Let Me™ |Zourry + Tomlinson Twins|♡

🎉Feste e Risse🎉

Odiavo le feste. Odiavo i ragazzini che guardavano mio fratello. 
Odiavo mio fratello, soprattutto quando mi trascinava a party come questi, con odore di fumo, persone che di drogavano nei bagni, persone che si accoppiavano nelle stanze, persone che vomitavano nel giardino. Una tipica festa Americana. 
Sbuffai e inghiottii il contenuto colorato nel mio bicchiere, quando sentii qualcuno che urlava e gente che si accalcava in quel punto. "Cazzo", pensai. 
Vidi subito il ragazzo riccio a terra, che sputava sangue da un lato e i suoi occhi diventare neri dalla rabbia, ma notai anche il suo avversario e.. no. Non poteva farcela. 
"Harry!" Mi feci spazio fra la gente, ma comunque non mi ascoltava. 
"Harry ti prego!" Non so perchè mi importava di questo ragazzo, a malapena sapevo come si chiamava ma non meritava la fine che sicuramente gli sarebbe toccata. Harry alzò d'improvviso lo sguardo e lo incrociò col mio. 
"Ti prego.." ripetei piano, e gli allungai una mano per farlo alzare. 
La prese e subito lo portai lontano da lì, dallo sguardo delle persone inerme davanti a noi. Lo trascinai in giardino, e lì lo feci calmare. 
"Ma che cazzo ti prende?!" Lo fissai, in lacrime. 
"Chi cazzo sei tu per venire a farmi la morale?" 
"Nessuno, è vero. Ma perchè lo hai fatto? perchè?" 
"Mi deve dei soldi. Mi servono per vivere, cazzo!" Tirò un pugno in aria. 
Mi avvicinai subito e glielo bloccai. 
"Te li ridò io i soldi, ma tu stai calmo adesso." Gli lasciai il braccio, passando una mano fra i capelli. Alzai lo sguardo e lo incrociai con il suo. 
"Va meglio?" Chiesi gentilmente. 
"S-si. Perchè sei qui?" 
"è la festa di inizio estate. Ci sono tutti praticamente. Tutti i college, le scuole.. Tutti." Lo osservavo. Era splendido, aveva una camicia bianca un poco aperta e dei jeans stretti. 
"Okay" Annuì e mi morsi un labbro. 
"Ti va se ti porto ad uscire?" 
"Stasera?" 
"Domani sera." 
"Ti pare il momento Louis?" Si ricordava come mi chiamavo, bene.
Feci un passo indietro, non sapendo che rispondere. 
"S-si, mi farebbe piacere." E, nonostante il buio, notai come era arrossito. 
"Tieni." Presi una mano e gli scrissi il mio numero di telefono. 
"Non posso pagare la cena.." Abbassò lo sguardo. 
"Te la offro io, non ti preoccupare." Fece un piccolo cenno e notai il suo labbro spaccato. 
"Vuoi una mano?" Gli sfiorai la ferita. Subito ci passò sopra la lingua. 
"No, ma grazie lo stesso." Rientrò dentro, e non scoprii mai quello che successe dopo. 
Me ne andai, fanculo a quel deficiente di mio fratello.
Si prende l'autobus.