Capitolo 3

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Insieme a Cassie siamo andate a Paddington*, per vedere dei vestiti. Pensavo anche al cambiamento dei lucchetti, ma per ora mi cacciai questo pensiero dalla testa, perché devo ancora pagare la bolletta, e con le nuove chiavi ci sono sempre problemi. Si, sfortunatamente, ma guadagno solo per me e il mio appartamento, che costa. Di solito mi bastano per tutto, come anche ora, o forse, dato che ho delle spese in più, che spesso evito. Una di queste spese in più è ad esempio cambiare i lucchetti. Preferisco dormire con un cortello sotto il cuscino, o spray al pepe anziché avere il frigorifero vuoto. O posso ancora comprare un paralizzatore, che piuttosto non è una delle peggiori e costose idee.

Cassie come sempre mi tiro nel reparto dove c'erano gli abiti. Non avrei niente in contrario, se solo in uno di questi starei bene come la mia amica. Lei era perfetta per ogni ragazzo. Lunghi, castani capelli scendevano sulle sue spalle, e i suoi grandi occhi, color caramello, brillavano sotto il sole. Magra, alta sulla quale tutto stava benissimo. Se Cassie indosserebbe il vestito più brutto di questo mondo lo stesso tutti le farebbero i complimenti, perché l'abito le starebbe perfettamente. La ragazza aveva un grandissimo successo con gli uomini, soprattutto alle feste. Nessun uomo che sia in una stanza con lei non si potrebbe impedire di lasciare lo sguardo su lei. Apparte questo, regnava sempre sulla pista, col suo ballo faceva perdere la testa ad ogni ragazzo. Bisogna ammettere, e molto brava a flirtare.

Cassie è andata a provare un vestito, che si è addochiata. Bianca, assimetrica con un dietro allungato conoscendo la vita sarà perfetto su di lei apparte la sua normalità. Io dall'altronde ancora cerco qualcosa per me, ma era difficile trovare qualcosa di bello e poco costoso e che mi stia bene.

-Com'è?- senti la voce di Cassie da dietro le spalle. Mi girai e guardai l'amica dalla testa ai piedi. Il vestito sul suo corpo stava perfettamente. In più Cassie aveva aggiunto una cintura marrone che aveva legato intorno alla sua vita, faceva notare il piccolo, ma visibile arrotondamento dei fianchi.

-Wow- dissi, e lei rise.

-Quindi lo compro?- chiuse insicura, guardandosi e facendo dei giri su se stessa davanti allo specchio. Annui sorridendo all'amica, e lei torno nel camerino per togliere il vestito e comprarlo.

Senti una vibrazione nella tasca dei miei pantoloni e infilai la mano per tirare fuori il cellulare. Quando lo feci guardai lo schermo del cellulare. Di nuovo lui. Se rispondo, Cassie sentira la conversazione e vorrà sapere qualcosa in più, se non rispondo- continuerà a chiamarmi. La scelta migliore era chiudere la chiamata dal mio persecutore e spegnere il cellulare. Premetti il tasto sopra del telefono, che dopo un po si spense. Buttai l'iPhone nella borsa, nel momento in cui Cas usci dal camerino tenendo in mano il vestito.

-Qualcuno ha chiamato?- chiesi, facendomi venire i brividi.

-Ym, solo Dan, chiedeva come va- risposi e dopo di che mi morsi la lingua. Idiota! Come ho potuto dire Dan? In qualsiasi momento Cassie potrebbe chiamare e iniziare a chiedere perché ha chiamato, e semplicemente ricorarlielo. Questo era il pensiero più stupido, che mi fosse mai venuto in mente.

-Strano- Cas aggrottando le sopracciglia -Gli avevo detto che saremmo andate a fare shopping ...

-Ho detto Dan?- risi nervosamente

-Intendevo la zia -colpi con la mano la testa. Probabilmente sembro idiota, come sempre.

-È hai detto chiedeva?- Cassie iniziò il suo investigamento.

-Intendevo la zia Danielle, quella degli Stati Uniti, non ti ho parlato di lei?- di nuovo finsi la stupida, dopo di che presi il vestito dalle mani di Cassie -Andiamo a pagare- tirai la ragazza dalla mano per arrivare con lei alla cassa.

Ombra//a.irwin (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora