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Asgard, Palazzo reale
 
Caro diario,
ora ho più bisogno ti te che mai. Qualcuno a cui possa dire cosa mi tormenta l’animo. Qualcuno a cui possa dire tutto. Ho aspettato più di due ore prima di aprirti, per paura che le lacrime che non vogliono scendere bagnassero l’inchiostro sulle tue pagine. Ma visto che non riesco a piangere non vedo il motivo di aspettare oltre.
So che brami sapere il perché di tutta questa tristezza, ma dovrai avere pazienza ancora per un po’. Ho bisogno di fare ordine nella mia mente e perciò racconterò gli avvenimenti di questa sera e notte in ordine cronologico.
Dopo gli avvenimenti e chiarimenti con Loki nella sera del mio giorno di arrivo, ho dormito un po’ meglio che negli ultimi tempi e quando mi sono svegliata stamattina ero decisa a svolgere una volta per tutti i miei compiti da principessa e erede al trono di Vanaheim qui ad Asgard. Ho passato quasi tutto il giorno chiusa nelle mie stanze a rispondere a lettere di nobildonne Vanir che conosco a malapena, le quali mi chiedevano della situazione a Kaun. Poi mi sono decisa a documentarmi meglio sulle risorse del mio regno e su nuovi possibili alleati. Non ho scoperto un gran che a parte il fatto che a quanto pare Vanaheim ha una sorta di fornaci naturali nascosti tra le montagne dove scorre lava dall’entroterra. La cosa mi ha procurato un gran mal di testa e così mi sono rassegnata a leggere finalmente “Rune magiche dei nove regni – volume tre”. Devo essermi immersa nella lettura per ore, dato che quando sono tonata al mondo della realtà con un sussulto era appena buio.
Qualcuno aveva bussato alla porta della mia camera da letto, ma non era Elda: il tocco era troppo forte.
Con il cuore in gola mi sono alzata e sono andata ad aprire pronta per difendermi da chissà quale mostro e così ho quasi urlato quando mi sono trovata davanti Loki, che mi guardava in modo buffo con le labbra arricciate per la mia paura.
“Cosa ci fai qui?!” ho sibilato, mentre chiudevo le porte alle sue spalle. “Ti rendi conto che cosa succederebbe se qualcuno scoprisse che sei nelle mie stanze a quest’ora?” mi sono messa le mani tra i capelli.
“Sei così preoccupata della tua reputazione?” ha riso Loki a bassa voce: “Ma se ti tranquillizza: ho mandato Elda e la mia ancella a lavare delle stoffe e ti assicuro che ci metteranno un po’.”.
La cosa mi ha tranquillizzato un po’, ma sono rimasta comunque irritata per la sua presenza così improvvisa: “Allora?” ho chiesto. “Oggi ci sarà una luna di sangue che passerà particolarmente vicina ad Asgard. Accade solo ogni 735 anni e si può vedere solo verso sud. Le mie stanze sono esposte verso nord, mente queste sono dalla parte opposta. Sono qui solo per osservare questo fenomeno.” ha spiegato lui calmo.
“E ovviamente le mie stanze sono l’unico posto da cui osservare la luna verso sud, eh?” ho puntato le mani sui fianchi.
Il principe corvino ha riso: “Ammetto che la compagnia non è male.”.
Ci siamo seduti sul davanzale della finestra ad osservare il cielo. Io non ho visto neanche un po’ di questa luna di sangue. Mi sono addormentata con la testa nel grembo di Loki.
Mi sono risvegliata in mezzo alla notte con il fiato corto e il terrore che scorreva ancora impetuoso nelle mie vene, dopo un incubo che non riesco a ricordare.
Il principe era ancora lì seduto e mi accarezzava i capelli con la fronte corrugata. “È solo un sogno.” mi ha sussurrato. E io mi sono sentita come una bambina al sicuro nelle braccia dei genitori dopo un brutto sogno.
“Cosa fai ancora qui?” gli ho chiesto perché non sapevo cosa dire. “Non volevo svegliarti.” mi ha detto, mentre mi guardava negl’occhi, poi mi ha baciato.
Vorrei tanto dirti la bugia che non sapevo dove avrebbe portato quel bacio, ma non è vero. Ero perfettamente consapevole del fatto che ci sarebbe stato un “dopo” a quel bacio.
Loki mi ha preso su e mi ha posato sul letto e io non ho avuto paura, ne dubbi sul fatto che ciò che stessimo facendo fosse sbagliato o non giusto.
E così, mentre lui mi stringeva ancora tra le sue braccia, si è sentito un urlo agghiacciante.
Se penso alla corsa che ho fatto fino al punto da cui era venuto il grido mi ricordo tutto sfocato, apparate la mano di Loki che era nella mia e poi dopo le sue braccia che mi hanno stretto quando ho visto il sangue e il corpo di mia zia Gherda esangue.
Non ho mai avuto paura del sangue, non è stato quello il motivo per cui mi sono rifugiata nell’abbraccio di Loki. La serva vicino al cadavere di mia zia continuava ad urlare e il mondo è sembrato cadermi addosso quando mi sono resa conto che ora c’erano il trono di Vanaheim in crisi, me e mio zio Freyr.
Ed ora eccomi ad aspettare le lacrime che ancora non scendono, seduta sul letto su cui c’è ancora il profumo di Loki, consapevole di chi ha ucciso Gherda, ma senza la possibilità di dirlo a nessuno. Io, la principessa Vanir non più vergine, sola.
Ora voglio stendermi e farmi cullare dal profumo di Loki nel sonno.
Tua Sigyn
 
 
 
Sul divano con l’autrice
Come avevo già anticipato nel capitolo precedente le cose si fanno più difficili e intricate. Voi pensate di sapere chi è l’assassino di Gherda?

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