Capitolo Terzo

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Quella mattina stranamente era filato tutto tranquillo, anche se per Carmen il pensiero costante era sempre su Einar e sulla sua ostinazione nel non voler far pace con lei. Lo osservò attentamente sorridere di gusto dall'altro tavolo di fronte a lei con Irama, Biondo, Emma e Nicole e quella cosa la mandava letteralmente in bestia. Perché con Nicole si e con lei no?Ridusse gli occhi nocciola a due fessure piccolissime scrutandolo per poi inforcare la forchetta violentemente su un povero pezzo di cotoletta. " Coglione" borbottò tra sé e sé per poi mangiare quel povero pezzo di cotoletta.

Dall'altra parte del tavolo si chiacchierava e si scherzava animatamente grazie alle battute di Biondo che faceva ridere a crepapelle Emma e gli altri, Einar in particolare quando i suoi occhi guizzarono verso il tavolo di fronte dove c'era Carmen che lo fissava. I loro sguardi si incrociarono e il sorriso di Einar si spense mentre Carmen immediatamente abbassava lo sguardo. Einar sbuffò.

"Mamma mia" si lamentò altamente scocciato facendo voltare gli altri in sua direzione straniti.

"Che succede?" gli domandò Emma, dolcemente. Einar mosse leggermente il capo indicando il tavolo di fronte. Emma, Biondo e Nicole si voltarono e videro Carmen scherzare con Alessandro e Matteo. "E' insopportabile " sentenziò Nicole con la faccia schifata " Si crede tutto lei, è una falsa. Guarda poi con chi bazzica" aggiunse in tono stizzito riferendosi ovviamente ad Alessandro mentre Irama ascoltava in silenzio e osservava Emma scuotere la testa.

"Sei ancora arrabbiato con lei?"gli domandò Emma versandosi un po' di acqua nel bicchiere, sfiorando il braccio di Biondo seduto accanto a lei.

"E' normale che sono arrabbiato. Insomma ti ha trattato male." le rispose ancora più irritato corrucciando la fronte.

"Dovresti smetterla di esserlo" gli consigliò la maltese suscitando stupore negli altri meno che in Irama che mangiava il suo pezzo di carne

"Emma ma..." cercò di obiettare il cubano, ma la ragazza lo fermò:

" Mi ha chiesto scusa, ci siamo chiarite e mi ha pure aiutata" lo informò fissandolo negli occhi con una certa severità. Quegli occhi così fermi e decisi provocarono in Irama un brivido e un calore strano. Era così dannatamente bella e matura per la sua età. Si mordicchiò il labbro inferiore prima di alzarsi e dirigersi in saletta

"Ha ragione Emma, fratè. Chiarisci una buona volte e amen. O amici come prima o conoscenti e compagni di corso" gli consigliò dandogli una pacca sulla spalle.

" Non...capisci...è " iniziò a boccheggiare non trovando le parole da dire.

" Falsa?" anticipò Irama per lui roteando gli occhi " L'hai assodato questo fatto?" gli chiese serio. Einar si bloccò per un istante cercando di dir qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì una parola

" Appunto" asserì Irama". Nicole ha fatto la stessa cosa, ma con lei ci sei amico" gli rammentò mentre l'amico piegava la bocca in una smorfia contrariato, sapendo però che Irama aveva ragione. Irama sospirò rassegnato; non gli piaceva quando Einar faceva il bambino capriccioso senza motivo. Era testone, un po' troppo. Un sorriso sardonico comparve sul giovane piumato.

" Sai facendo così si può fraintendere quello che provi realmente" insinuò al suo orecchio a bassa voce con una punta di malizia, circondandogli il braccio sulle spalle. Einar sgranò gli occhi, scandalizzato capendo cosa intendesse.

"Ti sbagli" bofonchiò lanciandogli un'occhiata di fuoco. Irama sospirò, nuovamente.

"Bene, allora chiarisci" gli intimò prima di andarsene, ma Einar non disse nulla, sbuffò solamente.

~SIMILI ~//IrarmenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora