23. street

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Martello velocemente il dito sulla coscia, nervosa, mentre, lentamente, la macchina entra nel mio quartiere buio, e, la solita linea di case malandate, mi si para davanti, facendo crescere un sorriso sulle mie labbra.

Non riesco a credere di essere davvero qui, non ci credo: mi sembra impossibile.

"Davvero un bel posto in cui vivere," commenta, aspro, Samuel, ma io davvero non lo ascolto, ignorandolo completamente quando noto il profilo delicato della mia migliore amica seduta davanti all'uscio di casa.

"Parcheggia qui, Sam, parcheggia," esclamo, beccandomi un'occhiata prima di eseguire il mio desiderio, permettendomi di uscire dall'abitacolo e correre verso Jacki, abbracciandola.

"Mio Dio, mi sei mancata così tanto," confesso, continuando a stringerla, quasi commossa.

"Pensavamo tutti che non saresti più tornata, Even: che te ne fossi andata con il tipo strano del cocktail al melone," ribatte lei, asciugandosi le lacrime.

Il tipo strano del cocktail al melone: Davis.

"Lui...non sta bene al momento, ma sono stata trattata bene, Jacki: ero da alcuni parenti."

Lei corruga la fronte, confusa, mentre, apertamente, guarda oltre le mie spalle, osservando i nuovi arrivati. "E quello chi è?"

"Lui è Samuel, il fratello di Davis, mentre lei è Tiara, una mia amica," presento, velocemente, notando con perplessità gli sguardi affabili che Jacki manda a Samuel, ancora rinchiuso nella sua gabbia di indifferenza.

"E' un piacere conoscere delle persone nuove, finalmente," commenta, sorridente. "Vi fermerete a lungo?"

"Solo Tiara," rispondo, velocemente. "Samuel ci ha solo accompagnate."

"La piccola Charlie non vede proprio l'ora di vedermi andare via," commenta, sarcastico.

Io non rispondo, limitando a lanciargli un'occhiataccia, ma notando subito lo sguardo perplesso di Jacki, che passa da me al ragazzo.

"Voi due state insieme?"

"Cosa? No," esclamo, subito, sconcertata. "E' solo il fratello di Davis."

"Solo il fratello di Davis?"

Samuel alza un sopracciglio, sconcertato, ma io non me ne curo, avvicinandomi a Jacki. "Penso che dovremo andare a riposarci."

"Io penso che dovremo andare a festeggiare," ribatte lei, invece. "Avete tutti delle brutte facce: un po' d'alcool vi può solo far bene."

Festeggiare? Alcool?

"E' una pessima idea," ribatto, velocemente.

"E' un'idea formidabile." Samuel mi si avvicina, stringendomi le spalle con un braccio, sorridendo. "Non credi, Charlie? Così staremo ancora insieme."

"Non dovresti tornare a casa, Samuel?" Ribatto, dura, non esattamente abituata a sentirlo così vicino, praticamente pelle a pelle.

"Oh, c'è ancora tempo." Si allontana da me e si avvicina a Jacki, porgendole il braccio. "Andiamo?"

Io resto immobile, scioccata, mentre noto i due andarsene a braccetto come una coppietta felice: sto forse perdendo la testa? Come è possibile?

Vedo la mia migliore amica, che sorride e sfiora Samuel, quasi si conoscessero da sempre, mentre Samuel si comporta da...umano.

"Charlotte?" Mi volto, notando l'espressione perplessa di Tiara al mio fianco, anche lei non esattamente convinta. "Charlotte, hai il viso rosso."

Mi tocco le guance, confusa. "Deve essere il caldo."

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