2.0 DAY TWO: PRIDE

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Pensò a lungo a cosa scrivere accanto a quel primo pallino dalla parte dei pro.
Darren masticò ancora il tappo della penna, fissando sempre più scoraggiato quella pagina troppo bianca. Era Chris quello bravo con quel genere di cose, quello sempre organizzato, quello che ci pensava a lungo prima di fare qualcosa. Darren era più istintivo, era quello che agiva senza riflettere e che non considerava le conseguenze di un gesto fino a che queste non gli si paravano davanti e non esigevano un prezzo.
Riprese la penna, continuando però a mangiucchiare il tappo, incrociò le gambe e scrisse una parola, ORGOGLIO. Sì, perché oltre ad essere calcolatore, Chris era anche orgoglioso e sapeva cosa succedeva quando vinceva. Non faceva che rinfacciarglielo per giorni, finché Darren non sbuffava, alzava gli occhi al cielo e non cominciava a fargli il verso. A quel punto, il suo migliore amico metteva su una faccia adorabile a metà tra un broncio sostenuto e quella che aveva tutta l'aria di essere una risata trattenuta, e allora tutto veniva dimenticato e loro tornavano ad essere i Darren e Chris di sempre.
Ecco un motivo per farlo: perché Darren doveva vincere contro quel ragazzo troppo orgoglioso e, per una volta, voleva essere lui a fare il verso a Chris, a ricordargli la sua prima vittoria e, magari, a mettere il broncio, perché adorava quando Chris faceva di tutto per farlo tornare a sorridergli. 

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