manto nero, come la notte più tenebrosa, e folto. Le zanne aguzze, macchiate ancora dal sangue dei suoi nemici, brillavano sotto la luce del sole. La bellezza di quel lupo era rara, quanto pericolosa: la maestosità e l'eleganza delle sue movenze poteva trarre in inganno, facendo credere che in quella bestia ci fosse qualcosa di mansueto, ma non era affatto così. La ferocia bruciava nei suoi occhi di ghiaccio, che trafiggevano ogni cosa che passasse sotto al suo sguardo. Niente sfugge all'occhio di un Alpha. Soprattutto se questi è Jungkook, figlio minore dell'attuale capo branco Jeon, prossimo erede della sua famiglia, e futuro capo branco. Un destino già scelto il suo. Dall'età di 7 anni, quando si allenava fino a rompersi le ossa,mentre gli altri lupi giocavano fra loro, sapeva già cosa sarebbe diventato d'adulto, chi sarebbe diventato: Un ottimo guerriero,
un capo saggio, un lupo feroce, uno dei membri della sua comunità più rispettati. L' Alpha.
Ama ciò che è, ciò che lui rappresenta per il suo branco e per tutti gli altri Shu. Questo gli da una fierezza che lo contraddistingue, stessa fierezza che si riflette nello sguardo con cui sorveglia, compiaciuto, le fila del suo branco: Nessuno era stato sconfitto. In questa battaglia non c'erano state vittime, solo qualche ferito. Al contrario, i suoi lupi hanno devastato l'altro branco, senza un Alpha o dei Beta a cui fare riferimento. Era orgoglioso di vedere i suoi lupi marciare con ancora il sangue nemico addosso, con ancora quello sguardo feroce, mentre alcuni trascinavano le carcasse di alcuni Beta, trascinando i corpi morti sul terreno umido, come trofeo da portare a casa.Contrasse il grosso muso nero in un ghigno feroce, quasi beffardo, mostrando ancora i denti aguzzi, al ricordo di come lui stesso avesse aiutato ad abbattere quei Beta, che avevano osato sfidarlo,credendo di poter proteggere il proprio Alpha, dalla sua furia. All'improvviso i suoi grandi occhi blu, lampeggiarono, una sensazione di benessere invase tutto il suo corpo dandogli una scarica elettrica : casa era vicina. Si voltò indietro, per guardare Namjoon, che controllava le file più esterne, e lo trovò con il suo stesso sguardo acceso, solo di un colore simile all'oro. Anche lui era stato sommerso da quella sensazione che li assaliva al ritorno di ogni battaglia, quando l'odore del loro villaggio era vicino, e il fuco di una nuova vittoria si espandeva nel petto. Namjoon ricambió il suo sguardo zaffiro, guardandolo con la stessa intensità: Erano tornanti a casa.

Quando il branco Alpha varcò la soglia del territorio appartenente al villaggio, un grande boato riempì lo spazio della piccola piazza

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Quando il branco Alpha varcò la soglia del territorio appartenente al villaggio, un grande boato riempì lo spazio della piccola piazza. Le persone si accalcavano gli uni sulle altre, per omaggiare i grandi eroi, spingendosi.Jimin, che non era una grande altezza già di suo, aveva grosse difficoltà ad riuscire a vedere oltre la moltitudine di teste.
" Aah, ma in questo villaggio sono tutti spilungoni?."si lamentò il ragazzino, allungandosi sulle punte per cercare di vedere meglio.
"Non capisco perché tu ti stai affaticando tanto per vedere. Sono il solito gruppo di idioti disgustosi ricoperti di sangue."
Sbuffò annoiato Taehyung al suo fianco. Il biondino,aveva messo il muso da quando erano arrivati appena il branco era entrato nel villaggio, il suo umore era peggiorato.
" Come ti ho detto prima, Tae, forse c'è la speranza che almeno uno di loro sia ferito gravemente, ed io non voglio perdermi lo spettacolo." Gli rispose Jimin, senza guardarlo,era riuscito ad aprirsi un varco  tra la folla, e da lì, aveva una perfetta visuale di tutto: dinnanzi a tutti c'era Jeon, trasformato nella sua forma canina che con un balzo, ritornò umano , alzando le braccia e incitando tutti ad applaudire. Quando era  nella sua forma canina, Jimin poteva affermare di avere pieno  terrore di Jungkook, ma invece, quando era solo un semplice umano, il ragazzino dai capelli gridi, era quasi affascinato dal ragazzo corvino e gli occhi blu zaffiro. Questo era circondato dalle ragazze del villaggio, pronte a guarire ogni ferita, anche se in realtà non c'era nessun bisogno. Dietro di lui, c'era un grosso lupo dal pelo color grano, che riconobbe essere Kim Namjoon. La grossa bestia si guardava intorno annoiato, al contrario del suo amico più giovane lui, trovava altamente fastidiose le ragazzine che gli giravano intorno. ( Ma, Ehi, chi é che quel tipo non trovava irritante?.) Peró poi, un odore tremendamente buono e familiare gli riempì le narici . Ed eccolo lì, al fianco di Namjoon , apatico come sempre, Yoongi, anche lui trasformato in lupo. Il suo pelo marrone scuro sembrava luccicare sotto al sole, e benché, anche lui fosse un Alpha, rispetto al lupo di suo fratello minore Jungkook e del suo amico Namjoon, era leggermente più piccolo, restava comunque di una grandezza superiore rispetto a quella degli altri lupi. Era ricoperto di sangue, soprattutto sul muso, sulle grosse zampe, sporco di terreno, ed alcuni graffi ricoprivano il suo corpo. Jimin fu sollevato di notare che non perdesse sangue e non sembrava avere nessuna difficoltà a reggersi in piedi. Beh, in fondo, lui e suo fratello erano gli Alpha più forti, e pericolosi del branco. Jimin saltellò sul posto, sbracciando di poco per farsi notare da Yoongi, sperando di non sembrare troppo ovvio. In fondo,il legame fra loro era un segreto, dato che, se Jungkook avesse scoperto che un Omega era il Mate del suo adorato fratello maggiore, sarebbe stata la fine. Si, la fine della giovane vita di Jimin. Finalmente gli occhi rosso rubino del suo compagno si posarono su di lui, e Jimin si lasciò andare in un grande sorriso. E per quanto fosse possibile, Yoongi ricambiò il suo saluto, sorridendo col suo muso allungato, e facendogli un piccolo cenno. Jimin si morse il labbro inferiore, cercando di contenere la voglia di andare lì e stringere il suo Mate e godere del suo odore. Tutti quei mesi di distanza si fecero sentire di colpo e Jimin, si sentí malinconico, continuando a guardare il suo Alpha con un broncio. Yoongi sembrò capire il suo stato d'animo,guardandolo dispiaciuto a sua volta. Poi ebbe un idea. Jimin vide il suo Mate fare cenno verso delle abitazioni. Allora il più piccolo capì il messaggio: Io, Tu, casa tua, appena finisce tutto questo. Jimin sentì il cuore riempirsi di gioia.

Taehyung odiava tutto questo. Perché celebrare il genocidio che quelle bestie avevano compito?. Per cosa poi?. Inutili dimostrazioni di potere.
La cosa che odiava ancor di più, era Jeon Jungkook. Quel bastardo si crogiolava nell'ammirazione di quei stolti, pavoneggiandosi a testa alta con il suo passo fiero. All'improvviso la folla si aprì, lasciando che tutti il branco Alpha passasse, capeggiato da Jeon .  Tutti con la testa bassa, timorosi di incorniciare lo sguardo del  ragazzo dagli occhi blu, tranne ovviamente Tae. Lui manteneva la testa alta e lo sguardo annoiato fisso. Ignorò completamente Jimin che gli sussurrava di abbassare la testa e mostrare rispetto. Come aveva già previsto, l'Alpha si fermò proprio davanti a lui.
"Non dovresti mostrare rispetto per il tuo Alpha, piccolo Omega?". Il modo in cui calcò con particolare disgusto la parola Omega, fece desiderare a Tae di tirargli un pugno.
" Ti ricordo che tu non sei il mio Alpha, e non devo dimostrarti nulla." Disse Taehyung. Partì un ringhiò profondo dalla gola di Jungkook, i suoi  occhi  si stavano scurendo, segno che si stava per incazzare davvero. Il suo mostrare le zanne in segno di avvertimento avrebbe fatto spaventare chiunque. Sembrava pronto ad azzannargli la gola ma  al biondino non incuteva timore: faceva tutta quella scena per dimostrare potere e dominazione davanti agli altri, ma non avrebbe fatto mai del male al ragazzo più giovane. Il villaggio non l'avrebbe perdonato.
" Tu piccolo-"
" Jungkook, lascia stare il piccolo Tae, vieni a fare rapporto sulla battaglia."
È come un angelo apparso da cielo, Jeon Hyon-su, capo branco, e padre di Jungkook e Yoongi,fermò il figlio da attaccare il piccolo e delicato Omega del villaggio. Tae sorrise sornione a sentire quella parole, odiava essere protetto da tutti, ma in alcuni casi, risultava utile. Jungkook gli ringhiò un ultima volta, prima di andarsene colpendolo con una spallata. " Non è finita qui" sentì sussurrare da questo, prima di vederlo scomparire oltre la folla. Taehyung fu raggiunto da Jimin, che lo stava guardando malissimo.
" Che c'è? È la verità, non è il mio Alpha, quindi perché dovrei abbassare la testa per lui?"
" Oh, amico, lo sai che non è finita qui, vero?. Ti troverà e ti ucciderà, stanne certo."

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