Asgard, Palazzo reale
Caro diario,
ti scrivo ti scrivo con il fiato corto e l’agitazione che mi scorre ancora impetuosa nelle vene. Ma incominciamo dall'inizio.
Questa mattina mi sono svegliata, per la prima volta dopo mesi, al calduccio sotto le coperte. Senza quel terribile sudore freddo a dosso. Mi sono goduta le prime luci dell'alba, che hanno trapassato debolmente le tende, e mi sono alzata solo quando il sole era già alto nel cielo.
Poco dopo è arrivata Elda ed io mi sono permessa il lusso di farmi portare la colazione nelle mie stanze. La mezz’ora successiva l’ho passata così. Incantata ad osservare il paesaggio seduta sul davanzale della finestra, con i sapori del cibo asgardiano che si mescolavano dolcemente sulla mia lingua.
Sapevo che oggi non sarei stata disturbata ,dato che Freyr e Odino hanno passato il giorno a discutere di trattative e politica, così ho deciso di prendermi un po' di tempo solo per me. Ho chiesto ad Elda di prepararmi un bagno e, prima di immergermi nella vasca profumata e fumante, spostai leggermente il del letto e ho tirato fuori uno dei miei libri proibiti: “Rune magiche dei nove regni – primo libro”.
Stando bene attenta a non bagnare quelle pagine preziose mi sono immersa nella vasca e ho appoggiato comodamente la schiena e la testa. L'acqua era piacevolmente calda e mi sono immersa nel mondo magico del libro. Non so se tutte quelle storie di incantesimi e stregonerie sono vere, ma mi piace dimenticarmi di tutto ciò che mi sta intorno, anche solo per un po'.
Ad un certo punto la porta del bagno si è spalancata e un’ondata di aria fredda, accompagnata da schiamazzi, mi ha strappato dal mio mondo magico. Il libro mi è scivolato dalle mani e le pagine si sono inzuppate d’acqua.
Ho cercato di coprire in fretta e furia il mio corpo nudo coperto solo dall'acqua, con le mie mani. I due principi hanno riso a crepapelle per la bravata riuscita e sentivo la rabbia ha iniziato a ad insinuarsi nella mia mente. In realtà non perché Thor e Loki si sono intrufolati nelle mie stanze, irrompendo nel mio bagno. Ma soprattutto per il mio prezioso libro, che per colpa loro ora si è rovinato completamente.
Però ho mandato giù la rabbia, non ho lasciato che mi vedessero come una femminuccia frignante. “Giratevi.” ho ordinato con fermezza e dopo che i principi mi hanno dato la schiena, sono uscita dall’acqua, mi sono asciugata in fretta con un telo e mi sono vestita come meglio potevo.
Non dovrei dirtelo, ma mi sono vergognata a chiedere a Loki e Thor di chiudere i lacci del mio vestito sulla schiena. Ho sentito i loro due sguardi curiosi sulla mia pelle.
Appena hanno finito di chiudermi il vestito mi sono girata verso di loro e gli ho fulminati con il più gelido dei miei sguardi. Thor mi ha sorriso, Loki mi ha guardata pensieroso.
“Ti vogliamo fare vedere una cosa.” mi ha detto ancora sorridente il biondo.
Poco dopo eravamo nascosti dietro ad una balla di fieno nelle stalle ed aspettavamo il momento giusto per andare ai box dei cavalli.
Alla fine ci siamo riusciti e abbiamo portato tre cavalli fuori. “Sai cavalcare?” mi ha chiesto Loki. In risposta ho montato sulla giumenta bianca e li ho preceduti al galoppo per alcuni metri.
Ci siamo fermati dopo dieci minuti, all’orlo del bosco e ho notato con piacere che il principe corvino mi guardava con stupore.
“Facciamo una gara? Tanto Bjarne è imbattibile!” ha detto Thor accarezzando il collo sauro del suo giovane stallone. “E loro due come si chiamano?” ho chiesto, indicando la mia giumenta e lo stallone grigio di Loki. “Lui è Øyvind, lei è Sunniva.” ha risposto lui.
“Dai! Chi arriva prima!” ha urlato in quel momento Thor, spronando Bjarne.
Non ha vinto nessuno. Siamo arrivati tutti insieme alle rovine di un vecchio tempio.
“Guarda!” mi ha detto Loki, quando siamo entrati. Ha indicato varie colonne, su cui erano incastonate delle gemme colorate.
È saltato su un vecchio tavolo e ha scostato un pezzo di legno da una piccola finestra. Un fascio di luce ha inondato l'antico tempio sconsacrato, colpendo una dopo l'altra le gemme. È stato uno spettacolo indescrivibile, credo che non me lo scorderò mai.
Siamo tornati al palazzo solo tardi la sera ed io sono subito andata alle mie stanze. Mentre mi svestivo per la notte ho trovato un biglietto nel mio mantello. “Vieni domani alle prime luci dell'alba in biblioteca. L.” dice.
Poi ho sentito zia Gheda che mi chiedeva fuori dalla camera se ero già a letto e io mi sono buttata sotto le coperte, chiedendo gli occhi.
Ora sono ancora qui, nel letto. Torcendomi le mani e aspettando che arrivino le prime luci dell'alba.
Tua Sigyn
Sul divano con l'autrice
E così la piccola Sigyn ha il primo “appuntamento” con Loki…
Vedremo cosa succederà!
A presto EllebirFluo ♤
STAI LEGGENDO
Parole della Fedeltà
FanfictionQueste sono le mie parole. Prima quelle di una bambina e poi quelle di colei che i popoli dei nove regni chiamano Dea della Fedeltà. (Diario di Sigyn) Loki×Sigyn 9.7.2018 17° posto nelle fic #odino 19.7.2018 50° posto nelle fic #thor