Era mattina presto quando Darcy si risvegliò sul divano di Villa Robinson, senza neanche il minimo ricordo della sera precedente e con un mal di testa che gli impediva di concepire un solo pensiero sensato.
Cercò di alzarsi e, dopo innumerevoli tentativi e ignorando le fitte di dolore al capo, ci riuscì, realizzando di trovarsi nel salotto ingombro di bicchieri di plastica sporchi e glitter fluorescenti dove la sera prima aveva ballato e si era divertito con il suo migliore amico, Fred, che era stravaccato sulla poltrona accanto al divano su cui era seduto Darcy e aveva dei baffi finti sulla faccia e un reggiseno rosa shocking in testa.
Darcy si avvicinò a lui, facendo lo slalom tra i bicchieri sul pavimento, e lo chiamò, tentando di svegliarlo.
-Fred! Ehy Fred- disse e continò a chiamarlo innumerevoli volte, ottenendo però solamente alcuni mugugni insensati. Così prese uno dei molti bicchieri che erano sparsi a terra e glielo gettò in faccia. Ovviamente, Fred si svegliò, annaspando in cerca di aria poiché il liquido giallino , che poteva essere birra come poteva essere qualcos'altro di molto più disgustoso, gli era finito nelle narci.
-MACHECAZZOFAI?- disse tutto d’unfiato, cercando di riprendere fiato e tossendo.
-Ti sveglio- rispose l’amico –sono le nove del mattino e noi due abbiamo dormito sul divano di Ellen Robinson ubriachi fradici e, a quanto vedo, con dei vestiti di troppo- disse togliendo dalla testa dell’amico il reggiseno e buttandolo sul pavimento. Fred lo guardò negli occhi, cercando di elaborare una risposta sensata, nonostante anche lui avesse un mal di testa che sembava perforagli i timpani dal rimbombo nel cervello, talmente tanto era forte.
-Va bene, allora tu vai alla macchina io ti raggiungo appena riesco a mettermi inpiedi così andiamo a casa- disse alla fine l’amico
-Ok, ti aspetto là allora- confermò Darcy. Iniziò a voltarsi per poi fare di nuvo lo slalom tra in pavimento di bicchieri quando si voltò e tornò indietro. Si avvicinò di nuovo a Fred e allungò una mano sui baffi finti, afferrandoli e tirandoli via con tutta la sua forza dal viso dell’amico.
-AIHA! PORCO GIUDA DARCY- urlò Fred mentre si strofinava la pelle del prolabio, mentre l’amico di fronte a lui rideva fragorosamente osservando la sua faccia.
Darcy si girò di nuovo e tornò sui suoi passi verso la macchina, ma prima di uscire dal salotto urlò, sempre dando le spalle all’amico:-Ringraziami, eri ridicolo!- e in totale risposta ottenne da Fred un fragoroso e sonoro
-VAFFANCULO!-
STAI LEGGENDO
Making our dreams come true
Teen FictionRiuscire a realizzare i propri sogni è difficile, ma diventa tutto più semplice quando abbiamo qualcuno accanto. Da un'incontro per caso Darcy e Sammy inizieranno a conoscersi pian piano più a fondo tramite le loro passioni