5-Guai

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Ero sudatissima e stanchissima, stavamo percorrendo tutte le scale ed era estremamente faticoso.
Arrivammo davanti casa una mezz'ora dopo, Sara estrasse le chiavi dalla tasca e aprì prima il portone e poi la porta di casa.
C'era molto silenzio per le strade e questo dettaglio rendeva la situazione molto inquietante.
Una volta in casa, guidammo Chiara verso il salotto.
Io mi sedetti sulla poltrona mentre la castana sul divano.
Sara, intanto, provava a fare un tè.
-Qualche idea?- chiesi una volta che ci fummo sistemate.
-No, ma mi sono venuti dei dubbi-
-Vuoi rendermi partecipe?- ci fu un botto in cucina, io e Chiara ci girammo.
-TUTTO OK!- gridò Sara e noi ritornammo a parlare.
-Stavamo dicendo?- chiesi io.
-Ho dei dubbi-
-Vero, allora mi vuoi dire quali sono?- appoggiai i gomiti sulle ginocchia e la guardai con gli occhioni dolci, lei sorrise e cominciò a parlare.
-Primo o poi la roba finirà, se non troviamo gli adulti come facciamo? L'economia del paese? È solo qui che sono scomparsi o anche in Liguria o in Italia o in Europa o...o in tutto il mondo?- Chiara accompagnò l'ultima parte della frase alzando le mani al cielo -Come sopravviveremo? Il cibo? Finirà prima o poi, come i vestiti, gli oggetti e- io la interruppi con un gesto della mano e lei si azzittì.
-Non devi preoccuparti perché lo troveremo- risposi semplicemente.
Sara fece il suo ingresso nella sala con le tre tazzine con il tè posate su un vassoietto.
-Ce l'ho fatta- sospirò sorridendo.
-Brava- disse ironica Chiara.
Sarà la ignorò e si girò verso di me.
-Qualche idea su cosa fare-
-No, mi dispiace- risposi, stavo per aggiungere altro, ma venni interrotta dal suono del campanello.
-Vado io- dissi alzandomi.
Le altre due annuirono e io andai alla porta sperando che Sara e Chiara non si uccidessero.
-Chi è?-
-Apri- rispose la voce di un uomo.
Appena spalancai la porta mi trovai davanti un uomo sui...trent'anni?
-Lei? È adulto?- chiesi mentre lo portavo nel salotto.
-Certo- arrivammo e Sara e Chiara quasi si spaventarono.
-È un adulto!- esultò Chiara.
-Grazie capitan ovvio, non ce ne eravamo accorti- la sgridò Sara, si girò verso l'uomo e lo guardò male -Chi è? Perché non è scomparso? Che vuole da noi? Dove sono tutti?- cominciò a sommergerlo di domande.
-Non capisco di cosa tu stia parlando, io vi ho seguite dalla marina, comunque, siete in arresto- disse tranquillamente, mostrandoci un mandato.
-COSA?!- urlammo tutte e tre all'unisono.
-Seguitemi- ci mise le manette e ci accompagnò fuori.
-Lo sapevo! Non dovevamo entrare in quel bar- piagnucolava Sara.
-Non dovevate- le fece eco l'uomo.
Ora sì che eravamo nei guai.

La scomparsa degli adulti [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora