prologo

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In un palazzo si sta svegliando una ragazza dai lunghi capelli bianchi come la luna ed occhi blu come la notte.

Mi sveglio, mi alzo dal letto e vado a farmi un docia. Esco e mi vesto con un vestito viola e bianco con la gonna a balze, raccolgo i miei lunghi capelli in una coda alta che fermo con un nastro viola per formare un fiocco, indosso delle scarpe bianche con delle calze viola scuro. Non appena finisco di prepararmi sento bussare alla parta.
-avanti-
-Signorina Yuna vostro padre vuole parlarvi al più presto, la aspetta nel suo ufficio- disse la cameriera inchinandossi
-dí che sarò subito da lui- dico fredda
-certo signorina- disse inchinandossi nuovamente e uscendo dalla stanza.
Io e mio padre abbiamo sempre avuto un ottimo raporto; però da quando 200 anni fa e morta mia madre e diventato molto più protettivo nei miei confronti, aumentando le mie lezioni di tiro con l'arco, scherma e tutte le armi esistenti in modo che se lui non ci fosse stato io sarei stata in grado di difendermi anche se non potessi usare i miei poteri. So che lo fa perché non vuole perdere anche me come mia madre, e lo capisco ; ciò pero ha fatto si che diventassi più introversa e calcolatrice.

Mi incamino verso l'ufficio di mio padre. Sono davanti alla porta del suo ufficio busso ed entro. Il suo ufficio e bianco con le pareti piene di librerie al centro della stanza c'è un tavolo con dietro esso seduto su una poltrona mio padre mi osserva
-siediti Yuna ti devo parlare di una questione importante-
Io mi andai a sedere sulla poltrona difronte al tavolo
-ti ascolto- dissi seria
Mio padre sospiro ed cominciò a parlare
-come sai io sono Tsukuyomi la divinità giapponese della luna, ed tu essendo mia figlia un giorno dovrai sostituirmi- Disse serio
-certo lo so, e per questo che sono sata addestrata fino ad ora- dissi io non capendo cosa fosse ciò di cui voleva veramente parlarmi.
- Dovrai partire per frequentare la Versim un academia dove studiano tutti i figli dei dei Greci, egizi, nordici ed infine giapponessi. Tu in quanto mia figlia dovrai andare li a studiare ed conoscere i figli delle divinitá non solo giaponesi, ma anche di altre nazioni perché se succedesse una guerra nel mondo umano voi dovrete collaborare per affrontarla. Partirari tra due giorni a partire da oggi. Ma voglio che tu sapia una cosa, qualunque cosa succeda io ci sarò sempre Yuna-
-quindi devo andare ad un accademia per i figli delle divinità tra 2 giorni? -
Dissi io non capendo
-si, mi dispiace avertelo detto con cosi poco preavviso, ma al inizio non volevo farti andare- disse lui quasi dispiaciuto
-perché non volevi che andassi- dissi io incredula
-perché non si può sapere cosa potrebbe sucederti, ho già perso tua madre non voglio perdere anche te- disse preocupato
-capisco, e allora cosa ti ha fatto cambiare idea? -
-Ryūjin il Dio del mare, e un mio caro amico e mi ha convinto dicendomi di non preoccuparmi perché sai combetere benissimo. E che avrebbe chiesto a suo figli che studia li da 2 anni di aiutarti e proteggerti se ne avessi bisogno- si fermó per un istante
-da piccoli tu ed suo figlio Rayan giocavate sempre insieme, quindi mi sento più tranquillo sapendo che ci sarà qualcuno che conosci li
-ma io e Rayan non ci siamo più visti da quando avevo 8 anni, siammo cresciuti e cambiati, probabilmente non ci riconosceremo nemmeno.-
- lo so sonno, passati 212 anni dal ultima volta che vi siete visti, a quel tempo non eravate ancora immortali, ora siete cambiati, il nostro corpo smette di crescere tra i 20 ai 25 anni. , il tuo corpo si e fermato a 20 anni ed il suo a 22, ma ti assicuro che a differenza tua lui non é cambiato per niente da quando eravate piccoli.
- come puoi esserne certo- dissi dubbiosa
- Yuna come sai io sonno spesso in viaggio per tenere solidi i legami con gli altri dei giapponesi, ciò mi ha portato spesso al Palazzo di Ryūjiu, Ed ho potutto conoscere anche suo figlio che caraterialmente e rimasto come quando aveva 10 anni. Peró perfavore stai atenta-
-capisco le tue paure, ma non precuparti so badare a me stessa e di certo non mi farò battere tanto facilmente- dissi io sorridendo e cercando di consolarlo ed incoraggiarlo
-spero che tu abbia ragione, ora puoi andare avrai molto da pensare in questi 2 giorni, e devi preparare le valige per la partenza- disse lui soridendomi
Lo salutai ed uscì dal suo ufficio per incaminarmi nella mia stanza ho bisogno di stare da sola e riflettere.

Versim L'academia Degli DeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora