IV

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Alexander l'aveva portata in una classe abbastanza grande con circa 35 posti a sedere ed una scrivania color rame al centro della stanza, dove in quel momento vi era seduto un uomo dallo sguardo dolce.

<< Tu devi essere la nuova arrivata, dico bene? >> Angel annuì leggermente, ricevendo una piccola spinta da parte di Alexander, come se volesse dirle di presentarsi.

<< Bene cara, parlaci di te. >> l'uomo, che dimostrava all'incirca settant'anni, le si avvicinò trascinando dietro di sè la gamba sinistra. Angel, guardandolo, si accorse di star deglutendo rumorosamente. Non era una gioia per gli occhi quella gamba.

<< Mi chiamo Angel, ho diciassette anni e vengo da Praga... >> 

Era sempre stata timida, una caratteristica che odiava di sè. Nella vita quotidiana, a differenza dei mondi che si creava con una semplice penna dove era sicura di se stessa, era totalmente diversa. Così priva di autostima e fragile come una piuma.

<< E cosa ti ha spinto ad iscriverti nella nostra Accademia? >> disse l'uomo, spezzando il silenzio.

<< Amo il mondo della scrittura. Fin da piccola scrivevo per riempire i vuoti della mia breve vita e quest'oggi mi trovo qui per realizzare il mio sogno. >> mi sorrise comprensivo e m'invitò a sedermi per poter seguire la lezione di tecnica di scrittura. A ruota mi seguì Alexander, sedendosi al mio fianco. L'ora passò tra bisbigli e appunti sul quaderno, non fu male.

Tra lezioni e brevi pause la mattinata passò in fretta, dando inizio al pomeriggio. Angel e Alexander si trovavano nel giardino, lei intenta a studiare tutti gli appunti e lui intento a non farla studiare.

<< Alex, porca miseria, sto cercando di comprendere gli appunti. Potresti smetterla? >> stava già perdendo la pazienza.

<< Li puoi capire più tardi? Dai, devo parlarti di una cosa che ritengo seria. >> la pregò in tutti i modi possibili, finchè lei chiuse il quadernetto e lo poggiò al suo fianco. Alzò gli occhi al cielo quando vide esultare l'amico.

<< Da quando sono qui ho sempre sospettato qualcosa, così ho deciso di fare alcune ricerche. >> Angel lo guardò confusa.

<< Del tipo? >> Alexander si guardò intorno per assicurarsi che nessuno li stesse ascoltando.

<< Bene, non ti sembra strano il fatto che qui sembra tutto così antico? Insomma, guarda come siamo vestiti! >> alzò un pò la voce esasperato, poi continuò.

<< Nessuno si lamenta di tutto ciò, sembra che si sentano a loro agio e mi fa piacere, ma questo mi fa pensare che gli strani siamo noi due, oltre ai tizi che fissavi l'altro giorno. >> stava dando di matto, ma non potè far altro che considerare quanto era stato detto dall'amico.

<< E con questo dove vorresti arrivare? Non sto capendo... >> ed era vero, non stava capendo nulla e si sentì ancora più confusa quando Alexander continuò i suoi ragionamenti.

<< Sai che non possiamo avere nessun telefono o pc che sia, giusto? Bene, io non sono per niente il tipo che segue le regole, quindi ho il mio telefono ben nascosto in camera. >> per lei era una cosa assurda, stava mettendo a rischio la parte da studente nell'Accademia. Lei, specialmente, era la classica ragazza perfetta dal punto di vista educativo, non era abituata a certe cose.

<< Sei fuori di testa? Stai infrangendo una delle regole principali! Alex, mi dispiace, ma io non sono come te, anzi sono l'opposto e non voglio rischiare tutto questo per dei dubbi che ci passano per la testa. >> 

Proprio quando Alexander stava per risponderle, sentì una strana sensazione di disagio invaderle il corpo. S'irrigidì sul posto quando quella sensazione non aveva intenzione di abbandonarla.

<< Angel ho bisogno di te, ti prego. Almeno fammi finire di parlare. >> non gli stava prestando la giusta attenzione, anche se lo fissava negli occhi.

<< Angel? Angel, ci sei? >> la mano dell'amico sulla sua spalla la rassicurò per quel poco che bastava.

<< Non ho mai fatto una cosa del genere e non vorrei farla, ma...non importa, portami via di qui e prometto che ti aiuterò. >> prese il quadernetto, la sacca e con l'amico sorridente per la sua decisione si recò in fretta all'interno dell'edificio, insultandosi mentalmente per la cosa che stava per fare.


Angolo autrice:

Buonasera a tutti! Come state? Avete passato un buon weekend? Spero di sì. Ci tenevo a dirvi che il sabato e la domenica non usciranno capitoli perchè non ho tempo. Inoltre, questa settimana credo di non riuscire ad aggiornare giornalmente per vari impegni.

Ma tralasciamo ciò! Questo è un capitolo di passaggio, ma molto importante perchè dà inizio a tutto. Non vedo l'ora di postare il prossimo capitolo, ma aspetterò insieme a voi.

Un ultimissima cosa e poi me ne vado definitivamente. Cosa ne pensate fino ad ora di questa storia? Fatemelo sapere nei commenti. Adesso vado sul serio. A presto!

- Tanya 

Sguardi nel tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora