3

1K 73 2
                                    

Iniziammo a fare acquisti, ma la mia mente si spense quando vidi una cosa, o meglio qualcuno.

Eravamo al Ghirigoro, quando una chioma platinata mi urtò, facendomi cadere a terra.
《Hey tu, maleducato reste un peu attento a dove vai!》dissi indignata, cercando di rimettermi in piedi, di raccogliere i miei libri e di raggiungere Newton, che mi aspettava al bancone per pagare.
《Mi dispiace, non volevo. Scusami.》disse con tono mortificato.
Finalmente mi decisi a guardarlo ma non fu una bella idea.
Il ragazzo che se ne stava davanti a me un pò imbarazzato, era una gioia per gli occhi. Era alto, vestito in maniera impeccabile, con i lineamenti perfetti. Aveva i capelli tutti tirati alľindietro e di un colore così chiaro da risultare quasi bianco.
Aveva gli occhi color ghiaccio ed un sorriso che mi fece sciogliere come un ghiacciolo al sole, uno di quei sorrisi che mozzano il fiato. Sembrava uno di quei modelli delle pubblicità di mio padre. E poi c'ero io. Con una semplice gonna di jeans ed una maglietta. Con i capelli tutti spettinati dalla caduta a mo di cespuglio. Volevo sprofondare.
《Tieni.》disse guardandomi e porgendomi alcuni dei libri che mi erano caduti a terra.
《Merci.》mormorai distaccando lo sguardo imbarazzata. Lo dissi talmente piano che non mi sarei stupita se non avesse sentito.
《Mi chiamo Draco, sono un Malfoy...avrai sicuramente sentito parlare di me o dei miei genitori.》disse in modo falsamente fiero, porgendomi la mano.
《Em no mi spiace. Mi sono trasferita da poco.-》dissi accennando un sorriso.
《-Je suis Luna comunque.》dissi stringendogli la mano ancora tesa tra noi due.
Restammo così a lungo.
A fissarci semlicemente.
Ad un tratto una voce ci riscosse.
《Draco, alzati immediatamente. Cosa diavolo stai facendo? Per Morgana. Non hai più cinque anni. Non è degno di un Malfoy starsene a terra con la faccia da stupido. Vieni quì, subito!》disse un uomo sulla quarantina. Doveva essere il padre perchè aveva gli stessi capelli quasi bianchi e gli stessi occhi color ghiaccio. Ma i suoi non erano belli come quelli del figlio. Non erano "caldi" come quelli del figlio. Erano gelidi. Ti mettevano ansia e soggezzione alľistante.
Si avvicinò a noi a grandi falcate, mentre noi ci stavamo alzando. Infatti mi resi conto di essere ancora sul pavimento.
Quando ormai era a pochi passi da noi, la mia strana cicatrice iniziò a bruciare. Mi sembrava di avere del fuoco sulla fronte. Istintivamente mi portai una mano sulla fronte e mi scappò un gemito soffocato.
Non mi era mai successo.
Il padre di Draco mi squadrò un attimo, con fare inquisitorio.
《Tutto bene Luna?》chiese con voce preoccupata Draco ma non feci in tempo a rispondere che il padre lo aveva preso per un braccio e lo trascinava fuori dal negozio.
Io rimasi un pò interdetta.
Perchè quell'uomo mi odiava così tanto? Che caspita gli avevo fatto?
《Luna, ti muovi che devo pagare?!》urlò mil fratello dalľaltra parte del negozio.
《Arrivo.》dissi continuando a guardare nella direzione in cui era appena uscito il ragazzo. Avevo ancora la mano sulla fronte. Non capivo. Che cosa era appena successo?
《Luna?!》disse questa volta venendo da me e scuotendomi per le spalle.《Tutto okay? Ti senti male?》chiese preoccupato.
《Si si, è tutto okay. Mi gira solo un pò la testa.》dissi per non farlo preoccupare. Mi fissò annuendo. Gli sorrisi e lo presi dal braccio portandolo al bancone dove appoggiai i miei libri accanto ai suoi e pagammo.

Per il resto la giornata passò in modo tranquillo. Comprammo una nuova scopa, una Firebolt, per me visto che la mia era abbastabza vecchiotta. Speravo di entrare nella squadra di Quidditch. A Beauxbatons ero una cacciatrice. Newton invece battitore. Ľanno scorso per il compleanno gli avevo regalato una nuova scopa, una Nimbus 2001, e grazie a quella avevamo vinto il campionato. Era diventato imbattibile. Poi comprammo io una civetta e lui un gufo. Nella vecchia scuola non erano obbligatori e la Signora Smith non voleva dei rapaci in casa così ne abbiamo sempre fatto a meno. Per il resto avevamo già tutto, il calderone, la piuma per scrivere, ľinchiostro e le pergamene.
《Hey Lunis, che ne dici di prenderci un gelato?》chiese fermandosi davanti ad un negozio.
《Perchè no?》ed entrammo.
Mentre mangiavamo, una ragazza dai capelli color carota che da vedere aveva più o meno la nostra stessa età si sedette accanto a noi insieme ad un ragazzo anch'esso con i capelli arancioni. Non so come ma ci mettemmo a parlare. Io, lei, suo fratello e Newton. Erano davvero simpatici. Si chiamavano Ginny e Ron. Ci spiegarono che stavano aspettando i loro genitori che stavano cercando i loro fratelli maggiori, che erano spariti. Così loro erano venuti al fresco.
Ron ha la nostra stessa età e quindi frequenteremo le stesse lezioni. Ginny invece è di un anno più piccola.
Dopo circa mezzora sentimmo la porta del locale aprirsi e vedemmo Ron salutare qualcuno. Ci girammo e vedemmo due signori, un uomo ed una donna, anch'essi con i medesimi capelli arancioni. Dedussi fossero i loro genitori. E dalle facce affrante ed arrabbiate dedussi che non avessero trovato i figli. Si sedettero accanto a noi.
Chiaccherammo a lungo. Dopo circa due ore andammo via dandoci appuntamento al binario 9 e 3/4 per ľindomani per poter fare il viaggio insieme. Ginny e Ron hanno detto che ci presenteranno dei loro amici.
Non vedo l'ora!
È bello andare in una nuova scuola e conoscere qualcuno.
La serata passò in fretta e in men che non si dica mi ritrivai nel mio letto, a ripensare alla fantasitca giornata appena trascorsa.
Nella mia mente, come un flash, riapparve il ragazzo di oggi. Quello biondo. Draco.
Con lui, e con la famiglia Weasley in mente, mi addormentai serena.

Una Cicatrice Per Due [In Pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora