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"Ci vediamo dopo Sahar, buon lavoro." disse mia madre mentre Harry e Cole si godevano le loro stupide vacanze estive, supermegafanculo.

Finì il mio pancake alla nutella per strada, mentre a stento trascinavo i miei piedi verso la macchina, stupido cane dell'amica della signora Benson.
Entrai in macchina e mi fregai le mani sugl'occhi e presi il nokia che mia madre mi aveva dato per sostituire il mio telefono, veramente penoso, questa situazione era penosa, per lo meno avevo ancora una macchina ma cosa me ne facevo se non potevo uscire se non per andare a lavoro.
Feci partire la macchina e girai lo specchietto verso di me, pure io ero penosa, avevo addosso una tuta grigia e un cappello in testa perchè non avevo voglia di pettinarmi.

Impiegai poco per arrivare nella downtown della città però impiegai troppo per parcheggiare.
Che-cazzo-di-sfiga.

Entrai finalmente nel bar e per poco non bestemmiai, dove cazzo ero finita? perchè qui dentro sembra il fottuto mondo di Alice nel paese delle meraviglie ?
Non c'era ancora nessuno e per poco non scappai "Sei arrivata finalmente, ti faccio dare un'occhiata veloce poi ti do la divisa." divisa? no thanks.
"La divisa?" chiesi mentre la donna sulla trentina mi faceva fare un tour del bar, grande anche troppo, questo voleva dire troppa gente.
"Sì, qui è dove vi cambiate, dopo quella porta c'è uno spazio dedicato al personale dove potete prendere una pausa." mi indicò un armadietto e sfilò da lì cinque vestitini alquando strani e imbarazzanti.

"Per cominciare ti è andata bene, perchè oggi è la giornata di Alice. Quindi prendi il vestitino blu e questi tacchi neri, mi raggiungi fuori." dice mentre esce dalla porta.
Descriverei questo costume infantile
in più questo duole anche alla mia età ho la faccia da bambina, con questo farei un baffo a mia cugina di cinque anni.
Indosso il vestito, le calze fino a sotto il ginocchio e i tacchi neri, alti ma hanno la suola spessa quindi portabili metto anche la fascetta bianca e lascio i capelli slegati.
Perchè non mi sono truccata? avrei potuto benissimo salvare la mia situazione che adesso è abbastanza tragica.

Se c'è un cartone che non ho mai capito della Disney, Alice nel paese delle meraviglie fa proprio al caso mio. È strano e lo stregatto fino a qualche anno fa mi spaventava anche.
Entro nella sala principale ed è già tutto pieno, voglio andare a casa.
"Sahar non c'é tempo per le presentazioni questo è il tuo libretto, tutta la parte est e sud è tua, prendi le ordinazioni su su." la donna di prima mi spinge verso i tavoli mentre io mentalmente cerco di pensare ad una soluzione "E ricorda sorridi e poi dici 'Buongiorno e benvenuti ad Wonderland's Bar! Cosa posso portarvi?' hai capito? sì, no? bene vai." mi lascia finalmente le spalle e se non fossi in questa situazione le avrei già sbroccato contro dicendole di non toccarmi le spalle, odio chi lo fa.

Prendo un respiro e con un sorriso da zombie e anche piuttosto raccapricciante mi avvicino ad un tavolo di due ragazze e due ragazzi.
"Benvenuti al Wonderland's Bar! Cosa posso portarvi?" dico ricordandomi le parole del capo "Ciao, sei nuova?" ciao, ma che cazzo te ne frega? "Comunque io vorrei un waffle con kinder bueno, un cappuccino rosa ed una spremuta d'arancia." annuisco e passo all'altra ragazza "Io vorrei una ciambella alla nutella ed un caffè con un pizzico di cannella." dice mentre io annuisco "Io-" viene bloccato dall'arrivo di un nuovo ragazzo "Eccomi, sono in ritardo."dice prendendo posto vicino alla ragazza di prima, lo guardo mentre si siede e-
Oh porca puttana mignotta, mi sbatto il libretto in faccia e me ne vado.

"Hey dove vai? io devo ancora ordinare." non mi giro " Mi scappa la pipì, addio." urlo e mi volto verso il bancone, addio alla mia dignità.
"Hey hey dove pensi di andare?" il capo mi prende le spalle e mi rigira verso il tavolo dei mitici cinque, al mio funerale voglio 'baby' di Justin Bieber.

Con le urla di dissapprovazione dei clienti mi avvicino sempre più al bancone e nel mentre il capo mi si avvicina, faccio dietro front e faccio giri alla cazzo con lei che mi segue stizzita mentre sussurra frasi del tipo 'appena ti prendo vedi' oppure 'se fai un altro passo ti massacro',  io giuro che nella mia testa dico di smetterla e di fermarmi ma allo stesso tempo non riesco.

"Possiamo ordinare sì o no? Non ho tutto il giorno." dice il ragazzo del cane "No." "Sì." diciamo all'insono io ed il capo, mentre il ragazzo sbuffa insieme al suo gruppo.
Ma andate a fanculo, sì?

"Vai, ora o patirai le pene dell'inferno." dice avvicinandosi pericolosamente a me "Va bene, ma calmina eh." le dico e me ne scappo prima che possa lanciarmi un tavolo addosso.
Perchè sì, sono consapevole del fatto di essere veramente snervante, lo ammetto.

"Fai proprio schifo come cameriera." dice Harry sbucando dal nulla "Vuoi stare zitto?" gli dico mentre arrivo al tavolo dei mitici cinque che mi danno il benvenuto con un "Finalmente." "Ma cosa ti sei messa?" dice Harry continuando ad infastidirmi "Prendo un caffè amaro." dice il dog-boy interrompendo i miei insulti verso Harry "Noi invece cappuccino e brioche al cioccolato per entrambi." dice il ragazzo ordinando per lui e l'amico, con un pizzicotto Harry cerca ti attirare la mia attenzione mentre io prendo il vassoio vuoto dalla mano di un mio 'collega' e glielo tiro in testa.

"La smetti?" dico incazzata mentre lui si massaggia la testa "I vostri ordini arriveranno il prima possibile." dico ai ragazzi che a stento si trattengono dalle risate, tranne lui ovviamente.
Arrivo al bancone e do l'ordine al barista che si mette subito all'opera.

"Sono venuto solo a salutarti, ma vedo che non apprezzi il mio sforzo." dice mentre mi da un buffetto sul naso, analizzando la situazione vuol dire solo una cosa vuole che gli faccia un favore, ma questo non succederà mai.

butterfly effect. |stephen jamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora