XV

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Prima di iniziare il capitolo volevo... ringraziarvi. Sì, perché posso dire che questa è la mia prima vera storia e... vedere che ci sono persone che la apprezzano mi rende davvero felice. Nonostante io non sia una vera scrittrice, nonostante non abbia ancora 'grandi numeri', mi ritengo lo stesso fortunata, sul serio; tutto grazie a voi. Grazie, grazie ancora per ogni lettura/stellina. Spero davvero che continui a piacervi!




La raggiungo senza troppe esitazioni e raccolgo i suoi capelli dietro la schiena. Mi accorgo così che sono piuttosto umidi: qualcuno aveva giustamente deciso di starsene sotto la pioggia, a quanto vedo.

– Non toccarmi i capelli – esclama, senza muoversi di un millimetro dalla sua posizione.

– Non stai facendo nulla per impedirmelo – le dico io, con un tono piuttosto sereno – e poi sono un po' bagnati.

– Mh... lo so.

– Perché hai deciso di stare sotto la pioggia?

– Non l'ho deciso, Clary – tira su con il naso – ero fuori già ancor prima che iniziasse a piovere.

Noto con un certo dispiacere che sta ovviamente cercando di mantenersi fredda nei miei confronti.

– Aspetta – mi allontano da lei per recuperare un'asciugamano dal bagno e una coperta da un cassetto – Vieni qui.

Lei sembra non avere alcuna intenzione di muoversi, per cui capisco che è meglio che faccia tutto da sola.

Con l'asciugamano strofino delicatamente i suoi capelli e poi un poco il suo viso, anch'esso un po' umido. Poi prendo la coperta e cerco di mettergliela addosso ma con un cenno della mano mi fa capire di non volerla.

– Izzy, la tua pelle è fredda e tu hai bisogno di stare al caldo.

– Lo so – continua lei – ma perché darmi una coperta quando possiamo semplicemente metterci a letto?

Mi volto per posare la suddetta coperta al suo posto e nel mentre mi scappa un piccolo sorriso. Tiro un respiro veloce e poi mi fermo a guardarla – Su, mettiti a letto.

– Non darmi ordini – mi risponde mentre si infila sotto il piumone.

– Non considerarli tali – la raggiungo immediatamente e in pochi secondi mi ritrovo distesa nel materasso, di fianco e di fronte a lei.

– Vuoi venire qui? – apro le braccia e la invito a venire tra di esse.

– Non lo so.

Continuo a tenere le braccia aperte nella speranza che, prima o poi, lei ceda, e infatti questo accade. Sbuffando rumorosamente, si sposta dal suo lato del letto e si fa spazio nel mio. Si sistema in maniera che la sua schiena sia contro il mio petto, forse perché non vuole ancora guardarmi negli occhi.

Nonostante ciò, le mie mani passano lungo tutto il suo corpo fino a stringerlo al mio, con una presa però non troppo forte.

Nessuna delle due si decide a parlare: io non so come iniziare il discorso e lei... beh, lei probabilmente non ne ha voglia.

L'unica cosa che sento è il suo respiro insieme al mio; avverto poi il tocco freddo delle sue dita sulla mia pelle, poi sulle mie mani che intreccia con le sue... finalmente.

– Clary...

Le parole decidono di non uscire dalla mia bocca, che piuttosto si concentra a baciare il punto più accessibile alle labbra: il suo collo.

Da un bacio, quello diventa tutt'altro. Con le mani ancora intrecciate alle sue e fisse sui suoi fianchi, io inizio a succhiare leggermente la sua pelle, lasciando così segni rossi in diversi punti. Mi meraviglio io stessa di quello che sto facendo.

Clary... io... diamine, non farlo.

– Perché? – la mia bocca continua a fare di testa sua. O, meglio, di testa mia.

Tu... non... per l'Angelo... Clary, così mi fai venire voglia di... baciarti.

– Baciami, allora.

No... io... – mi accorgo di aver lasciato un segno piuttosto scuro e violaceo sulla sua pelle, soprattutto per via del suo respiro a tratti irregolare.

Nel momento in cui mi allontano per riprendere a 'marchiare' un altro punto della sua pelle, lei scioglie il contatto tra le nostre mani e si volta verso di me, impedendomi di continuare. Mi permette però di iniziare a baciare qualcos'altro.

Idiota, baciami.

Fa aderire perfettamente le sue labbra alle mie senza troppa vergogna. Sento le sue mani vagare in ogni parte del mio corpo in maniera molto lenta, fino a raggiungere i miei capelli che afferra leggermente.

Le mie mani attraversano ogni punto della sua schiena, il contrasto tra la mia pelle calda e la sua fredda mi da una sensazione piacevole.

Lei, che si trova sopra di me, si abbassa lentamente fino a far combaciare i nostri corpi, proprio come le nostre labbra. Dopo qualche attimo, allontana la sua bocca dalla mia e si lascia cadere su di me, poggiando così il capo sul mio petto.

Il suo respiro è ancora piuttosto irregolare, esattamente come il mio. Porto una mano sui suoi capelli e li carezzo dolcemente...

– Sei proprio una stronza – inizia lei.

– Eh?! – capisco benissimo che vuole cercare una scusa per giustificare la situazione, ma la cosa mi diverte.

– Tu mi provochi. E poi, anche se non vorrei, mi viene voglia di farti mia.

Le sue ultime parole scatenano in me un insieme di cose che non riuscirei a definire completamente.

– Perché non dovresti volerlo? Io lo voglio, Isabelle.

Tira un lungo respiro che percepisco perfettamente sulla mia pelle – Lo sai. Non posso farlo se c'è qualcuno di troppo tra noi due. Non voglio farlo se...

– Izzy – le alzo il mento per far sì che possa guardarmi negli occhi – io voglio solo te. Jace capirà.

– Come? Con il classico 'mi sono innamorata della mia migliore amica'?

Ci rifletto su – Beh, perché no? È la verità.

Abbassa lo sguardo e riporta il capo nella posizione precedente – Non lo so, Clary. Non so se... riuscirà a comprendere questo... a comprendere noi.

Ripenso alle parole di Jace: anche lui aveva utilizzato un'espressione simile... questo, noi... ma il 'noi' che conosco è formato da me ed Isabelle. Nessun altro.

– Sicuramente – continua lei – cercherà di tenerti lontana da me. Lui conosce i miei atteggiamenti, per così dire, e probabilmente sarà portato a pensare che io voglia solamente divertirmi con te. Lui pensa che io non sia in grado di desiderare altro che sesso, ma non è così.

– Lo so Isabelle. Se pensa veramente questo allora pensa male, decisamente male. E significa che non ti conosce davvero.

Annuisce solamente e stringe con una mano la mia maglietta, fino a racchiuderne buona parte in un pugno.

Le sue labbra sfiorano delicatamente la parte di pelle compresa tra le mie clavicole e il mio collo e a quel contatto chiudo gli occhi e sospiro pesantemente... come se fosse ogni volta la prima volta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 21, 2018 ⏰

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