Oggi fa un caldo tremendo ma siamo in piena estate e non posso pretendere altro.Finisco di chiudere la valigia e mi preparo per andare all'aeroporto, eh già oggi parto e finalmente esaudisco uno dei miei desideri più grandi: lavorare nell'azienda più famosa di New York, cioè American International Group.
Ho studiato così tanto per raggiungere questo traguardo e adesso che ci sono riuscita non perderò questa occasione.
Sembra ieri quando è arrivata quella lettera tanta attesa, la quale conteneva la notizia più bella della mia vita.
Per il viaggio ho optato per un abbigliamento comodo, un top corto bianco in pizzo che lascia intravedere la mia perfetta abbronzatura e un paio di pantaloni neri a vita alta, sotto ho abbinato un paio di sandali bianchi con il tacco.
Mi trucco velocemente per non rischiare di far tardi per il volo e mi dirigo al piano di sotto.
Vivo in una grande villa a Chicago, la mia "famiglia" è abbastanza ricca grazie al lavoro di mio padre che è uno degli avvocati più ambiti della mia città.
In famiglia siamo solo io e lui, sono figlia unica e purtroppo mia madre morì quando avevo cinque anni a causa di un cancro al seno, ma nonostante siano passati nove anni e di lei non ricordo molto è come se ogni giorno la sentissi al mio fianco.
Ricordo una volta quando mio padre mi fece vedere una sua foto nella quale le assomiglio molto, i capelli biondi e lunghi come i suoi e gli occhi azzurri di papà.
Ci manca tantissimo e sopratutto per mio padre è stato difficile crescere una figlia senza una figura femminile accanto, per questo motivo lo ringrazierò per tutta la vita, durante questi anni ha fatto sia il padre che la madre e non mi ha mai fatto mancare nulla, fortunatamente mi ha sempre sostenuta nelle mie scelte.
Non ha mai preteso che seguissi le sue stesse orme nonostante fosse un avvocato affermato nel suo settore e per questo gliene sarò sempre grata.
Un po' mi dispiace lasciarlo qui tutto solo, anche se New York non è molto distante.
Quando gli ho comunicato che mi hanno assunta in una delle aziende più importanti della città si è emozionato molto, era sia triste perché siamo stati sempre noi due e non ci siamo mai allontanati, e felice perché sa quanto ho faticato per raggiungere il mio obbiettivo.
Oggi ha preso la mattinata libera per accompagnarmi all'aeroporto, ha insistito così tanto che non ho osato contraddirlo.
Scendo le scale e mi dirigo in cucina.
"Papà andiamo altrimenti faró tardi!"
"Si figliola eccomi aspettami in macchina arrivo subito." grida dal salone.
Faccio come mi dice e con fatica porto le mie due valige nel bagagliaio.
Passano cinque minuti e finalmente arriva mio padre in tutta la sua bellezza,nonostante l'età è un uomo affascinante che quando non va a lavoro si veste come un quarantacinquenne comune.
Sale sulla sua bellissima Audi e partiamo.
"Non posso crederci che tra meno di un'ora andrai a vivere in un'altra città,la mia bambina è cresciuta così tanto." dice mentre mi sfiora la gamba con fare affettuoso.
Mi mancherà tantissimo, siamo sempre stati noi due e so già che questa distanza ci ucciderà entrambi.
Dopo tutti questi anni non ha mai provato a rifarsi una vita con un'altra donna e io ne sono davvero dispiaciuta perché avrei preferito sapere che mio padre fosse in ottima compagnia in mia assenza. Vorrei che incontrasse una donna che gli volesse bene almeno la metà di quanto gliene voglia io e che soprattutto lo renda felice. Anche se lui afferma di possedere già quello di cui ha bisogno, in fondo so che gli manca qualcosa e quel qualcosa è una donna, è ancora giovane e ha tanto amore da dare.
"Papà non dirmi così altrimenti rischio di piangere, mi mancherai tantissimo ma prometto di chiamarti tutti i giorni." lo rassicuro.
Dopo una mezz'oretta circa arriviamo in aeroporto giusto in tempo per fare il check-in, salire su quell' aereo e finalmente raggiungere il mio sogno.
Scendo dalla macchina prendo le valige con l'aiuto di mio padre ed è arrivato il momento di salutarci.
"Papà ci siamo devo andare, ti voglio bene e sappi che mi mancherai un sacco." lo abbraccio forte.
"Ciao figliola stai attenta, anch'io ti voglio bene e ricordati di stare lontana dagli uomini, sei pur sempre la mia bambina." dice ricambiando l'abbraccio.
Rido alla sua affermazione e lo lascio a malincuore dandogli un bacio sulla guancia.
"Si papino solo tu sei il mio uomo, ci sentiamo non appena sarò atterrata."
Mi saluta ancora una volta con un cenno della mano e le lacrime agli occhi mentre mi dirigo verso il mio volo.
Tra due ore sarò a New York e non vedo l'ora.
Buona sera ragazze questo è il primo capitolo, sarei felice di conoscere il vostro parere.❤
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L'altra metà di me (MOMENTANEAMENTE SOSPESA)
Roman d'amourEmily Wilson, ventiquattrenne appena laureata, si trasferisce a New York per cogliere l'occasione più importante della sua vita, ovvero lavorare nell'azienda più famosa della città, nella quale è stata accettata dopo aver fatto un colloquio. Grazie...