Capitolo 5

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Mi sveglio con un tremendo mal di testa, ieri ho senza dubbio alzato un pó troppo il gomito però mi sono divertita ed è questo quello che conta.

Apro lentamente gli occhi e mi rendo conto che ancora è mattino presto visto il cielo un po' scuro.

Ma aspettate..quella non è la mia finestra e questa sicuramente non è la mia camera.

Mi trovo su un letto matrimoniale così grande che in confronto mi sento un ago in un paiaio.

Anche la stanza non è da meno, le pareti chiare che vanno sul panna, i mobili anch'essi chiari e moderni e un televisore enorme.

Il proprietario di questa casa deve avere buon gusto ne sono certa, magari questa è la casa di Amber, in fondo sono uscita insieme a lei e non ricordo nemmeno come sono arrivata fin qui. Devo ammettere che non mi aspettavo che la mia amica possedesse una casa così bella.

La camera possiede anche un bagno e mi ci fiondo senza pensarci due volte, ho proprio bisogno di una rinfrescata.

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno con la testa che pulsa di dolore, indosso ancora il mio meraviglioso abito ormai tutto stropicciato.

Mi guardo allo specchio e per poco non urlo, trucco sbavato, occhi contornati dal nero del mascara che mi fanno sembrare un panda e il rossetto ormai inesistente.

Mi sfilo l'abito insieme all'intimo e mi dirigo verso la doccia. Accidenti è davvero lussuosa, questa casa assomiglia quasi ad un hotel, un bagno con le pareti color oro, una doccia enorme e i vetri trasparenti.

Nonostante sia abituata alla ricchezza non posso fare a meno di ammirare tutto ciò che mi circonda.

Non sapevo che Amber fosse così ricca sfondata come me. Io e mio padre nonostante la possibilità economica non abbiamo mai voluto possedere una casa enorme visto che siamo solo in due, vivevamo in una villetta di normali dimensioni e per noi andava più che bene.

Apro l'acqua tiepida e mi beo della meravigliosa sensazione che avvolge tutto il mio corpo.

Cerco di fare mente locale di tutto ciò che sia potuto succedere ieri ma con scarsi risultati.

Ricordo di aver bevuto molto, di aver incontrato il mio capo e il mio collega, fighi tutti e due aggiungerei, poi ricordo che un ragazzo mi ha invitata a ballare e che dopo è stato scaraventato a terra e poi boom il buio totale, non ricordo più nulla.

Dovrò chiedere spiegazioni ad Amber sperando che almeno lei fosse più sobria della sottoscritta.

Lascio che l'acqua scorra sul mio viso, cancellando le ultime tracce di trucco rimaste e nel frattempo sento come se qualcuno mi stesse osservando.
Nah impossibile, Amber sarà in coma in qualche stanza della sua casa.

Infatti mi guardo intorno e non vedo nulla, decido di ignorare quella sensazione e continuo a fare la mia doccia rilassante.

Ad un tratto due mani grandi si appoggiano sui miei fianchi e istintivamente sussulto a quel tocco.

Mi volto lentamente terrorizzata e nello stesso tempo curiosa e trovo il mio "capo" completamente nudo davanti ai miei occhi.

Rimango a bocca aperta nel ritrovarmi proprio lui davanti e ne approfitto per contemplare il suo fisico così perfettamente scolpito sicuramente frutto di duri allenamenti.

Mi soffermo un po' troppo sul suo amichetto laggiù e arrossisco violentemente notando che è davvero enorme, mi volto quasi scottata.

Sono in astinenza da un pó e questa situazione va di certo a mio sfavore perché il mio corpo brucia di desiderio e le sue mani su di esso aumentano ulteriormente la mia voglia di sesso.

"Decide di fare una doccia e non invita il padrone di casa? È scortese da parte sua signorina Wilson." parla con quella voce roca e maliziosa.

"S-signor Smith che ci fa lei qui? Non le hanno insegnato che si bussa prima di entrare in una stanza?" rispondo cercando di rimanere impassibile al suo fascino ma fallisco nel mio intendo.

"Non a casa mia signorina e adesso perché non facciamo qualcosa di più produttivo? Sento come il suo corpo freme di desiderio e vedo i suoi occhi carichi di lussuria." sussurra al mio orecchio provocandomi milioni di brividi.

Accidenti il mio capo che mi offre sfacciatamente una scopata? Ma si, tanto una volta finito il tutto ritorneremo alla nostra vita quotidiana.

"Signor Smith noto anch'io come lei mi stia divorando con gli occhi e il suo amico laggiù ne è la dimostrazione." rispondo maliziosa.

Al suono delle mie parole si avventa su di me e mi avvolge con quelle braccia perfettamente muscolose appiccicandomi al suo petto così ben scolpito.

"Non ho mai negato l'evidenza signorina Wilson, con il fisico da urlo che si ritrova il mio corpo non può rimanere indifferente a così tanta perfezione." mi dice ardente di desiderio.

Avrà sicuramente bevuto, come può un uomo così arrogante e pieno di sé, dire tutte queste cose peccaminose e sexy?

Più lo guardo, più il desiderio che ho di lui aumenta, le sue labbra così carnose e invitanti sono un richiamo per le mie.

"Sarà solo una semplice scopata e dopo torneremo ai nostri ruoli, lei il mio capo e io una sua dipendente."

"Non si preoccupi signorina Wilson non sono il tipo di relazioni e cazzate varie, a me piace divertirmi." dice beffardo facendomi l'occhiolino.

"Bene mi faccia vedere cos'è in grado di fare 'capo'." rispondo provocandolo.

Credo che l'effetto dell'alcol non sia ancora svanito ma in fondo cosa vuoi che sia una scopata con un dio greco?

La mia migliore amica Alison non ha mai avuto una relazione seria in tutta la sua vita ma preferisce divertirsi e scopare senza sentimenti per soddisfare i suoi bisogni, così dice.
Io ho solo avuto una relazione con Patrick ma si è rivelato un emerito coglione, stava con me solo per la mia ricchezza e per farsi bello agli occhi della gente in quanto mio padre fosse uno degli avvocati più famosi della mia città, e per entrare nelle mie mutande.

Se vi stesse chiedendo se è con lui che ho perso la mia verginità la risposta è no,non sono così sfigata, la persi a 17 anni ad una festa liceale, con il capitano di football della mia scuola ma niente di che, dopo quel giorno non ci siamo più nemmeno guardati in faccia o perlomeno io non l'ho più degnato di uno sguardo mentre lui provava ancora ad entrare nelle mie mutande.

Non ho mai creduto al principe azzurro ma ho sempre seguito il motto "carpe diem" ovvero "cogli l'attimo" e con questo ho sempre vissuto bene fino ad oggi.

Se ci fosse stata Alison al mio posto avrebbe colto l'occasione al volo senza pensarci due volte e io in questo momento ho bisogno di non pensare troppo e fare questa pazzia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27 ⏰

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