5 luglio 2018

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Fratello mio,
cosa succede?

Non sono brava con le parole quando si tratta di te, se mi succede qualcosa che mi coinvolge troppo dal punto di vista emotivo non riesco a parlare, proverò a scrivere.

Scrivo questa lettera sperando che un giorno ,tu, la leggerai anche se so già che al 99,9 % non lo farai mai.
Ti conosco, so che odi leggere qualsiasi articolo o storia che non riguardi il calcio ma io ci proverò comunque perché sento un peso troppo grande sulle mie spalle e forse più che per te tutto ciò serve a me per vivere meglio un altro giorno.

Sono un vaso satollo d'acqua.

Dicono che scrivere aiuti a metabolizzare tutto ciò che ci turba, che scrivere aiuti a superare ogni nostra paura.
Chissà se stavolta funzionerà?
Io ci proverò perché è l'unica cosa che riesco a fare mentre i giorni passano e tu ti distruggi sempre più.

Fratello mio,
cosa succede?

Non ti vedo più come il fratellone di un tempo.
Dove sei finito? Mi domando: dov'è che hai lasciato il fratellone di un tempo?
Non ricordo bene da che punto in poi della tua vita tu sia cambiato, ma ricordo bene la figura fraterna che eri, e il nostro rapporto oggi.

Sai, tempo fa per il mio 18esimo ho trovato delle foto vecchie... in molte di queste c'eravamo io e te: io seduta dietro, e tu che controllavi il manubrio della bici, in altre io che dormivo sopra di te, tu che mi prendevi in braccio, tu che mi abbracciavi, foto nostre che hanno immortalato attimi eterni di un passato ormai lontano.

Io ero piccola quando qualcosa ti portò via da me.

Non mi hai mai raccontato com'è successo e probabilmente non lo farai mai, ma da quando hai cominciato a farti tutto qui è cambiato.

Sai bene che nostro padre ha perso il lavoro tempo fa, che da allora non si è più rialzato e che nostra madre attualmente mantiene noi 3 eppure, gradualmente, partendo da allora decidesti che non avresti più lavorato e che avresti piuttosto passato le tue giornate sul letto a giocare a poker.

A giocare a poker e a farti.
A farti e a giocare a poker.
A dormire, giocare a poker e a farti.
A farti, giocare a poker, dormire e a mangiare.

Come pensi possa stare io? Condividiamo la stessa camera dopotutto.

Certe volte mi sveglio di notte, e sento le tue dita che si aggrovigliano per arrotondare un cartoncino necessario per sniffare l'ennesima striscia.

Come pensi che io possa ancora guardarti in faccia come se tutto fosse normale?!

Ormai i nostri sguardi non si incrociano da tempo, cosa succede?

Dove ti ho perso? Dimmelo, vorrei raggiungerti, ma forse sei troppo lontano... forse ti trovi in un posto in cui io non posso arrivare da sola. Come posso afferrare la tua mano e portarti via ovunque tu sia?

Non mi dai risposte, continui solamente a insinuare dentro di me ogni giorno di più certezze sempre meno certe, dubbi, angoscia, tristezza continua per il ricordo di ciò che eri, tristezza continua per quello che ha fatto su di te quella roba.

Mamma e papà si sono arresi, io li capisco. Sono troppo buoni, troppo attaccati al ricordo di quel bambino che hanno perso da qualche parte tra le peripezie di una vita bastarda, di amicizie e giri sbagliati ed è per questo che non riescono a salvarti.
Sarà forse troppo tardi per te? Forse nemmeno in 3 possiamo sperare di raggiungerti?

Fratellone, dove sei?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2020 ⏰

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Lettera a mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora