road to NY

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Da poco ho scoperto di voler partire, partire per non tornare. Mio padre ha deciso che non sono degna di essere sua figlia: da quando è morta la mamma, non è più lo stesso, non è più il mio punto di riferimento, non è più la persona che mi portava a mangiare il gelato di nascosto e mi regalava anche il suo se avevo ancora fame. Ricordo di avergli voluto bene, ma adesso tutto è cambiato, la mamma si è spenta ormai da tempo, e io nel passare degli anni non ho fatto altro che racimolare soldi per poter partire un giorno. Andare lontano. Scappare da questa che viene chiamata vita. La mia non è vita: è un'agonia.
Oggi ho fatto la mia scelta e sto per partire. Mio padre si è trovato una Donna: Helen. Lei non è mia madre e mai lo sarà. Lei non può sostituirla. La mia mamma era unica.
Chiudo la zip della valigia, mi nascondo il viso sotto al cappuccio della felpa e indosso le mie Jordan, rosse e bianche. L'unica cosa che mi piace di questa Helen sono queste scarpe, lei adora regalarmi le scarpe, e io, ovviamente, le accetto! Oh insomma, come fai a dire di no a queste bamboline!
Sono ormai arrivata in aereoporto, destinazione: America, United States. Ho affittato un appartamento poco costoso a New York che probabilmente dovrò condividere con qualcuno, non oso immaginare...
America, il continente nei sogni di ogni ragazzo o ragazza della mia età. Basta questa vita, ormai sono consapevole di non voler più un padre che non mi ama, un fratello gemello drogato che si porta in camera una ragazza ogni notte, o una matrigna perfettina che vuole rendermi la vita migliore ma non lo capisce che io ormai sono andata, e che lei non conoscerà mai la vera me, la vera Emma. Non saprà Mai delle mie valutazioni alte in matematica e fisica risalenti a solo qualche anno fa, e non scoprirà mai che ho avuto un ragazzo che amavo con tutta me stessa, ma che ha rotto e sfracellato tutte le ossa che mi tenevano ancorata a terra, ed ora, non resta altro che una umile anima, sola e disperata, alla ricerca di una speranza. Una speranza che forse non troverà mai.
Sono su un'aereo diretto verso una nuova tappa della mia vita, con le cuffiette nelle orecchie e le parole di Ed.Sheeran a cullarmi durante il sonno. Non ho programmi per il futuro. Sono una di quelle che vivono il momento ed è arrivato il momento di cambiare.
'Si pregano I Signori passeggeri di tenere allacciate le cinture di sicurezza, stiamo per atterrare"
La voce metallica della hostess mi risveglia dal mondo dei sogni e mi rendo conto di avere una gran fame: beh probabilmente svuoterò il frigo dei miei futuri coinquilini, ma poco mi importa, con il mio favoloso caratterino e la mia tendenza omicida mi farò odiare sin dal primo istante. Non potete capire il mio entusiasmo.

Scesa dall'aereo ho dato l'indirizzo della mia futura casa ad un tassista, ed ora, appoggiata al vetro del finestrino posteriore, mi innamoro del paesaggio che scorre davanti ai miei occhi. Stupendo, Mai visto nulla di simile, mia madre lo adorerebbe, ha sempre amato viaggiare, scoprire il mondo in tutte le sue culture e varietà. Il ricordo fa male, e non riesco a trattenere una lacrima dai miei occhi ormai arrossati.
Non farti vedere debole Emma, ti fai del male da sola, più di quanto gli altri ne possano fare a te.

Il tassista accosta di fianco ad un marciapiede, su cui camminerò subito dopo aver pagato, e no, non ho intenzione di ringraziare.
Mi trovo davanti ad una villetta Rosa pallido, quasi color carne, con un piccolo giardinetto dotato di amaca e tanti, tantissimi fiori colorati, blah, mi verrà qualche allergia, sicuro cento per cento.
New York è una città piena di sorprese, ma quasi mi viene da ridere mettendo a confronto la mia bellissima villetta Rosa, con quella dall'altro lato della strada: è Grande sei o sette volte piû della mia, ed è di un bianco quasi accecante, con il riflesso dei finestroni che ne incorniciano le pareti. Wow, mica male. Allungo un po' lo sguardo verso il giardino e ... oddio mi sento male, c'è una cazzo di piscina gigante là dietro!!!
Chi l'avrebbe mai detto? Io, vicina di un riccone che Dio solo sa quanto è antipatico, sola, con una fame da poter divorare un elefante.
Si comincia bene!

" AHHHH" mi volto di scatto dopo aver sentito un orrendo urletto fastidioso provenire da dietro di me, e scopro, perchè ovviamente la sfiga gira tutta dalla mia parte, che proviene da una ragazza con delle treccine bionde,deve essere all'incirca della mia età, forse poco più piccola, appostata sull'uscio della mia futura casa. Indossa una pigiama fucsia scolorito e delle infradito bianche.
Dopo aver aperto il cancello saltella allegramente verso di me, che intanto mi preoccupo di varcare la soglia, e mi stampa un bacio sulla guancia, poi un'altro e un'altro ancora... perfetto, oltre all'allergia mi verrà pure il diabete!

MOON ~ Ricordo di un'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora