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Ethan non ci poteva credere: aveva fatto un pompino a Thomas! Thomas aveva fatto un pompino a lui!

O mio Dio! La loro amicizia era rovinata! La loro vita era rovinata! Adesso ci sarebbero stati un sacco di casini e i Maneskin si sarebbero sciolti! Era tutta colpa sua. Ok, stava andando nel panico. Ethan si impose di calmarsi e iniziò a fare respiri lunghi e profondi.

In quel momento sentì Thomas accanto a lui agitarsi nel letto, Ethan pensò di fingere di dormire, ma il biondo aveva già aperto gli occhi e lo guardava dal basso con un'espressione indecifrabile.

-Buongiorno- disse.

-Giorno- rispose Ethan, con tono flebile e incerto. Non sapendo come comportarsi, si limitò a fissare l'amico per un po'.

-Perché quella faccia? - chiese Thomas. Perché Thomas sembrava così calmo e così a suo agio? Ethan lo stava un po'odiano; era lui l'unico con una crisi di nervi, li?

Il biondo si alzò dal letto e sbadigliando sonoramente iniziò a cercare i vestiti, che erano sparsi per tutta la stanza.

-Vado a cercare un bagno, sono davvero messo male. Speriamo che Damiano e Vic non se ne siano andati, non mi va di tornare in autobus- Thomas parlava normalmente, ma Ethan non riusciva a prestargli particolare attenzione. Era sicuro essere diventato rosso nel vedere il suo amico nudo, anche se sapeva che non avrebbe dovuto imbarazzarsi. Infondo aveva visto il suo corpo nudo la sera prima, e l'aveva anche toccato; ma la mattina, con la luce del sole che rendeva tutto più reale, Ethan si sentiva terribilmente a disagio.

Quando ormai il ragazzo era quasi completamente vestito, Ethan si accorse che probabilmente sembrava un idiota a starsene seduto sul letto a non fare niente, e decise di alzarsi per vestirsi anche lui. Si era infilato i boxer, i pantaloni e una scapa, ma non riusciva a trovare la camicia. Solo quando alzò gli occhi dal pavimento si accorse che la stava indossando Thomas.

-Thom, quella è la mia camicia.

-lo so- gli rispose semplicemente l'altro.

-E, di grazia, perché stai indossando la mia camicia- volle sapere il moro. Thomas, invece di rispondere, si avvicinò a lui e, dopo averci circondato il collo con le braccia, lo baciò sulla bocca

-Credevo che dopo quello che abbiamo fatto ieri sera fossimo arrivati ad un livello di intimità tale da poterci scambiare i vestiti- Ethan si irrigidì e, se possibile, divenne ancora più rosso.

-Giusto...- Dentro di sé però era un po' più tranquillo. Almeno Thom non si era pentito per la sera prima. Si rilassò e si azzardò ad approcciare le mani sui fianchi del ragazzo. -Allora suppongo di dovermi mettere la tua maglietta- disse in tono incerto.

-Se non vuoi andare in giro a petto nudo, sì- poi fece scorrere le dita sul suo petto, facendole vagare leggere fino ad un suo capezzolo, a cui diede un leggero pizzicotto, facendolo sussultare leggermente. Ethan orami era sicuro di star andando a fuoco. Thomas si risorse verso di lui, questa volta il batterista era preparato e rispose al bacio in maniera più convinta di prima. Per un po' le loro lingue si rincorsero pigramente, beandosi della sonnolenza mattutina. Quando si staccarono (troppo presto, penso Ethan), Ethan andò a recuperare la maglietta dell'altro, per poi infilarsela.

- Ah! E se te lo stessi chiedendo, e so che te lo stai chiedendo, stiamo insieme. - disse Thomas prima di uscire dalla stanza. Ethan rimase per un attimo interdetto, poi si sciolse in un sorriso.

In quel momento non gliene fregava niente del possibile disastroso futuro per loro, e per la band. Non era il momento di pensarci.

Amici - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora