Merlino attese l'alba seduto sulla riva erbosa del lago.
Si sentiva come dentro un sogno, ma con la consapevolezza di non stare sognando. Avrebbe voluto gridare a tutti la sua gioia immensa e incontenibile, quando, all'improvviso, dalla fitta nebbia sbucò una piccola imbarcazione, parata di nero e argento, guidata da una ragazza bellissima vestita di scuro con una mezzaluna azzurra tatuata in fronte.Merlino la guardò con occhi sgranati. Tutto quella notte gli sembrava irreale.
-Salve Emyris- lo salutò la ragazza con una voce carezzevole simile a un tintinnio di campanelli.
Merlino non rispose. Come faceva quella ragazza a sapere il suo nome?
Il Drago lo aveva avvisato che gli abitanti di Avalon leggevano nei cuori.
Dalla sua capacità di convincerli dipendeva il destino di Artù e questo lo preoccupava.
-Ti stupisci che conosco il tuo nome?- chiese la ragazza gentilmente, sorridendo.
-Veramente sappiamo molte cose di te Emyris. Anche cose che tu ancora non sai-continuò con quel suo tono gentile.-E' in gioco il destino di tutti noi e forse solo il giovane Pendragon può salvarci tutti. Sali sulla barca- .
Merlino obbedì e si adagiò a sedere sul bordo della piccola imbarcazione, studiando, a disagio, tutte le mosse della fanciulla.
La ragazza girò la barca con un rapido movimento del remo e si addentrarono nella nebbia.
Più procedevano e più la nebbia diventava fitta. Merlino si chiese con impazienza quanto tempo avrebbero impiegato per raggiungere l'isola. Quei pochi minuti gli sembrarono ore.Ad un tratto la fanciulla fermò l'imbarcazione e sollevò le braccia verso il cielo.
Merlino la osservò con estrema attenzione. La ragazza attese qualche secondo e poi abbassò le braccia con un gesto armonioso. A quel movimento le nebbie si schiusero e apparve l'isola di Avalon.
Merlino non potè trattenere lo stupore! Mai in vita sua aveva visto niente di più bello!
L'isola era piccola e armoniosa, ricoperta interamente di verde. Uccelli variopinti si ergevano in volo e anche il sole sembrava più dolce, mentre le acque del lago apparivano più cristalline. Merlino ebbe l'impressione di poter intravedere anche il fondale.
In cima alla collina verdegiante si ergeva una gigantesca torre di pietra.
La ragazza la indicò con la mano -Lì riposa Artù...- disse con dolcezza.
Il ragazzo scese dalla barca e aiutò la fanciulla a scendere.
-E così bello qui!- disse osservando la riva ricoperta di alberi di mele e vischio.
-E' come ritornare a...casa!- disse di getto.
La ragazza rise. -Ma qui sei a casa Emyris!- rispose. - Avalon è la casa di tutte le creature magiche!-.
Merlino sorrise. Stava cominciando a sentirsi meno a disagio.
-Ora andiamo!- proseguì lei. -Dobbiamo arrivare alla torre!-.
Passarono per un boschetto di querce secolari e poi si incamminarono per un sentiero che portava in cima alla collina.
Merlino si guardava intorno. Era tutto splendido lì... e impregnato di magia.La percepiva in tutto: negli alberi,
nelle pietre, nei fiori...
In prossimità dell'entrata della torre la fanciulla si fermò di botto e voltandosi guardò il ragazzo con uno sguardo così profondo che il giovane ebbe veramente la sensazione che gli leggesse dentro il cuore. Non riusciva a distogliere gli occhi da quello sguardo e rimase come paralizzato.
-Emyris ...- incominciò lei con voce solenne. -Stai per ottenere quello che mai nessun mortale ha mai ottenuto! Riportare un uomo in vita dal sonno della morte! Ora rispondi. Artù è davvero l'unica speranza affinchè Albion continui ad esistere?-.
Merlino tenne i suoi occhi fissi su quelli della sacerdotessa e dopo qualche istante, con voce ferma, rispose: -Si!-.
-Saresti disposto a tutto per riportarlo in vita?- lo interrogò ancora lei.
-Sì!- rispose ancora il giovane mago senza esitazione.
-Anche al costo di donare la tua vita in cambio?-insistette la sacerdotessa.
-Si!-esclamò ancora il giovane.
Era vero. Per Artù era disposto a fare qualsiasi sacrificio.
La ragazza lo guardò ancora per qualche secondo senza distogliere lo sguardo e infine eslamò :- Il tuo cuore è puro giovane mago e le tue intenzioni sono sincere! Il Pendragon tornerà in vita e Albion continuerà a esistere!-.
Lentamente sciuse l'uscio e invitò Merlino ad entrare.
Gli occhi del ragazzo si riempirono di lacrime non appena vide il corpo di Artù disteso su una lettiga, circondato da fiori, incensi e candele.
Era rimasto uguale all'ultima volta che lo aveva visto: il volto bello e sereno, incorniciato dai capelli biondi che alla luce delle candele sembravano essere una corona d'oro.
-Ecco il tuo re Emyris!- disse la sacerdotessa.
Merlino alzò il viso rigato di lacrime. Il suo cuore era colmo di gioia!
-Ora và! Aspetta il tuo re sulla riva del lago. La barca ti stà già aspettando.-.
Merlino sorrise e si voltò.
-Emyris...- disse ancora lei.
-Exalibur..il re deve riavere la sua spada!-.
Merlino annuì. Sapeva cosa andava fatto.
La Sacerdotessa ricambiò il sorriso:- Arrivederci Emyris! Da te e dal giovane Pendragon dipende il destino di tutti noi!-.
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Il ritorno di Artù
FanfictionCi sono storie che meritano ancora di essere raccontate. Tra queste la storia del mitico re Artù, del suo servitore Merlino & della leggendaria Camelot!