2.

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Chi è davvero Jeon Jungkook?

Si guardò allo specchio per circa tre minuti ripetendosi quella domanda in testa più e più volte senza trovare risposta.
I suoi pensieri vennero fermati quando sentì il campanello suonare:
<<arrivo!>>
urlò dal bagno correndo ad aprire la porta trovandosi davanti il suo cugino Jin,sorrise spontaneamente appena lo vide <<ciao Hyung! >> disse sorridendo dolcemente aprendo le braccia per abbracciarlo ma il maggiore lo snobbò passando avanti,non era da Jin...
Sospiró guardando in basso e sbarrò gli occhi alla vista del cugino sorridente verso tutti, tutti... Tutti tranne lui...

Tutti tranne me...

Gli occhi si fecero lucidi e sospirò andando in camera senza proferire parola, non serviva, a cosa sarebbe servito? Ad attirare attenzioni? E le attenzioni a cosa sarebbero servite? A niente, esattamente come si sentiva, un piccolo niente.

Entrò in camera, era una camera azzurro pastello con qualche mobile color betulla, più che la stanza di un adolescente sembrava la stanza di un neonato, ma lui la voleva cosi, gli ricordava i suoi genitori, quelli che non sarebbero più tornati... Si fermò a guardare una loro vecchia foto, con la cornice completamente distrutta...

Sorridono

Gli occhi non resistettero e si lasciò trasportare in un pianto nostalgico, un pianto nudo, non nascondeva niente,era semplicemente Jungkook... Niente di più.

<<Jungkook... Posso entrare? >> la voce di Jimin riuscì a fermare il pianto del ragazzo, ma non rispose finché non sentì due piccole e soffici mani asciugarli le lacrime, alzò lo sguardo e vide Jimin, davanti a lui, con le lacrime agli occhi.
<<sei un ragazzo troppo dolce per delle lacrime così amare...>> Jimin gli asciugò le lacrime sorridendo tristemente <<mancano anche a me... Non sai quanto>> disse la frase con la voce tremolante sul punto di piangere <<vorrei abbracciarti, farti sentire protetto dicendoti che andrà tutto bene ma... La mia situazione non me lo permette...>> singhiozzò più volte guardando Jungkook nel mentre che le lacrime scivolavano sulle sue gambe inutilizzabili, semplici pezzi di carne oramai vuoti.

Jungkook si sentì debole, senza forze alla vista di Jimin, si limitò a saltargli addosso tornando a piangere come prima <<scusami Jimin... Scusami davvero davvero tanto...>> il maggiore gli accarezzò la testa facendo scendere qualche lacrima e dicendo un'ultima frase <<Jungkook... Non so cosa succederà in futuro... In ogni caso... Devi essere forte da parte mia... Io non posso più essere forte... Tocca a te Jungkook... >> disse sottovoce accarezzandogli i capelli neri per poi guardarlo un'ultima volta prima di tornare in salotto dagli altri.

Io non posso essere debole. Non davanti a loro... Mostrerò loro che sono un valido membro della famiglia...

Saltò dalla finestra andando nel boschetto dietro casa con un coltellino, trovò uno scoiattolo e lo prese per la coda cominciando a procurargli sofferenza. Dopo qualche colpo si ritrovò le mani strapiene di sangue, non era la vernice con cui colorava da bambino, non era la marmellata con la quale si sporcava sampre quando faceva le torte con la madre, era sangue, quello vero, quello di cui tutti gli adulti parlano.

Ora sono grande

Pensò e un piccolo ghigno malefico si formò sul suo viso...

Chi è ora Jeon Jungkook?

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