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Inutilmente tenevo il cane perchè da lì a poco la presa al guinzaglio si era allentata e veloce come la luce era corso dietro al gatto.
Doppio perfetto.

Iniziai anche io a rincorrerlo e riuscivo quasi a prenderlo se non fosse che da lì a poco sarei morta per mancanza d'ossigeno.
Il semaforo d'un tratto si fece rosso, ma nonostante ciò non mi fermai, infatti per poco non mi investivano se non fossi saltata sul cofano della macchina, urlai "Scusa." mentre il cane entrava nel pieno centro della città.

Mi fermai un attimo, respirai, rialzai lo sguardo e il cane trascinava una sedia.
Ma che cazz.
Con le urla della gente rincorrevo il cane e lui faceva lo stesso con il gatto, non fermandosi.
Fece lo slalom tra le sedie di una gelateria all'aperto mentre quella che si era portato apresso fino ad adesso si era impigliata ad un tavolo, neanche quello lo aveva fermato.
Adesso stava trascinando anche quello, ma è un cane o Hulk?

Il tavolo si impigliò ad una bambina e per poco non cadeva se non la prendevo "La mia eroina." mi disse mentre io la facevo sedere "Lascia ste cose a Superman!" le urlai mentre ripresi a correre, dinuovo.

La cosa positiva di ciò è che entrò in un parco, la cosa negativa? stava attirando l'attenzione di tutto il centro ed era impigliato ad un altro cane, che tra l'atro era una botola-palla-di-pelo.

Entrai nel parco ed il gatto era su un albero, mentre i due cani stavano abbaiando.
Mi avvicinai e cercai di slegare l'altro cane, con scarsi risultati.

"Hey tu! ladra di cani." una possente figura si stava avvicinando a me, e non aveva affatto un'aria socievole, merda. "Dici a me?" chiesi mentre cercavo di mettere a fuoco dato che ero controluce, "Vedi per caso altri?" dice avvicinandosi "Non so chi sia questo 'altri'."
Pessima mossa Sahar, pessima.

"Riddami il cane."disse abbassandosi alla mia altezza dato il suo metro e due grattacieli in più di me "Io non ho rubato il tuo cane, e se proprio lo vuoi slegalo e prenditelo." dissi cercando di  togliere il tavolo e la sedia, sì erano ancora lì.

"Spostati!" disse rude dandomi una leggera spinta  e accovaciandosi per slegare il tutto "Hey! Ma come ti permetti." gli dissi e gli tirai un calcio sul culo facendolo cadere per terra.

Oh shit, oh porco cazzo, oh mio dio mo' m'ammazzo.

Si tira su in piedi e mi fissa in silenzio, prende un coltellino svizzero dalla tasta attaccato alle chiavi, chiudo gl'occhi e prego.
È la fine, me lo sento! 
Ma io so che non è colpa mia, no assolutamente no.
Dio, ti giuro che non userò più lo spazzolino di Harry per pulire il water e non mangerò più i biscotti preferiti di Cole.

Sento uno strappo ed apro gl'occhi, il ragazzo se ne sta andando via col suo cane dopo aver tagliato il guinzaglio.
Fiù, per adesso sono viva.

"Signorina è suo questo cane?" mi giro con un sorriso di una persona che sa che vivrà ancora per molto "Sì, più o meno." dico prendendolo dal collare.

"Allora non le dispiace venire con noi." dice quello che alla fine si è rivelato un poliziotto. Merda, doppia merda.
Mi muore subito il sorriso sulle labbra tra poco mi ucciderà mia madre.
"Ti portiamo in commissariato."

"Hey mamma!" brava Sahar fai la lecchina magari la tua punizione si fermerà ai cinquant'anni di vita invece che a tutta. "Ne riparliamo a casa." oh, o-oh, o-o-oh.
Questa è la fine.

Entro insieme a lei in macchina con il cane nei sedili posteriori e mi lego la cintura, prende posto anche lei in silenzio e parte con una sgommata.
"Allor- " mi interrompe subito "Allora cosa Sahar?Cosa? Era una domenica tranquilla finchè non mi hanno chiamata dei poliziotti, e sai perchè mi hanno chiamata? Perchè mia figlia è un'incompetente e non sa tenere un cane, un cane Sahar. Sono molto delusa." dice prima di fermarsi nel garage.
"Riporta il cane alla signora Benson, ne riparliamo in casa." dice per poi entrare in casa.

Ecco mia madre è così, certe volte non da molto peso a quello che dice e non si rende conto quanto mi possa ferire un 'sono molto delusa'.
Con un sospiro e un'occhiataccia al cane lo riporto alla signora Benson che mi ringrazia ingnara di quello che mi aspetta a casa.

Entro in casa e i miei genitori mi aspettano con le mani incrociate al petto "Vieni in cucina." perchè in cucina? ci sono troppi coltelli.
"Arrivo." dico seguendoli "Sahar noi ogni volta che chiudiamo gl'occhi fai sempre qualcosa, come possiamo fare con te?" dice mia madre mentre tiene le mani sul tavolo "Hai provocato dei danni che noi adesso dobbiamo pagare." dice mentre mi sale l'angoscia "Ed è per questo che tu dovrai lavorare nel bar dove hai spaccato la sedia." mi sembra un'ingiustizia.
Col cazzo che io porterò ancora dei cani in giro, col cazzo.
"Fino a prova contraria è colpa del cane." dico infastidita "Tra l'altro sei in punizione per due settimane, comincia col appoggiare qui il tuo telefono e porta tutti i libri in camera nostra." dice mentre si alza per andarsene " Ma mamma non è-" "Tre settimane e niente computer." "Assolutamente no." mi impongo "Niente kelsey." dice uscendo dalla cucina.
In quel momento crollo sulla sedia, come niente Kelsey.
Mi vuole uccidere o cosa?

"Sahar cerca di non combinare altri casini." dice papà mentre mi da un bacio in fronte.

Che merda, questa situazione è una merda.

Faccio le scale e vedo la mia libreria siggillata da un nastro giallo e nero con su la scritta 'danger', che non mi fa intravedere neanche un libro, questa volta si sono proprio impegnati.

È sparito anche il mio computer,che merda.

Mi metto il pigiama e mi lancio sul letto, poi qualcuno bussa alla porta.
"Che c'è?" dico incazzata "Sono Louis." dice una voce sottile da dietro la porta "Sparisci mocciosetto." dico alzando la coperta sulla testa "Sassa ho paura." dice con la voce tremolante, sospiro e lo faccio entrare.

Si butta sul mio lettone e si spaparazza su di esso "Perchè sei arrabbiata?" dice mentre si gira su un fianco per guardarmi meglio "Fatti miei." dico chiudendo gl'occhi "Dai sono il tuo fratellino." dice ma non lo calcolo più di tanto si gira dall'altra parte e mi da la schiena.

"Notte Lou." dico in un sospiro "Ti voglio bene Sassa."

butterfly effect. |stephen jamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora