Si dimenticano tante cose quando si diventa adulti, la prima di queste? Il disagio negli autobus scolastici, specialmente quelli del liceo: i ragazzi in fondo che urlano di prima mattina, quelli che si portano avanti facendo i compiti che non hanno fatto il giorno precedente e quelli che si addormentano facendo da bersaglio per gli scherzi di altri. Insomma, un inferno a quattro ruote.
Fu uno dei tragitti più strani della mia vita, ma solo perché avevo già vissuto ogni singolo minuto di quel giorno.
La città era diversa, le persone erano diverse. Eppure una parte di me trovava tutto così normale.Un'altra cosa strana? Pamela O'Connor. La mia migliore amica del liceo, non la vedevo da quando era rimasta incinta al quarto anno. I suoi si trasferirono in Islanda una volta scoperte le condizioni della figlia e se la portarono via senza lasciare sue notizie. Ricordo che molti credevano che l'avessero uccisa insieme al suo bambino. Ricordo anche che anni fa la cercai su facebook e scoprii che stava bene e che suo figlio era diventato un bel giovanotto e che si era addirittura sposato.
Di Pamela ricordo sopratutto la sua passione per il nuoto, o meglio per i ragazzi che facevano nuoto. Non a caso il ragazzo di cui rimase incinta era un membro della squadra di nuoto della scuola.
- Ieri sera ho visto anche tua sorella alla festa. - Disse lei. Anche la vita di Pamela era decisamente molto più interessante della mia. Era una ragazza di bell'aspetto, molto estroversa e simpatica. Aveva i capelli neri, corti e pieni di fermagli colorati. I suoi occhi a mandorla erano sempre circondati da trucchi colorati e bizzarri. Le sue labbra sottili, invece, erano bucate da due piercing argentati. Faceva amicizia in fretta con tutti ma era una pettegola di professione.
- Sì, me lo ha detto stamattina della festa. - Risposi disattenta. Avevo altro per la testa, come ad esempio capire cosa stava succedendo nella mia vita.
- Si può sapere che cos'hai? Stamattina mi sembri sconnessa dal mondo. Ti senti bene? -
L'autobus si fermò davanti all'ingresso della scuola e il mio cuore perse un battito.
- Sì, non potrei stare meglio. -
Era un incubo che ricominciava, le spintonate nei corridoi, le zuffate tra ragazzi nella mensa, le lezioni di matematica e quelle di educazione fisica. Non potevo sopportare tutto questo, non di nuovo.
Mi ero fermata nel bel mezzo dell'atrio e Pamela era accanto a me.
- Ho sentito che ci sarà un compito di matematica a sorpresa. Molte classi già lo hanno avuto. La nostra sembra essere la prossima. Hai ripassato ieri sera? -
- Cosa? - Ancora una volta non stavo a sentire quello che mi stava dicendo Pamela.
Lei sorrise. - Immagino che con casa tutta libera ieri sera Frank sia venuto a farti visita. -
- Frank? Cosa? - Prima di dire un'altra parola due braccia mi presero da dietro e mi alzarono per aria. Poi mi rimisero a terra e mi fecero girare dall'altra parte e prima che mi accorgessi di chi fossero quelle braccia due labbra si posarono sulle mie e mi baciarono.
- Bellissima, come stai? - Disse il ragazzo davanti ai miei occhi.
- Frank? Oh mio Dio ma sei tu? - lo avevo completamente rimosso dalla mia vita nonché ovviamente dalla mia memoria. È stato il mio ragazzo per i primi due anni del liceo, ma lo avevo lasciato perché non lo consideravo più come un fidanzato ma solo come un amico.
- Sì, sono io in carne e ossa. Di ossa un po' meno, ieri a educazione fisica la Smith mi ha fatto sputare sangue. - Scherzò lui abbracciandomi da dietro. Io lo scansai di nuovo ma non smisi di guardarlo stupefatta. - Va tutto bene, Cara? -
- Oh, lasciala perdere è da stamattina che è strana forte. - Disse Pamela.
- Ma da quanto tempo è che non ti vedo? - Mi lasciai sfuggire.
Lui mi guardò confuso. - Da tipo ieri a pranzo, ricordi? -
Poi mi ricordai in che situazione mi trovavo e cercai di sistemare quello che avevo appena detto. - Sì, ovvio che me lo ricordo. Solo che mi sembrava passata un'eternità da quando ci siamo visti, come se fossero passati che ne so...vent'anni? - Ovviamente con scarsi risultati.
- Ma ti sei fatta di qualcosa? - Mi chiese Pamela.
- Ma ti sembro il tipo? - Ridacchiai nervosa. - Sarà meglio andare in classe adesso.
Dovevo chiudere la bocca se non volevo farmi scoprire.
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Indietro nel tempo.
RomanceCara e Duncan sono sposati da 18 anni, hanno due figli, una casa e una vita apparentemente perfetta. I due si sono conosciuti all'università ed è stato come un colpo di fulmine, ma adesso il loro matrimonio sta andando a pezzi. Durante un incidente...