One
Tutti nella città di Magnolia conoscono la bellissima Mirajane Strauss come la dolce ragazza che dispensa sorrisi e cuori, che si occupa della locanda di Fairy Tail e che molto spesso appare come modella sulla rivista Weekly Sorcerer.
Tuttavia pochi ricordano che anni prima quella stessa ragazza era anche chiamata "la diavolessa" e non perché dentro di lei dormono ben tre spiriti demoniaci, bensì da piccola Mirajane era proprio una piccola peste sadica.
Un maschiaccio che faceva a botte con Erza ad ogni occasione, iniziava risse nella Gilda, sfidava chiunque a combattere contro di lei e, soprattutto, provava un piacere perverso nel vederli K.O mentre lei riscuoteva il denaro delle missioni.
Si, Mirajane Strauss da adolescente era un vero diavoletto anche se non si direbbe a vederla adesso.
Nella Gilda di Fairy Tail circolano diverse voci su Mira e sul quel cambiamento improvviso avvenuto in lei.
Un cambiamento che le è costato molto caro: la morte della sorella Lisanna ha causato nella maga un dolore inimmaginabile che non è mai diminuito nel tempo.
Anzi, quello stesso dolore ha portato Mirajane ad una decisione drastica e cioè rinunciare all'uso della magia che aveva provocato quel tragico incidente e vivere la vita come avrebbe fatto sua sorella.
Amando gli altri, col sorriso, in qualsiasi situazione.
E anche se Mira era ed è molto brava a cucirsi il sorriso sulle labbra, dentro di lei, da quando aveva perso Lisanna sapeva di fingere con se stessa e con gli altri.
Sentiva una voragine nel cuore sapendo che era stata tutta colpa sua se aveva perso il controllo del suo take-over e se aveva contribuito alla morte di Lis.
Nonostante tutto, Fairy Tail era stata vicino a Mirajane come solo una famiglia unita poteva e lei aveva provato ad andare avanti come meglio riusciva.
Dopo numerose battaglie e avventure, i membri della gilda avevano fatto ritorno dall'ormai distrutta Edolas ed avevano assistito al miracolo straordinario che aveva riportato Lisanna in vita.Erano passati mesi da quel ricongiungimento, Mira non poteva essere più felice nel riavere la sorella e tutti i suoi namaka con sé eppure quando passava tra i tavoli della gilda con un vassoio sotto braccio a raccogliere bicchieri e servire piatti non poteva fare a meno di chiedersi che effetto le avrebbe fatto quello di ritornare a fare il mago, andare in missione, ricevere le ricompense.
Certo, a Mira non dispiaceva fare la cameriera ma dentro di sé sapeva che la sua vera essenza era quella di essere una maga.
Non rimpiangeva il giorno in cui aveva deciso di rinunciare alla magia perché quel momento le aveva permesso di crescere e di apprezzare ciò che aveva ma a cui non dava importanza.
Gli amici, la famiglia, l'amore.
Ora che però nella gilda tutto sembrava tornato alla normalità e Lisanna era di nuovo con lei, Mira si sentiva ancora persa e incompleta.
Come se mancasse qualcosa di importante nella sua vita che sia i suoi amici che la sua famiglia non potevano colmare.
E per tal motivo, l'albina decise una mattina di confidarsi con le sue più fidate amiche.
«Quindi stai dicendo che vuoi abbandonare Fairy Tail?!» esclamò sbigottita Erza, battendo entrambi i pugni sul bancone.
Il colpo fu talmente forte da far tremare la parete di fronte su cui erano riposti i liquori.
Cana, alla vista del vetro contenente il suo adorato contenuto che traballava, fulminò Erza con gli occhi.
«Se solo una goccia di sakè si spreca ti tiro un malocchio!»
Ma Erza non le prestò attenzione e la liquidò con un gesto della mano.
Sia la fata guerriera che la cartomante erano sedute di fronte a Mira che, nel frattempo, si occupava di sistemare le stoviglie.
«Ara, ara!» borbottò Mira, continuando il suo lavoro «non hai proprio capito, non voglio lasciare la gilda. Semplicemente quello che faccio non mi rende completamente serena, vorrei provare stimoli nuovi!»
Erza sollevò un sopracciglio, dubbiosa.
«E cioé? Che ti manca? Hai i tuoi fratelli, hai un lavoro e una casa. E ci sono i tuoi amici, la tua famiglia. Che cosa c'é che non va nella tua vita?»
Mira non rispose subito.
Continuando a strofinare quel bicchiere vide il suo riflesso e dentro di sé si chiese la stessa identica cosa.
Cosa c'è che non va nella mia vita?
Se solo ci fosse dato sapere ogni risposta per i nostri dubbi!
Mira si strinse nelle spalle e guardò Erza negli occhi, parlandole con sincerità.
«Non lo so. Sono felice della mia vita ma... non sono soddisfatta di me. A volte mi viene voglia di andare via, prendere uno zaino con qualche sprovvista e andare in giro per Fiore a svolgere le missioni.»
Erza schioccò la lingua e le sorrise con sicurezza.
«Ah! Ma se è per questo, puoi anche andare con Elfman e Lisanna: ricostruisci il team e inizia a lavorare come maga. Lo sai che il master non ti impedirebbe di farlo!»
Con un sospiro Mira scosse la testa, riponendo il bicchiere ormai lucido.
«Non è il nonnetto Makarov il problema. E i miei fratelli ormai hanno ognuno il proprio team e non mi va di attaccarmi a loro come una sorella iperpresente.»
Cana sbuffò prima di mandare giù un largo sorso di alcol. Si asciugò la bocca col dorso della mano e puntò il collo della bottiglia verso Mira.
«Oh mia cara, in realtà non lo pensi davvero!» la schernì, «Dicci veramente come stanno le cose. Altrimenti non ti possiamo aiutare!»
Mira alzò gli occhi al cielo e sollevò le mani, arrendendosi al fatto che avrebbe dovuto dire tutto ma proprio tutto alle sue amiche senza nascondersi dietro ridicole sciocchezze.
«Oh e va bene! Il punto è che... anche se volessi iniziare di nuovo a lavorare come maga non so se il mio livello di magia è ancora buono e non voglio fare la figura della sciocca davanti ai miei namaka. Quindi pensavo di andare in missione da sola...»
A quelle parole Erza sbarrò gli occhi e contemporaneamente Cana scosse la testa.
Mira le guardò dubbiosa, indecisa se sentirsi offesa o preoccupata.
«Ma...perché no? Okay che sono anni che non uso la magia ma non penso di essere una frana!»
Erza parlò per prima:«No, no. Non ti consideriamo una schiappa ma sarebbe pericoloso andare da sola in una missione di classe S. Non sai mai cosa può presentarsi, sai quanto possono complicarsi.»
Cana annuì, buttando giù l'ultimo bicchiere e si asciugò la bocca con il dorso della mano.
«Già, concordo con testa rossa. Puoi essere forte ma la prudenza è la chiave per un buon risultato.»
Mira sospirò convinta.
«Che proponete allora?»
Cana e Erza rimasero in silenzio, provando a pensare a possibili soluzioni. Passarono dei momenti interminabili per Mira quando finalmente vide Erza avere un colpo di genio.
Erza aprì la bocca per parlare poi la richiuse, scosse la testa e poi borbottò qualcosa di incomprensibile. Alla fine sospirò e guardò entrambe le namaka fissarle in attesa. Si allungò sul bancone e mormorò a bassissima voce il suo "controverso piano".***
Freed arrivò quella sera stessa alla gilda e, silenziosamente, senza essere notato dai pochi che erano rimasti, andò verso il bancone dove Mira lo aspettava.
Mira aveva un sorriso strano e anche se Freed lo notò non ci diede peso dato che era troppo stanco dopo una missione durata due lunghe settimane.
Aveva bisogno di un bagno caldo ed un letto dove distendersi.
L'idea che il giorno dopo si sarebbe dovuto svegliare all'alba per partire per la prossima missione con Bislock non gli dava alcuna gioia ma Freed non era il tipo da perdere la sua compostezza davanti agli altri quindi si rivolse cortese a Mira, chiedendogli le chiavi della camera dove raramente alloggiava quand'era in città.
«Ecco a te le chiavi della camera. Ti vedo molto stanco, vuoi che ti porti qualcosa che allievi la stanchezza?»
Freed fu sul punto di rifiutare talmente forte era il suo desiderio di abbandonarsi sul letto ma lesse nello sguardo di Mirajane una certa insistenza mista a preoccupazione che lo fecero annuire.
A quel punto, Mira si aprì in un enorme sorriso che lasciò Freed interdetto ma, di nuovo, era troppo stanco per badarci.
E poi, si sapeva, le donne erano creature alquanto strane.
Raggiunse il piano dove c'erano gli alloggi e, trovato il numero della sua stanza, vi entrò e si lasciò cadere pesantemente sul baldacchino di legno.
Ebbe il tempo di fare un solo sospiro quando sentì bussare la porta e aprirla.
«Scusami Freed, ho portato un infuso alle erbe. Ho pensato lo volessi subito così da riposare. Te lo lascio proprio sul tavolino. Buona notte» disse Mira per poi guardarlo negli occhi e mormorare ancora uno “scusami” prima di lasciare la camera.
Freed ricambiò la buona notte e prese tra le mani il liquido caldo.
Dalla tazza proveniva un buon odore di vaniglia e Freed si chiese se fosse stato sgarbato nei confronti di Mira tanto da farla scusare non una ma due volte e con una voce così Nesta poi.
Assaggiò la sua bevanda e quel calore si diffuse nel suo corpo, quindi ne bevve ancora fino a non lasciarne una goccia.
Non riusciva a riconoscere nessun erba aromatica se non quel sapore intenso di vaniglia che sembrava volergli offuscare i sensi.
Si alzò dal letto pronto a darsi una rinfrescata quando una violenta sonnolenza lo colpì.
Sentiva il corpo pesantissimo, la testa gli faceva male. Gli occhi non riuscivano a stare aperti.
Ebbe il tempo di vedere una figura di donna dai capelli scuri entrare nella stanza prima che l'oscurità lo avvolgesse e perdesse del tutto la lucidità.
«Sei sicura che stia dormendo?» chiese Erza toccando la spalla di Freed ormai completamente sotto l'effetto del sonnifero.
«Mi auguro di si altrimenti domani Freed ci farà un culo a striscie!» sbottò Cana guardando dall'alto il corpo dormiente del mago.
Nella stanza era rientrata anche Mira che si tormentava nervosamente le mani.
«Ragazze, siete sicure di questo piano? Mi sento troppo in colpa, magari sarebbe stato meglio che io andassi da sola a fare qualche piccola missione...Non riesco a credere di aver drogato Freed, mi sento male!»
Erza sbuffò, incrociando le mani al petto:«Stai dicendo che non ti fidi di come ho organizzato tutto? Ti sfido a pensare qualcos'altro! Ormai, è fatta. Tanto Freed non ricorderà nulla domani, ho avuto l'accortezza di mischiare insieme al sonnifero anche un farmaco che altera i ricordi! Siamo in una botte di ferro, credimi».
Mirajane impallidì.
In che guaio si era andata a cacciare?
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Deception: l'inganno || Miraxus - Fairy Tail ||
FanfictionMirajane - la Diavolessa -Strauss fa la cameriera nella Gilda più chiacchierata del mondo magico. Eppure anche lei è una maga e le manca andare in missione. Stanca di servire dietro un bancone, Mira decide di assumere l'identità di un altro membro d...