Un mese di inferno.

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Tutto inizia il 18 febbraio 1997. Sì, sono nata io. Mi chiamo Erica Rossi e la mia vita è sempre appesa ad un filo. Il giorno più brutto della mia vita? il 16 gennaio, quando arrivò la telefonata che diceva: " mamma è stata portata in ospedale, a seguito di un incidente". Stesimo giornate intere aspettando che si risvegliasse dal coma, ma niente. Fino a quando i dottori non ci dissero che non ce l'avrebbe fatta. Mia mamma era come una migliore amica per me, le raccontavo tutto, riusciva a capirmi con un solo sguardo e credo che non mi rassegnerò mai all'idea che lei non ci sia più. Bhè sì, papà era triste, ma non quanto me. Prima dell'incidente, c'erano spesso discussioni, a casa, che duravano giorni e lui si era un po' stancato della mamma, però le voleva bene.

Passarono mesi e a luglio arrivò un tormento a casa mia chiamato Daniela. Lei è la nuova fidanzata di papà e ha due figli: Davide, quasi 18 anni e Giulia, 10. Questa donna voleva fare la carina, ma non avrebbe mai preso il posto di mia madre. E adesso è passato un mese e convivo ancora con questi qua a cui dico solo ' buongiorno '. Il fatto che i figli della donna mi considerino acida e che lei faccia la leccaculo con me non mi tocca minimamente. Il solo pensiero che dopodomani dovrò fare l'esame per recuperare il debito di latino mi mette ansia. Non che io non sia brava, è che non ho più avuto voglia di studiare dopo la morte di mamma.

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