prologo William

225 31 154
                                    

William

Strana la vita, fino a pochi mesi fa mi trovavo a vagare per Londra, mani in tasca e capelli arruffati

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Strana la vita, fino a pochi mesi fa mi trovavo a vagare per Londra, mani in tasca e capelli arruffati.
La rabbia che mi divorava ..

Certo non era facile per me accettare ciò che stava accadendo, che stava distruggendo la mia pur breve vita pezzo a pezzo.

Scoprire che mio padre e mia madre, le persone sulle quali confidavo e mi appoggiavo come dei pilastri di una chiesa gotica, erano due perfetti estranei. Che avevano costruito una facciata splendida a vedersi dal di fuori  mentre in realtà si odiavano.
È stato peggio di un pugno nello stomaco.

Avevo creduto che tutto ruotasse intorno al concetto di Famiglia. Amore, fiducia, condivisione.
Follia pura invece, ognuno si era creato il suo mondo rifugio, la casa era solo il luogo dove trovarsi per far credere al loro cucciolo .. Io .. che tutto andasse bene, che il sole splendeva sempre e comunque. Ipocriti!

Ora che avevo scoperto tutto, mi spiegavo i frequenti viaggi di lavoro o le serate tra amici di entrambi, a turno tornavano alla loro vera vita.
Ed io, ero solo un orsacchiotto di pezza da sbaciucchiare a loro piacimento una volta soddisfatti i loro bisogni.

Non ce la facevo più a sopportare una situazione del genere, non ero più un bambino, certo neanche un uomo. Ma Dio avrei almeno evitato di vivere in un mondo di fantasia, mi sentivo Alice nel paese delle meraviglie, ma senza stregatto e brucaliffo ad aiutarmi ad uscirne.

Allora presi la mia decisione, non ero davvero il figlio che cercavano se mi facevano vivere nella menzogna, di conseguenza non meritavano la mia presenza, non meritavano che facessi da contrappeso alle loro doppie o triple esistenze.

Avevo dei soldi da parte, non tanti, non si navigava nell’oro, ma quanto basta per partire ed andare via.
Primo aereo in partenza per Roma,  bagaglio ridotto al’osso, ed andare dai nonni. Loro si che mi volevano bene,  anzi stavo per capire perché tante volte discutessero con la mamma quando venivano a trovarci a Londra ..

Mi accolsero davvero con gioia, e quando raccontai loro perché fossi li, rimasi a bocca aperta nel constatare che sapevano tutto, anzi, molto più di quello che avevo scoperto. Non avevano mai accettato che mia madre sposasse un inglese, troppo distante, troppo differente come modo di vivere. Come mentalità, dedito all’alcool ed alla bella vita sperperando ciò che guadagnava nei vizi e nel bere.

Mia madre sopportava tutto per lui, lo aveva desiderato ed amato da subito, biondo, alto, occhi azzurri come il mare dove perdersi come in un abisso, e terribilmente perverso come ebbi modo di accorgermi quando lo sorpresi in casa con una delle puttanelle che si portava dietro nelle sere in cui si ubriacava.

Ero disgustato, davvero. Anche del modo in cui mia madre reagì, dandosi senza vergogna a chiunque le capitasse.
Mi sentivo un relitto, andavo alla deriva, naufrago dello spirito senza possibilità di approdo sicuro.

Per questo quando i nonni  dopo avermi accolto nel loro grembo finalmente familiare con vero amore, mi prospettarono la possibilità di rifarmi una vita in Italia. A Roma .. con loro, non ebbi alcuna remora nell’accettare con entusiasmo.
Volevo essere parte di una vera famiglia, per sempre.

I giorni scorrevano sereni,  accompagnavo il nonno nel suo giro quotidiano di idraulico, e devo dire che anche se di una certa età aveva ancora il suo modo di esercitare il fascino nei confronti delle donne. povera nonna, se sapesse ahahahaa.
E cominciavo a capire come si potesse riuscire ad entrare nella mente di una persona e …. Ci siamo capiti.

La sera poi mi dedicavo ad aiutare la nonna nei lavori di casa o nel preparare la cena, mi sentivo così... protetto ed amato che non avevo altro desiderio che rimanere per sempre in quello stato di felicità, sennonchè, il destino continuava a perseguitarmi.

Il nonno si ammalò, e dopo poco ci lasciò, la nonna era distrutta. Io credevo di avere quasi causato il tutto con la maledetta sfortuna che mi portavo dietro, avrei voluto morire in quegli istanti, solo il pensiero di causare ancora più dolore alla nonna mi ha trattenuto dal farla finita.

E quando tutto sembrava scorrere nella direzione peggiore possibile, un bagliore di luce spezzò le tenebre.  Accadde ciò che mai potesse avvenire,  il vento stava girando, forse ..

Durante il funerale del nonno un signore di mezza età, anonimo nel suo mostrarsi, porse le condoglianze alla nonna e vedendomi porgere il braccio a sostenerla chiese chi fossi. Da li a capire che forse avevo trovato un angelo custode ci misi il tempo che intercorre tra un lampo ed il tuono.

Era un Ufficiale, aeronautica militare disse. E tra una lacrima e l’altra aveva capito che la nonna ormai era senza alcun sostegno economico, ragion per cui si era sentito quasi in obbligo di proporre, di propormi la possibilità di intraprendere la carriera militare.  Garantendomi la possibilità di concorrere e vincere, come lo sapeva solo lui, un concorso nei mesi successivi

Ero incredulo, stravolto dal dolore eppure riconoscente a questa persona apparsa dal nulla, quasi come un passante sconosciuto che dall’argine afferra il braccio di chi sta per affogare, lo trascina a riva e lo salva scomparendo poi nella nebbia .

Così mi aiutò a compilare  tutti i moduli ed a reperire tutti i documenti necessari, sostenendomi nei momenti in cui stavo per mollare. Chi come Me proviene da un sistema diverso quale quello inglese a volte si trova imprigionato nella ragnatela delle mille e mille impossibili complicazioni della burocrazia italiana .. You are fucking crazy !!!!

Sia come sia .. mi trovai all’improvviso catapultato a Taranto.  Scuola reclute, mare stupendo,  scuola .. beh tralascio .. sempre di una scuola militare si tratta. Taglio di capelli, i miei bei capelli folti e chiari. Disciplina e regole, a volte astruse. ma ormai ero in ballo e per poter far felice la Nonna si doveva ballare ..

Tre mesi di giorni scanditi da ritmi regolari .. sveglia colazione alzabandiera lezioni marce contrappello silenzio dormire. Qualche libera uscita qua e la giusto per ricordarmi che al di fuori esisteva ancora un mondo che mi aspettava, la vita che faceva capolino dagli occhi belli di una ragazza .. il richiamo dei sensi guardandone le forme sinuose ed ammiccanti.

Ero pronto .. volevo il mio posto sul palcoscenico del mondo e lo avrei conquistato a tutti i costi !!!

Buon pomeriggio da Robby e Iris

E da William 😂😂😂😂

Allora donzelle, vi ricordo che i pov di William sono scritti da Robby

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Allora donzelle, vi ricordo che i pov di William sono scritti da Robby. E per evitare fraintendimenti io rispondo ai commenti solamente con il profilo Irisblu079, in modo da lasciare questo libero a Robby, e voi sappiate con chi interagite.

Detto questo vi lasciamo una buona serata.... 💖💖💖💖💖

La ricerca della curiosità "Un soldato tutto mio" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora