3. Abbordare la nuova ragazza

19 2 1
                                    

Alexis's pov.

<Ehi tu, fermati> mi volto e vedo il ragazzo di prima corrermi incontro, incrocio le braccia al petto e alzo un sopracciglio <La Smith non ama i saccenti e tu sei appena finita sulla sua lista nera> rimango impassibile a osservarlo bene, alto, capelli ramati e ricci, occhi verdi e l'aria di uno strafottente <E a me dovrebbe importare qualcosa?> gli chiedo di rimando andandomene senza dargli modo di rispondere ma a quanto pare lui non si da per vinto <Ehi fermati ragazzina non sai con chi hai a che fare> mi scappa una risata e gli punto un dito sorridendo <Sei quello che tutti chiamano "bad boy", ricco, arrogante, sfacciato, mister popolarità e... devo continuare?> chiedo piegando leggermente la testa di lato.

Da come è rimasto immobile credo che non si aspettasse questo da me, ma ahimè io sono una persona che non rispetta gli schemi ne tanto meno una che si fa mettere i piedi in testa; lo lascio solo e cerco di trovare la prossima aula prima che suoni la campanella, ma il destino non è dalla mia parte dato che in poco mi trovo una grande macchia di caffè che si allarga sempre più sulla mia maglietta nera, fulmino con lo sguardo la ragazza che se la sta ridendo sotto i baffi e minacciosa mi avvicino a lei <Quali problemi hai?> quasi ringhio e riconosco lo sguardo di sfida, si avvicina al mio orecchio <Devi stare lontana da lui> sussurra e si allontana, ma la blocco per il polso e la riavvicino a me <Io faccio quello che voglio e ti consiglio di starmi alla larga o potrei farti molto male> le sussurro a mia volta stampandomi in faccia un sorriso maligno che fa intendere ogni mia idea, la ragazza se ne va e io rimango sola sotto lo sguardo di tutti, dannazione sto dando troppo nell'occhio.

Riprendo a camminare e nel frattempo una ragazza mi viene incontro <Sei stata magnifica, ma come hai fatto a spaventarla in quel modo?> osservo la ragazza al mio fianco e mi stupisco di quanto lei sia bella, capelli castani raccolti in una coda di cavallo perfetta, pelle chiara ma non troppo, sorriso smagliante, occhi nocciola <Chi sei tu?> le chiedo senza rispondere alla sua domanda <Piacere Jasmin> mi porge la mano che stringo dicendole il mio nome <Quindi come hai fatto?> alzo le spalle <Le ho detto una cosa che non l'è piaciuta> confesso trovando finalmente l'aula e mi fermo davanti alla porta voltandomi verso la direzione di Jasmin <Io mi fermo qui, ciao> entro nell'aula e mi accomodo al primo banco libero che trovo in fondo alla classe.

La mattinata è passata ed è arrivata l'ora di pranzo, non ho più visto la ragazza del caffè ne tanto meno l'idiota di stamattina, Jasmin invece mi è stata molto d'aiuto nel trovare le aule e mi ha accompagnata a ogni lezione <Quindi da dove vieni?> mi chiede mentre siamo in fila per il pranzo, prendo una vaschetta di patatine e della carne <Da Annapolis> lei annuisce facendomi strada fino al nostro tavolo, da quel che ho intuito è che non ha molti amici anche se è molto simpatica <E come ti trovi qui a NY?> metto in bocca una patatina <Fino al'età di 9 anni ho vissuto qui> annuisce e mi racconta che la ragazza che mi ha versato il caffè addosso si chiama Jessica ed è la capo cheerleaders e la ragazza più stronza e popolare della scuola.

<Lo avevo già immaginato, conosco le ragazze come lei e mi stanno parecchio antipatiche> sorrido innocente e Jasmin scoppia a ridere <Caspita ma come fai a sembrare tenera mentre sputi odio?> inarco un sopracciglio non capendo e lei scuote la testa come per dire di lasciar perdere.

<Ehi Jas, chi è la tua amica?> un ragazzo si accomoda vicino alla ragazza e altri due ai miei lati <Ragazzi lei è Alexis. Alexis loro sono il gran trio delle A della scuola: Adam, Alan e Andrew> osservo il ragazzo alla mia sinistra e in uno scatto sono in piedi, lui assomiglia così tanto a... scuoto la testa togliendomi certi pensieri dalla testa e torno a sedermi sotto lo sguardo curioso di tutti <Alexis tutto ok?> mi chiede la ragazza e annuisco sorridendo.

<Dicevo... Alan è mio fratello maggiore, Adam e Andrew sono i suoi migliori amici> Adam è quello seduto alla mia sinistra, mentre Andrew è seduto a destra <Oh fantastico non bastavano le lezioni di matematica finanziaria> sbuffo mentre il ragazzo ghigna <Che piacere vederti miss sono acida tutto il tempo> lo fulmino con lo sguardo e prima di poter rispondere un colpo di tosse ci interrompe <Ci siamo persi qualcosa?> chiede Alan e ora che lo osservo meglio assomiglia un sacco a sua sorella, stessi colori di capelli e occhi e il sorriso è uguale.

<Amico hai provato ad abbordare anche la nuova ragazza?> gli chiede Adam ricevendo in cambio un calcio sulla caviglia da parte mia <Non sono così stupida da farmi fare il lavaggio del cervello da un idiota del genere> dico puntando il pollice alla mia destra. Tutti scoppiano a ridere tranne me e Andrew che sembra essersela presa <O scusami, te la sei presa? Che peccato...> dico innocente ma è chiaro che sono ironica.

In poco tempo mi ritrovo a testa in giù con lo sguardo puntato verso la schiena del troglodita che mi sta trasportano fuori dalla mensa sotto lo sguardo di tutti, quando siamo fuori mi rimette a terra e non gli do il tempo di rialzarsi che metto le mani sulle sue spalle abbassandolo e dargli una ginocchiata nello stomaco lasciando poi la presa e lo osservo rannicchiarsi a terra, mi avvicino al suo orecchio <Nessuno mi deve toccare> dico fredda prima di allontanarmi del tutto e uscire dalla scuola per tornarmene a casa.

Quel maledetto giorno che ti incontraiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora