Cara Bethany,
Dove sei?
Ti cerco ovunque, negli occhi della gente, nei sorrisi dei bambini, nelle mani strette di chi si ama.
Come facevamo noi.
Le nostre mani erano sempre strette l'una all'altra, io tenevo in piedi te, e tu tenevi in piedi me.
Sono caduto Bethany, sono a terra, dove sei?
Dov'è la tua mano?
Ubi tu Gaie, ibi ego Gaia: dove tu sei, lí io saró.
Me lo dicesti una volta, e io me lo scrissi nella testa.
Sulla pelle.
Sul cuore.
Te lo dissi in un bacio, in una carezza, in un abbraccio.
Io sono qui Bethany, perché non ci sei?
Me lo avevi promesso.
Te ne sei andata e ti sei portata via tutto, anche il sole.
È tramontato quella sera, e non è mai più sorto.
La mattina non esiste più senza l'alba, l'odore del caffè che mi preparavi sempre, la tua mano scorrere tra i miei capelli, la tua voce ripetere il mio nome, i tuoi capelli spettinati, il tuo passo lento, i tuoi occhi assonnati.
È sempre notte qua, è sempre buio.
E io ho paura del buio.
Ho paura d'impazzire, di venire inghiottito da quest'oscurità che mi circonda.
Rivoglio i colori.
Rivoglio la luce, il sole, te.
Dove sei Bethany?
T'aspetto, non fare tardi.
Luke.
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Wherever you are ~ lrh
Short Story'Ubi tu Gaie, ibi ego Gaia' dove tu sei, lì io sarò.