C'era una volta una giovane principessa. Lei non lo sapeva, non ancora, ma dentro di se c'era qualcosa che non andava.
Lei era come tutte le altre ragazze, come qualsiasi principessa del suo tempo, giocava e studiava. Correva, mangiava qualsiasi cosa e non aveva paura di nulla.
All'improvviso qualcosa cominciò a cambiare. Non se ne accorse subito, ma cominciò a capirlo quando il suo corpo non rispose più normalmente alle sue necessità. Chiamò la regina sua madre, un'ultima volta, poi il buio.
Quel giorno fu il più funesto di tutti, perché la principessa Lisetta si addormentò in un sonno profondo. Molti dicevano si trattasse di una maledizione che da anni accompagnava la sua famiglia, molti altri invece pensavano fosse sotto l'effetto di un potente sortilegio causato dall'invidia delle persone maligne.
Ognuno aveva la sua storia da raccontare, ma solo una persona soffriva davvero ed era il cavaliere Sepi. Un nome buffo per un valoroso guerriero. Giunto da una terra lontana, dopo innumerevoli disavventure, si apprestava a tornare dalla sua amata. Si trattava infatti del futuro marito della principessa, da poco era stata annunciata la loro unione e pur avendo portato contata gioia nella piccola contea era stata anche motivo di tanche chiacchiere.
Quando arrivò al castello si trovò di fronte a scene di lacrime e disperazione. La piccola principessa è sempre stata ben voluta, soprattutto dalle sue amiche dame. Inseparabili erano una risata continua tra pettegolezzi e prove d'abito.
Entrando si rese conto del gran silenzio che il castello faceva quando la sua amata non era nei paraggi. Ad ogni gradino si rese conto di quanta solitudine provava senza quegli occhi azzurri ad attenderlo.
Arrivato nella stanza in cui Lisetta riposava, circondata dai suoi cari, si sedette di fianco a lei e poggiando il viso alla mano di ella impassibile le lacrime gli scesero senza che potesse fermarle in tempo. La Regina si avvicinò e lo accarezzò, ordinando a chiunque fosse in quella stanza di lasciarli un po' soli.
Il giovane cavaliere alzando la testa dalla mano della giovane, scorse il braccialetto che gli aveva donato prima di partire per il suo lungo viaggio. Glielo tolse e se lo mise al suo polso nella speranza che, una volta risvegliata, potesse ridarglielo come la prima volta.
Passarono i giorni, ma lei non intendeva riaprire gli occhi. Al cavaliere mancava tanto il suo sguardo pieno d'amore e si chiedeva come avrebbe mai fatto se non gli avesse più concesso di rivederlo. Il cielo in quei giorni era stato dello stesso azzurro degli occhi della bella principessa, ma a lui quell'azzurro non bastava. Niente poteva sostituire la sua amata e nulla poteva consolarlo. Passava il tempo accanto a lei, ma questo pareva non essere sufficiente. Un giorno si arrese, non perché si era rassegnato davvero ma perché non voleva sottomettersi a questo destino ingiusto. Le riconsegnò il braccialetto che poco tempo prima aveva deciso di prendere con se nella speranza di poterlo riallacciare al polso di Lisetta appena si fosse ripresa. Lo baciò e lo ripose al polso della ragazza.
Si alzò, ma poco prima che avesse completato il movimento la mano della principessa prese quella del cavaliere e le mostrò nuovamente i suoi occhi azzurri. Pieno di gioia la abbracciò e le promise che non si sarebbe mai più allontanato tanto da casa e che qualsiasi impegno lo avrebbe affrontato con lei di fianco. Troppo spesso si dà per scontato il tempo e soprattutto la presenza delle persone care fino a quando queste non rischiano di sfuggirci e di non poterle più riabbracciare. Non lasciamo mai frasi in sospeso o cose non dette, perché ogni attimo potrebbe essere l'ultimo e in ogni caso quell'attimo non sarà mai uguale al successivo. Amate ogni istante come fosse l'unico momento possibile per farlo.
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Small Stories for adult who forgot to be children
Cerita PendekBrevi racconti per chiunque abbia dimenticato di proteggere il bambino che c'è in se.