Capitolo 3

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Grida. Urla. Litigi. Era tutto ciò di qui si rendeva conto in quell momento. Era molto arrabbiato , molto depresso , ma non sapeva il perché. E neanche perché si sentisse così triste.
-Stai diventando troppo aggressiva , signorina...-
Signorina ? Ma lui era un ragazzo.
- ...ma ti avverto se continui così non la passerai liscia.
-Si certo.- mormorò tra i denti senza neanche rendersi conto .
-Io non capisco ancora perché ti rifugi nella tua culla invece che uscire come tutti gli altri ragazzi della tua età !
Rimanere solo nel tuo mondo non va bene!-continuo la madre.
-Si invece...- mormorò di nuovo lui o meglio lei , continuando a salire le scale.
-Stai diventando come quelle strambe persone che passano tutto il giorno chiusi in camera senza infischiarsene per il resto dell mondo..-
-Forse è il mondo che non si infischia più di loro..
-... fai quello che ti pare , ma non sotto questo tetto , hai capito figliola ?!-grido ancora donna dal piano di sotto.
-Certo madre ...-disse stavolta più forte la ragazza chiudendosi alle spalle la porta della sua stanza.
Sali nell suo letto a castello che sua mamma era solita chiamare culla.
Non era ora di dormire , ma preferiva stare comoda. Dopodiché prese il suo telefono è si immerse nel mondo di Wattpad , una nuova e fantastica applicazione che aveva scoperto di recente, grazie alla qualle poteva sia leggere libri che scrivere di libri. Era stato un vero colpo di fortuna il fatto di aver trovato la pubblicità di questa app. Specialmente dopo che sua madre gli aveva proibito i libri. Diceva che leggere lo stava portando a chiudersi troppo nella sua stanza e che passava più tempo nel suo di mondo che nel "vero mondo. Nel vero mondo non poteva essere libera , li invece lo era.
Come se quello vero fosse migliore di quello suo.
Niente andava più bene da quando si era trasferita. Insomma aveva perso i suoi amici i suoi parenti , e ormai li poteva incontrare solo in estate.
Lei era abituata ad avere sempre intorno i suoi cugini sempre divertenti e protettivi, le sue zie piene di rimproveri e amore , i suoi zii giganteschi in confronto a lei ma che le volevano bene , la sua nonna con la quale passava sempre il tempo , da quando era piccola , i suoi amici e specialmente la sua migliore amica.Tutto la sua vita polverizzata in due giorni. Inizialmente i loro genitori gli avevano detto che sarebbero stati solo per vacanza , ma poi durante il viaggio , insieme ai suoi fratelli , hanno scoperto tutto , e cioè il fatto che si sarebbero definitivamente trasferiti. E la cosa più stupida e che all' inizio gli era piaciuta l'idea di vivere in Italia. Insoma , sembrava davvero un bel posto , ben ordinato , pulito , strade da urlo, molto moderno, e continuava ad esserlo. Un posto dove forse la sua anima si sarebbe finalmente pulita dagli ricordi bui e pieno di colpe che tanto temo fa la perseguitavano.
Ma qualcosa andò storto. Forse era colpa sua , forse l'ambiente , forse la posizione dell banco , ma fatto sta che il primo giorno di scuola non andò bene. E neanche il secondo. E il terzo. Le persone non sembravano cattive , eppure lei non riusciva a fare amici per davvero. Alcuni la guardavano in modo strano , altri ridevano dietro le sue spalle , alcuni la chiamavano strana.Stava iniziando ad avere paura anche solo per entrare in classe. Paura che la gente le parlasse e che lei non sapesse come rispondere. Paura di alzare gli occhi. Paura di fidarsi delle persone. Così si chiuse sempre di più in se stessa , dentro un guscio dall'aspetto apatico e freddo.
Teno i suoi problemi dentro di sé e dentro la scuola. Non riusciva ad aprirsi più con sua madre come un tempo , e dal altra parte sua madre non capiva il perché delle sue azioni da asociale. Si limitava a criticarla. E non aveva neanche un telefono per poter comunicare con i suoi cari.
Era completamente sola.
Poi una luce appare nel buio più totale , come una porta da cui poter scappare finalmente dal buio che aumentava di giorno in giorno. Appena varco la porta si trovò nell immenso universo dell immaginazione. E tutto questo grazie ai libri. Era tutto più facile li. Più bello , piu vero , più eccitante. Si sentiva libera e soprattutto più felice. Almeno finché non era costretta ad allontanarsi da essi. La sua mente continuava ad avventurarsi tra quelle pagine , tra quei racconti , tra quei mondi. Solo quando era costretta ad affrontare in faccia la dura realtà , piangeva , piangeva e piangeva , perché tanto sapeva che nessuno sarebbe venuto ad consolarla.
Pensava di essere forte , invece era solo un illusione , provocata dalla vicinanza con i suoi cari. Ora nell suo mondo era una maga , una regina , una dominatrice di draghi. Ma nel mondo degli uomini non era nessuno.

Il drago celestialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora