08. poison

4K 285 31
                                    

T I A R A

La ragazzina è scomparsa.

Non si sa dove sia finita: nessuno sembra averla vista da quando quei mostri l'hanno spaventata alla festa.

Quelle due pazze dovrebbero essere messe in gabbia, non correre per guadagnarsi il trono del castello.

Dio, quanto sono stupidi quei tre.

"Allora, l'hai vista?"

Davis, il peggiore fra i Wordsworth, mi si avvicina, guardandomi con quella sua faccia da prendere a schiaffi.

"No." Commento, aspramente, mentre mi porto le mani ai fianchi, nervosa: non posso seriamente averla già uccisa "Non può essere scappata."

"Forse si è solo persa per il castello: anche a me capita." Cerca di dire il lupo, per niente d'aiuto.

"Tu ti perdi perché sei un completo idiota, Davis: Charlotte è intelligente."

Sospiro, ancora affranta, muovendomi per l'atrio esterno, cercando di capire.

Non è nella sua stanza, non è nei corridoi vicini e le guardie dicono che non è uscita dal palazzo.

E' impossibile che quella ragazza si sia volatilizzata nel nulla.

"C'è Samuel."

Nemmeno commento, già immaginando quanto possa essere utile in questa ricerca il lupo più cinico di tutto il regno, completamente disinteressato a qualsiasi cosa non lo riguardi direttamente.

Probabilmente, se bisogna cercare qualcuno da incolpare, Samuel dovrebbe essere il primo sospettato.

"Sam, dov'è Even?" Chiede il moro, avvicinandosi al fratello minore, che, come volevasi dimostrare, appena accenna ad un minimo di interessamento.

"L'ultima volta che l'ho vista era dopo la festa, ed era qui." Dice, semplicemente, come se nulla fosse "E' quasi l'alba, sarà andata a dormire."

"E' sparita." Sottolineo e, nemmeno davanti alla verità, Samuel barcolla, guardandomi con una vaga attenzione.

"Beh, le avevo detto che, secondo me, sarebbe stato meglio se se ne fosse andata: magari mi ha ascoltato."

Strabuzzo gli occhi, sinceramente sconcertata da ciò che ho appena sentito.

"Tu le hai detto che cosa?" Strillo, non riuscendo davvero a crederci "Come hai potuto dirle una cosa simile? Lo sai quanto è ferita."

"E' un'adulta, non una bambina, Tiara." Sibila, deciso, mentre punta i suoi occhi verdi su di me, serio "Può cavarsela."

"Nel bosco, da sola, con tutti quei lupi pronti a sbranarla?"

"Non ha nemmeno il mio anello." Sottolinea lui, pensieroso, ma non affatto preoccupato "Lo ha gettato via: davvero intelligente."

Non riesco nemmeno a controbattere, tanto sono scioccata.

Come si può essere tanto idioti? Tanto irresponsabili e senza pietà.

Li odio, davvero.

"Guardo se è in giardino." Dico, semplicemente, ormai rassegnata, iniziando a guardarmi intorno, camminando fra l'erba umida.

Non posso credere che siamo davvero arrivati a questo punto, che questi lupi siano così poco interessati ad una persona da volersene sbarazzare come se nulla fosse.

Nemmeno una guerra può portarti ad essere in questo modo.

"Charlotte?"

Mi blocco, assottigliando gli occhi e scrutando oltre ad un cespuglio, notando un viola confetto che conosco fin troppo bene.

Capital sinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora