Alexis's pov.
Ormai siamo a NY da una settimana, sono andata a iscrivermi alla nuova scuola qualche giorno fa e da quello che dicono su internet è una buona scuola con dei professori ottimi e ti da buoni sbocchi per il collage.
Oggi è il mio primo giorno alla nuova scuola, non vedo l'ora che finisca la giornata, spero solo di passare inosservata e fare così fino alla fine dell'anno. Da quel che ho capito nonostante tutto sono avanti con il programma dell'ultimo anno ciò mi consente di integrarmi bene all'interno della scuola non dovendo così recuperare argomenti ed essere al passo con gli altri.
<Vuoi che ti accompagni io a scuola?> mi chiede mio padre comparendo dalla porta della cucina vestito in tutto punto, anche per lui è il primo giorno, ha preferito rimanere con me in casa piuttosto che tornare al lavoro e rimanere nel suo ufficio fino a sera inoltrata per recuperare tutto il lavoro che in questi anni non ha potuto completare del tutto data la distanza <Vai al lavoro o farai tardi> annuisce, mi bacia la testa e prendendo in mano la ventiquattr'ore si avvia alla macchina per poi andare al lavoro. Finisco la colazione e isso lo zaino in spalla per iniziare la lunga camminata per raggiungere la scuola che dista mezz'ora a piedi da casa.
Arrivo davanti al cancello dell'istituto dieci minuti prima che la campanella suoni, mi inoltro nella struttura mettendomi nuovamente alla ricerca della segreteria dove dovrei ritirare il mio orario e la combinazione del mio armadietto. Per ora un difetto di questo posto è che è un labirinto ed è facile perdersi se non si conosce la struttura, per sbaglio sbatto contro un'uomo alto con i capelli brizzolati e gli occhi nocciola <Mi scusi, non l'ho vista> l'uomo mi squadra e sorride <Tu devi essere Alexis. Mi dispiace ad accoglierti ci doveva essere la signorina Meghan ma non sta molto bene> corrugo la fronte non capendo ancora chi è questa persona, sembra capire la mia confusione e mi porge la mano <Robert Williams, il preside di questa scuola> mi riprendo e gli stringo la mano <Alexis Blake, è un piacere fare la sua conoscenza preside Williams> l'uomo sorride e lascia la mia mano.
<Ti accompagno in segreteria e successivamente alla tua prima lezione> annuisco e lo seguo mentre mi racconta qualcosa della scuola e di lui, da quel che ho capito è che la squadra di basket è la prima in classifica in tutto lo Stato e che lui ne va molto fiero, ma apprezza anche le arti e quindi i laboratori di arte e scrittura sono di alto livello.
<Greta cara, dai alla signorina Blake il suo orario e le altre scartoffie di cui necessita> Greta è una signora di appena cinquant'anni un pò paffutella ma gentile <Certo preside Williams> e mi porge l'orario delle lezioni e altri fogli tra cui quello su cui è stampato codice e numero del mio armadietto <Benvenuta nella nostra scuola Alexis> mi dice Greta prima che esca dalla segreteria, le faccio un cenno si saluto con la testa e seguo il preside <La prima lezione è matematica finanziaria> si ferma davanti a una porta e bussa per poi entrare.
<Buongiorno ragazzi, professoressa Smith. Da oggi avrete una nuova compagna di classe, mi raccomando a come vi comportate> detto questo mi fa cenno di entrare e così faccio fermandomi al suo fianco, lui poggia le mani sulle mie spalle <Puoi andare a sederti davanti al signorino... JHONSON!> urla e il ragazzo in questione cade dalla sedia facendo scoppiare a ridere tutti <Preside Williams cosa posso fare per lei?> dice mettendosi dritto vicino al suo banco come un soldato <Dato che Alexis non ha fatto ancora il giro della scuola e tu stavi dormendo, sarai tu a farlo al posto di Meghan> il ragazzo inizialmente sbuffa ma poi annuisce e si siede al suo posto.
<Bene, io ho finito. Alexis se hai bisogno la porta del mio ufficio è aperta> annuisco e vado a sedermi al mio posto sotto lo sguardo curioso di tutti. Missione passare inosservata: fallita su tutti i fronti.
La lezione sta passando molto lentamente e la noia si presenta quasi subito <Alexis qualche problema?> dice la prof, ma mi limito a scuotere la testa <Che ne dici di fare tu un esercizio?> accetto e sento in sottofondo i commenti degli altri che ripetono quanto sarà cattiva con me e quanta pena gli faccio. La signorina Smith trascrive la traccia dell'esercizio e mi porge il gesso <Risolvilo> sorride malefica, la ignoro e mi limito a fissare la lavagna e a risolvere l'esercizio porgendole poi il gesso sorridendo <Non lo controlli. So già che è corretto> la campanella suona ma nessuno si muove, torno al mio posto e prendo le mie cose uscendo poi dalla classe.
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Quel maledetto giorno che ti incontrai
Roman d'amourWattys2018 Ricominciare è difficile per tutti, ma per Alexis lo è ancora di più, dopo un evento che ha segnato per sempre la sua vita ricominciare le sembra ormai una cosa impossibile. Andrew è fin troppo sicuro di se e delle sue capacità per questo...