Accadeva spesso, ultimamente. La mattina la trovavo nel letto inerme, con lo sguardo perso, quando la chiamavo non mi rispondeva. La lasciavo nel letto finché non tornava mio fratello. Prima che smettesse di parlare mi aveva chiesto di non dirgli niente.

Era cominciato tutto così all'improvviso. La morte di mio padre rese mio fratello Aaron il capo del clan del Nord. Questo lo caricò di responsabilità e pressioni, più di quanto non facesse nostro padre. La sua ancora era Adeline. Il legame che li unisce è la cosa più forte che esista. Adeline ha rinunciato a tutto per Aaron, anche lui lo avrebbe fatto se lei non glielo avesse impedito. Loro sono i miei migliori amici. Non c'erano segreti tra di noi. E il fatto di non sapere più tutto mi destabilizzava.

Improvvisamente Aaron cominciò ad essere violento con Adeline, ed io non ne capivo il motivo. L'unica cosa che sapevo è che ogni volta che Aaron tornava a casa era sempre più arrabbiato e chiuso in sé. Non parlava dei sui problemi nemmeno con Della, ma sfogava comunque tutta la sua rabbia su di lei. All'inizio la sentivo ribellarsi, cercava di calmarlo, senza successo.

Una sera tornò a casa tardi, ubriaco e incazzato. Provai a fermarlo: -Aaron si può sapere che cazzo ti prende? - -Fatti i cazzi tuoi Alan.- Fu la sua risposta. Non dimenticherò mai quella sera, le urla di Adeline rimbombarono per tutta la casa, poi piombò un silenzio inquietante interrotto dal telefono di Aaron che suonava: -Che vuoi? - Lo sentì rispondere. -Arrivo.- -Dove vai?- Gli chiese Della. -Ci sono dei problemi devo andare.- Dal tono della voce si intuiva che era ancora arrabbiato. Me ne andai in camera mia, sentire la voce di Adeline mi aveva tranquillizzato e riuscì a dormire. La mattina seguente non la senti alzarsi così poco prima di pranzo andai in camera loro per vedere come stava. La trovai ancora a letto avvolta nella coperta. Aveva gli occhi rossi e le guance ancora rigate delle lacrime. – Ehi! Che è successo? - -Non dirlo ad Aaron.- la sua voce era spezzata. -Cosa?- Non riuscivo a capire. Ma appena cercai di trascinarla verso di me notai il letto pieno di sangue, ma sul suo corpo non vedevo tagli ma solo lividi. -Non gli dire niente.- Mi supplico. -Come vuoi tu.- La dovetti accompagnare in bagno perché faticava a camminare. Mentre si faceva la doccia tolsi le coperte dal letto e le buttai via. Il pensiero che mio fratello le avesse fatto questo mi faceva ribollire il sangue. Non le avrebbe mai torto un capello. Avevo bisogno di capire, ma avevo promesso a Della che non avrei detto niente.

Aaron non tornò a casa per un paio di giorni, questo diede il tempo a Della di riprendere le forze. 

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