Era un lunedì mattina e tutti camminavano come Zombie.
Tu non facevi eccezione. Eri sempre attiva, tranne i lunedì mattina. Ma quando incontrasti il tuo fidanzato Alex a scuola, notasti che era messo dieci volte peggio di chiunque altro.
"Sembri un cadavere" rivelasti, con un tono di voce preoccupato.
"Grazie, non ero già abbastanza a disagio di mio" replicò sarcasticamente.
"No Alex, davvero, c'è qualcosa che non va? Sei malato?"
Scrollò le spalle. "Non dormo da un po'"
"Cosa intendi esattamente con 'un po''?" chiedesti con un sopracciglio alzato.
"Non dormo da quattro giorni" ammise con un sospiro.
"Proprio mai? Cioè, neanche un pisolino?" domandasti incredula.
Il ragazzo scosse la testa.
"Alex!" esclamasti "Per quale diavolo di motivo non dormi?"
Stava spostando il peso dalla gamba ferita a quella sana e non sembrava assolutamente a suo agio.
"Non è che non voglio dormire. Io ci provo, ma non ci riesco! Tutto quello che sta succedendo -il processo e il recupero-, io... io non riesco a sopportarlo"
Il tuo cuore si spezzò per il povero ragazzo di fronte a te.
"Amore, perché non mi hai detto niente? Sai che ci sono sempre per te, per qualsiasi cosa"
"Lo so" disse "ma non volevo diventare un peso per te"
I tuoi occhi stavano vagando alla ricerca degli insegnanti. Quando non ne vedesti nessuno, lo presi per la mano libera e gentilmente lo portasti dove avevi parcheggiato la tua automobile.
"Che stai facendo?" ti chiese.
"Non riusciresti a concentrarti in queste condizioni" rispondesti "perciò ti sto portando a casa"
"Non devi saltare la scuola a causa mia. Cosa diranno i tuoi genitori?"
"Non mi interessa. Tu sei più importante"
Con calma lo convincesti a salire sulla tua auto. Alex faticò per via del suo bastone, ma tu pazientemente lo aiutasti, per quanto lui te lo permettesse.
"I tuoi sono in casa?" domandasti mentre uscivi dal parcheggio della scuola.
"Sono entrambi al lavoro per quanto ne so"
"Bene". C'era un silenzio imbarazzante tra di voi.
"Quindi, cosa ti turba precisamente?" ti decisi finalmente a chiedergli.
Alex non rispose, ma un rapido sguardo al suo viso ti fece comprendere quanto stesse male. Avresti potuto scommettere che i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.
"Hey tranquillo" lo rassicurasti subito.
"Non sei obbligato a parlarne, non voglio metterti pressione"
La tua mano destra lasciò il volante per posizionarsi su quella di Alex.
"No, lo voglio!" esclamò "Davvero, è solo che è difficile"
Il tuo pollice stava accarezzando il dorso della sua mano.
"Okay, prenditi il tempo che ti serve"
Fece un respiro, alleviando il nervosismo.
"Mi sento come se fossi bloccato. Come se non potessi più migliorarmi. Il mio recupero non sta andando come dovrebbe, non faccio passi avanti. E il problema è che ho paura che non riuscirò a tornare come prima. Probabilmente ti sembrerà stupido, ma, mi conosci, sono sempre così insicuro. Inoltre penso a come tu faccia a sopportarmi ora. Non sono più la persona che ero, non posso darti quello che ti davo prima che provassi a commettere 'sto cazzo di suicidio. Voglio dire, devi essere frustrata, no? Non facciamo sesso da mesi ormai. E mi spaventa il fatto che ti possa stancare di tutti i problemi che mi circondano"
Non sapevi cosa dire. Forse non era stata una brillante idea sostenere questa conversazione mentre eravate in macchina perché dovevi stare attenta alla strada. Fortunatamente, eravate arrivati alla residenza degli Standall.
"Alex, amore, io..." iniziasti, ma ti interruppe.
"No, per favore, non dire che ti dispiace per me. Non posso più tollerarlo"
Con questo, aprì la portiera, scese dall'auto e lentamente si diresse verso la porta principale.
"Cazzo" sussurrasti e colpisti il volante. Come potevi aiutarlo a stare meglio? Non avevi idea di cosa potessi dirgli quando era arrabbiato e triste, poiché aveva bisogno di qualcuno che fosse lì per lui ma non voleva allo stesso tempo impietosirlo. Quando alzasti lo sguardo, Alex era già entrato in casa, ma aveva lasciato la porta aperta. Questo ti fece pensare che voleva che entrassi anche tu.
Era seduto sul divano e stava fissando il televisore spento con aria assente.
Chiudesti silenziosamente la porta dietro di te e ti avvicinasti a lui.
Siccome ancora non sapevi cosa dire, facesti l'unica cosa che ti fosse venuta in mente in quell'istante. Lo circondasti con le braccia e lo lasciasti piangere. Era quello di cui aveva bisogno.
Avevi perso la cognizione del tempo, ma circa mezz'ora dopo sollevò la testa dalla tua spalla.
"Dai, andiamo sul letto" suggeristi con un sorriso. Annuì e non prese il suo bastone dal pavimento, bensì utilizzò te come supporto.
Cinque minuti dopo eravate sdraiati sul suo letto. La sua testa era appoggiata al tuo petto, così lui poteva sentire il battito del tuo cuore mentre prendeva sonno.
"Alex?" chiesi per renderti conto se fosse ancora sveglio.
"Mmh?" mugulò. Sapevi che stava per assopirsi, ma dovevi assolutamente riuscire a parlargli prima.
"Non ti lascerò mai. Anche se sarai così per sempre, sarò al tuo fianco. Neanche il tuo bastone o l'assenza del sesso potranno farmi cambiare idea, io ti amo troppo. Lasciarti significherebbe spezzarmi il cuore. So che migliorerai perché tu sei Alex Standall e puoi ottenere ciò che vuoi. Non sarà facile, ma io ci sarò lungo tutto il cammino"
Non rispose e pensasti che si fosse ormai addormentato.
"Grazie. Ti amo tantissimo" disse infine e strinse la tua vita con la sua mano. Poi, finalmente, riuscì a dormire per la prima volta in quattro giorni.
***
Questo è l'immagina su Alex richiesto da Bonnie_Malfoy
Spero vi piaccia! Se avete richieste fatemele qui
Un bacio,
-Elisa💕
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Random Things || 13 Reasons Why
Diversos13 reasons why♡ Raccolta di immagina, preferences e altre cosine carine prese da Tumblr. Tutto ciò che vedete in questo libro non è scritto da me, io mi sono limitata a tradurre.