Amore misto a rabbia

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Dovevo assolutamente aiutarlo.

"Fab, ti prego riprenditi presto" dissi in un sussurro, più a me che a lui.

"Certo Ermal, mi dispiace di averti deluso,non era mia intenzione, volevo proteggerti da tutto il male del mondo ma dovevo solo proteggerti da me" Mi disse con le lacrime agli occhi.

Stavo iniziando a piangere anche io.

"Non dire cazzate,sei la miglior cosa che mi sia successa in quest'ultimo periodo,e sei perfetto cosi. Con i tatuaggi e le tue cicatrici, gli errori che ti porti dietro. Sei perfetto cosi come sei e non potrei chiedere di meglio". Gli dissi volevo solo amarlo.

"Grazie Ermal sei il mio faro" Dopo aver detto queste cose si avvicinò e poggiò le sue labbra su quel del riccio. Adrenalina, sentiva  solo quello Ermal appena lo baciava,anche passione,paura di perdere e quel sentimento indecifrabile,ma che si avvicinava molto all'amore.

"Fab ora devo andare a scuola, se no mia mamma mi uccide,ti vengo a trovare oggi pomeriggio". Gli dissi non volevo lasciarlo ma dovevo.

"Okay Ermal" disse il più grande sconfortato.

Uscii, mi diressi verso scuola, ma avevo una brutta sensazione,come un peso sullo stomaco.

Entrai in classe ma mi sentivo osservato.

"Marco grazie per aver detto al prof che stavo male". Gli dissi,mi aspettavo una marea di domande,ma ne arrivò solo una,la più diffcile.

"Ermal, rispondimi sinceramente è successo qualcosa tra te e il pofessor.Moro".Mi chiese.

Cosa gli potevo rispondere, non mi sembrava il caso di dirgli la verità,anche se lui me l'aveva richiesta.

"No Marco ti pare, non lo sopporto quello,figurati se posso anche solo dargli un abbraccio." Sperai con tutto il mio cuore di essere stato convincente.

" E allora perché sei corso via quando ti ho detto che stava in ospedale?".

Uffa che cavolo gli dico.

"Non sono corso via per quello, mia mamma mi aveva mandato un messaggio in cui mi chiedeva di tornare a casa perché era un'emergenza" continuai " e poi comunque non devo dare spiegazioni a te"

Odio dare spiegazioni a qualunque persona.

Solo ad una ne darei mille.

"Stai molto calmo,non volevo toccarti l'amore della tua vita,quel drogato di merda"

Ero cosi assorto nei miei pensieri che mi dimenticai di Marco, ma dopo le sue parole, mi ricordai benissimo di lui. Sentivo la rabbia salire e la voglia di spaccargli il naso crescere,eppure non feci niente.

Parlai solo.

"Ti senti figo dopo aver sputato odio su un'altra persona,che molto probabilmente non sta passando un bel periodo" continuai con disprezzo "e poi non sto calmo,non prendo ordini da un idiota come te"

Lo stavo difendendo?

Oddio non ho mai difeso nessuno in vita mia, a parte mia mamma e i miei fratelli da mio padre.

"Ma stai zitto frocio" mi disse

Iniziai a contare non potevo spaccargli la testa...

Pensai a lui e mi calmai.

Gli dissi...

"Ma stai zitto tu, che sei davvero inutile"

Non potevo restare a parlarci un secondo di più.

Mi girai completamente, staccai il banco e mi allontanai il più possibile.

Per fortuna pochi minuti dopo suonò la campanella.

Mi alzai e me ne andai.

Direzione ospedale.

Ma qualcosa mi bloccò o meglio qualcuno. 


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2018 ⏰

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