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"Maledizione! Kelsey fai sempre così, è inutile stare a discutere con te." mio fratello si alza incazzato puntando il dito contro kelsey "Smettila te la stai prendendo per nulla."
"Per nulla? per nulla? spero tu stia scherzando, ogni volta che giochiamo ad UNO tu bari." rosso in viso lancia il mazzo al centro del tappeto mentre gira per la stanza "Oh andiamo, non è vero." strilla alterata.
"Tu dici?" la tira per un braccio e la scansa dal suo posto, prende tutte le carte che si trovavano sotto il posteriore della ragazza e gliele sbatte in faccia "Non so proprio come siano finite lì." si gira offesa verso di me.

Kelsey Calemine, nonchè la mia migliore amica da tutta la vita.
Ragazza solare in grando di fare amicizia anche coi bidoni della spazzatura, ad accompagnarla c'è sempre un sorriso furbo.
Alta due centimetri in meno di me, dei centimentri che gli ho fatto pesare tutta la sua esistenza, capelli di un colore indefinito dato le molteplici tinte che ha fatto e per finire due grandi occhi marroni.

"Sahar tu non dici nulla?" con un sospiro faccio un'alzata di spalle e anche io mi alzo dal tappeto ormai indolenzita "Non dice nulla perchè sa che ho ragione, brutta strega che non sei altro!" dice il ragazzino che sopporto da una vita.

Cole, mio fratello minore.
Ha sedici anni e me li ha fatti sudare tutti, alto più di me, una massa di capelli biondi sulla quale spende una vita ad aggiustare e due occhi verdi.
Il mio contrario, praticamente.

"Senti ragazzino porta rispetto a codesta strega." aggiunge la ragazza ormai anche lei in piedi "Ah sì? senno che mi fai?".
Non l'avesse mai detto.

"Bene così impari ragazzino." dice sfregando le mani tra loro mentre mio fratello trattiene le lacrime, aveva appena ricevuto una smutandata dalla ragazza quì presente mentre io ero scoppiata a ridere.
"MAMMA!" urla il ragazzo continuando a scalciare dato che è stato appeso all'attaccapanni, molto probabilmente si sarebbe rotto "MAMMA!" urla ancora una volta con la voce incrinata prima che kelsey gli mettesse anche un pezzo di schot sulla bocca "E stai zitto, femminuccia." dice mentre era intenta a salire le scale.

"Saha- " mia madre entra dalla porta sul retro, guarda me e poi mio fratello, io guardo le scale.
Kelsey era sparita, bene.
"PERCHÈ TUO FRATELLO È APPESO ALL'ATTACCAPANNI? SAHAR LUNA COME IO TI HO CREATO TI DISTRUGGO." tipico.

Katerine Green Luna, mia madre.
Donna molto particolare, alta quanto me, bionda e occhi verdi, praticamente la coppia di Cole in versione femminile.
Frase preferita? quella che avete sentito prima oltre al mio nome e cognome.

"Non è come sembra!" mi giustifico prima che avvenga il cataclisma.
"Hey Kat, hai trovato la salsa barb- " mio padre si gira anche lui verso mio fratello ancora appeso, prende il telefono dalla tasca e fa una foto al figlio con tanto di flash "questa va su facebook." ridacchia mentre mia madre con un tonfo gli fa cadere il telefono e lui si gratta la nuca "Forse non è il momento." che personaggio.

Alan Luna, un personaggio tra l'altro mio padre.
Alto, occhi azzurri e capelli castani chiaro. Io versione maschile.
È un quarantenne con ancora tanta voglia di vivere, infatti ogni venerdì si prende il suo giorno.

Mio padre allunga la mano sullo schot e lo tira via di scatto "Beh figliolo, non hai più bisogno di farti la barba." dice guardando il fogliettino nelle sue mani "Per favore mi tirate giù di qui?" dice con un filo di voce mio fratello.
Con agilità e poca fatica mio padre lo fa scendere e il sedicenne si rotola per terra toccandosi i genitali, provo dolore per lui.
"Mamma?" dice alzando lo sguardo "Si tesoro?" dice abbassandosi alla sua altezza "Credo che non potrò avere più figli." mia madre sviene, perfetto.





butterfly effect. |stephen jamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora