Yoonmin

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rat

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rat. verde.

sad, molto.

Corro.

Velocemente, come mai fatto prima.

Sento il respiro sempre più afannato, la gola bruciare, fa malissimo.

Ma non quanto può aver fatto male quella chiamata.

Mi metterei a ridere, se non mi trovassi in questa situazione.

Insomma, io, la presona probabilmente più pigra sulla faccia della terra sto correndo fino a perdere il fiato. Singolare no?

Sapevo che non srebbe stato facile, che avremmo dovuto lottare, che avremmo dovuto far fronte a tutti i pregiudizi le cattiverie, gli insulti.

Ma non pensavo fino a questo punto.

Sapevo anche che, nella nostra posizione, sarebe stato il doppio più difficile, e che non mettavamo in mezzo solo noi due, ma anche gli altri.

Insomma, quando sei una persona famosa è tutto più complicato, tutto più nascosto.

Ma quando, insieme, abbiamo deciso di affrontare tutto, non mi aspettavo di certo questo risultato.

-Yoongi?- la voce di Taehyung mi arriva come un sussurro.

-Pronto Tae, dimmi.- finisco di scrivere una cosa sul mio quaderno, l'ultimo versetto di una canzone, la darò a Jimin.

-Y-Yoongi è successo un casino.- lo sento singhiozzare, e subito mi allarmo.

Ho un bruttissimo presentimento.

-Cos'è successo Taehyung?- chiedo raddrizzandomi sulla sedia.

-J-Jimin...- mormora, ma si blocca per colpa di un singhiozzo.

Jimin cosa?

-J-Jimin...- continua -È successo un casino e-e...- non riesce a finire le frasi, inizio ad agitarmi, mi alzo dalla sedia.

-Cos'è successo?- chiedo velocemente ma non ricevndo risposta cambio domanda -Dov'è?- rispondo fermo, cercando di non farmi prendere dal panico.

-O-Ospedale.- risponde solo il biondo.

Arrivo all'ospedale emi fiondo letteralmente verso ad una ragazza dietro ad un bancone.

-S-sono Min Yoongi, cerco Jimin...Park Jimin, credo sia in una stanza privata faccio parte del suo gruppo la giuro non sono un fan o altr...- la ragazza mi blocca, e finalmente riesco a respirare.

-Certo, vi conosco, non si preoccupi, la stanza è quella a sinistra in fondo al terzo corridoio.- accenna un sorriso che, purtroppo, non riesco proprio a ricambiare.

Il mio Jimin sta male.

E non so nulla.

Seguo le indicazioni e raggiundo la stanza, trovando tutti i ragazzi, il manager, i signori Park e Jihyun fuori ad aspettare.

-Yoongi!- è Jungkook a notarmi e, subito, mi ritrovo la signora Park attaccata, in lacrime.

-Oh Yoongi.- singhiozza sottovoce.

Credo che lei sia messa peggio di me in questo momento.

-Cos'è successo?- chiedo rivolgendomi ai ragazzi, senza staccare le mie braccia dalla schiena della donna.

-Eravamo fuori, stavamo aiutando con i preparativi per i prossimi RUN e...- inizia Hoseok -È arrivato un pazzo, ha saltato le guardie, ha urlato qualcosa riguardo ai gay che non ho capito e ha sparato un colpo secco di pistola.- la sua voce si incrina, e posso notre i suoi occhi rossi e gonfi.

Dio no, ti prego.

Non so con quale forza di volontà io non sia ancora scoppiato a piangere, ma sento che non maca molto.

Dopo pochi istanti esce un dottore, a testa bassa, che si passa una mano tra i capelli e  sospira prima di guardarci uno ad uno.

La prego no.

-Sono tremendamente dispiaciuto ma...- mi stacco dalla signora Park, attaccandomi al muro.

Non voglio sentire no.

-Jimin...non ce l'ha fatta.- dice disiaciuto e, i singhiozzi di sua madre aumentano, anche se ottavati dalla giacca del marito, a cui è aggrappata.

Sento, letteralmente, il mondo cadermi addosso.

Non è possibile, ci dev'essere un errore, si.

Alzo di scatto la testa e supero di corsa il medico, senza ascoltare i richiami dei miei amici.

Arrivo davanti a lui, steso sul lettino.

Non sembra morto...magari dorme solo.

-J-jimin- la mia voce è roca e incrinata, sto piangendo.

Ma non devo giusto? Lui sta bene, ora si sveglia, chiama il mio nome e mi sorride, facendo scomparire gli occhi in due mezzelune che tanto amo.

Ma non succede.

Mi avvicino, tremando, e afferro la mia mano, solitamente fredda, tra la sua.

Questa volta sono io quello caldo.

-J-Jiminnie dai.- sforzo un sorriso tra le lacrime -Non fare scherzi, svegliati.-

Perchè non si alza? 

Alzò lo sguardo verso il monitor, e vedo che, effettivamente, non c'è battito.

Impossibile, ogni volta che mi ha vicino sento il suo cuore battere all'impazzata, come il mio.

-Jimin ti prego.- scoppio in lacrime, forse ormai avendo realizzato.

-Mi avevi promesso che saremmo stati insieme, che avremmo affrontato tutto, svegliati.- imploro sentendo un macigno nel petto, facendo fatica a respirare.

Mi piego e lascio un bacio sulle sue labbra, ma non le trovo soffici, calde e profumate come sempre.

Sto per svenire vi prego, aiutatemi.

Come se mia avessero letto nel pensiero i ragazzi entrano in stanza, e mi abbracciano.

Rimaniamo così per minuti interminabili, a piangere, loro silenziosamente, io non riuscendo a fermare i singhiozzi.

Ad un certo punto il nostro leader parla.

-D-dobbiamo dirlo ai fan...- sussurra piano.

-A-appena arriviamo facciamo una live...- sussurra in risposta Jin.

Ma in questa live non potrò sedermi vicino a lui.

 a.a

non mi osiate vi prego.

rebecca se mi picchi non farlo forte grazie.

ho pianto io quindi...boh.

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