[PruAus] Violin & Piano

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Della dolce melodia proveniva dalla camera di Roderich.
Da più di due ore si era confinato in essa con l'intenzione di creare nuove canzoni al suo violino, coordinandolo anche con le note del pianoforte. 

Sperava fosse uscito qualcosa di abbastanza moderno ma allo stesso tempo con un pizzico di classico che ricordasse Mozart. 

Qualcosa non quadrava, le note del violino non coincidevano con quelle dell'altro strumento, che sembravano più basse e lunghe.

Posò il violino su una sediolina apposita e guardò i suoi spartiti tutti "ordinati" sul pavimento.
Aveva provato e riprovato ma non riusciva a trovare l'errore e capire cosa cambiare.
Sarebbe stato meglio usare un solo strumento, o magari, direttamente non applicarsi troppo e lasciar perdere. 

Ma ahimè, l'austriaco non poteva, sarebbe stato un colpo al cuore per lui non aver completato la canzone. Un colpo persino alla sua anima da compositore e fan della musica classica.
Alla fine si arrese e si lasciò cadere per terra,in ginocchio,con le mani fra i capelli e gli occhiali semi-spostati dal suo viso, a momenti sarebbero caduti e infatti così fu. Per fortuna non si erano rotte, era una caduta troppo frivola. 

Prese tutti i fogli e li accartoccio' sopra la sua scrivania, provando a non strapparli, forse un giorno avrebbe ripresi a scriverla, quel giorno era molto lontano.

Non era ispirato come le altre volte.

Anzi a dir la verità, la stava scrivendo solo per auto compiacersi  e ricordare che lui era migliore di molti altri. Non era per trascrivere in musica ciò che provava in quel periodo. 

Si stese sul comodo divanetto all'interno della sua stanza.
Proprio come ho detto era davvero comodo, Roderich troppo stressato cadde nelle grandi fauci di Morfeo e schiacciò un lungo e rilassante pisolino.

Si risvegliò la sera tardi, non ricordo esattamente l'orario ma era molto tardi, intorno alle undici di sera. 

Dunque, si sveglio' con un lancinante mal di testa che gli offusco' la vista per qualche ragione. 

Cercò alla ceca i suoi occhiali, rimasti sul pavimento per tutto quell'arco di tempo. Ala fine li trovò sotto delle scartoffie di problemi di Stato, li indossò.

I minuti gli sembrarono passare velocemente, come la facilità con cui le sue emozioni erano sparite.

Diede un'occhiata fuori la finestra del suo ampio balcone. Esso affacciava sul giardino della sua casa,piccolo ma pieno di diversi fiori,alcuni mezzi appassiti,altri già morti. Pochi di questi erano ancora rigorosi e colorati.

Rispecchiava perfettamente Austria.

Per fortuna di notte non si vedeva granché, uscì all'aperto per affacciarsi e rimirare la luna e le stelle e si dimenticò della sua natura morta. 

Gli sarebbe servita una stella cadente, un qualcosa che lo aiutasse a tirarsi su col morale, una persona ...molto lontana da lui.

Abbassò lo sguardo sulla ringhiera sulla quale aveva posato le sue candide mani tremanti. La ispezionò con cura,non aveva nulla da fare e a malapena riusciva a trattenere le lacrime.

Cercava uno svago per non pensare a lui. Al litigio che avevano avuto pochi mesi prima.

Da allora entrambi decisero di prendersi una pausa per pensare alla loro relazione. Come direbbero tutti: "hanno rotto" o "si sono lasciati".

Sotto il suo naso, aleggiava l'odorino serale estivo,impregnato del caldo soffocante del mattino con un accenno di freschezza pizzicante.

Scosse il capo. Non doveva pensare a Gilbert. Doveva dimenticarlo. Doveva eliminarlo dalla sua vita. Lui non poteva dipendere da un uomo tale che lo aveva maltrattato.

Loro non erano altro che nazioni, non umani immortali che provano emozioni.

Eppure si sentiva vuoto, come se un pezzo del suo cuore si fosse spezzato. Per di più, era anche assente mentalmente, immerso nei suoi pensieri malinconici.

D'improvviso sentì un fruscio di foglie provenire dal cespuglio di rose appassito del suo giardino.

Che sia Gilbert venuto per scusarsi? No, impossibile.

Pianse a dirotto, smorzando alcuni gemiti di disperazione. Le lenti degli occhiali bagnati,non vedeva granché.

La figura avanzò sempre di più, correndo e fermandosi sotto il balcone di Roderich.

Aveva qualcosa in mano, qualcosa di rosso e molto grande.

" Sono il Magnifico Me!  Verginello isterico non piangere!"

All'austriaco mancò un respiro, si puli' subito gli occhiali.

Non poteva crederci. Era davvero lui, con un bellissimo bouquet di rose rosse tra le mani.

Austria si fece rigare il volto da altre lacrime, stavolta di gioia.

"Stupido,perché sei qui?" sorrise

"Ovviamente per chiedere scusa al mio adorabile Mozart. Ti amo Roddie~'

" Ti amo anche io. Sali su"

Gilbert entrò di soppiatto nella casa.

Giunto nella stanza del suo amato, posò i fiori sul divanetto di pelle e cominciò a baciare Austria, man mano denudando lui e se stesso.

Ovviamente si preoccuparono di chiudere la porta.

————Qualche giorno dopo———

"No così non va bene! " disse col suo solito modo di fare isterico contro Gilbert.

"Proviamo a fare a cambio" L'albino si alzò dal pianoforte e strappò il violino dalle mani del compagno.

Avevano deciso di collaborare per continuare la canzone e stavano litigando inutilmente per decidere chi avesse suonato il piano e chi il violino.

La canzone era quasi terminata, dovevano solo fare una prova generale per sentire la melodia completa.

Rod si sedette al pianoforte e aggiusto' gli spartiti davanti a sé.

"Dai su proviamo!" lo invoglio' Gilbert, posizionando l'archetto sulle corde inferiori e le dita su quelle superiori.

"Ah... Insopportabile. Va bene, proviamo per l'ultima volta.  Uno... Due... Tre"

Potete ascoltare la canzone che vi ho messo sopra!

E i due iniziarono a suonare, le note del violino si attorcigliavano con quelle del pianoforte.

In tutta la casa si sentì quella bellissima melodia.

Trasmetteva diverse emozioni ma delle immagini ben chiare:
L'amore spezzato poi ricongiunto.

L'amore che non si spezzerà mai nonostante gli errori che fa l'altro. I partner si ameranno fino alla morte, fino a che i loro cuori non smetteranno di battere.

Angolo magnifico
Spero vi sia piaciuta. Mi sono basata su questa bellissima canzone del "Castello errante di Howl".Le parole sono uscite da sole.
Ho urlato per tutto il tempo mentre la scrivevo, ho svegliato anche mia madre.
Le richieste sono sempre aperte, ogni tipo di ship è accettata. ( ͡^ ͜ʖ ͡^)




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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 15, 2018 ⏰

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