1. prologue

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"Io ti giuro che ti troverò e ti taglierò la gola con lo stesso coltello che tu mi hai messo nella schiena."

Se c'è una cosa che odio nell'umanità, è il fatto che non esista. Certe volte siamo noi che decidiamo di mandarla via, altre volte siamo obbligati. Nel mio caso, qualcuno l'ha trascinata con sé.

Ego sconfinati, piccoli disadattati. Ma è inutile parlare a vuoto, prima è importante sapere cos'è successo e ve lo sto per raccontare. Siete pronti?

Ero in terza superiore, avere diciassette anni mi sembrava fantastico, stavo crescendo, ma l'essere adulti è un brivido per poco tempo. In quel misero anno, avvennero cambiamenti che non avrei pensato di vedere, ero finalmente felice.

Passeggiavo con il mio migliore amico Kol, quando scivolai. Fossi stata a casa quel giorno non sarebbe successo nulla, ma non è come immaginate, quel giorno nessun ragazzo mi prese tra le braccia e ci innamorammo, fu un po' più complicato.

Nel cadere, la mia caviglia mi abbandonò, così da una simpatica passeggiata tra migliori amici, eravamo passati ad una corsa verso l'ospedale. Non che io mi lamentassi molto, ma dovete sapere che Kol Mikaelson, oltre ad essere un ragazzo egocentrico e pieno di sè, fu fin troppo premuroso con me da quel giorno.

Arrivai in ospedale, miracolosamente salva e un po' meno sana, quando osservai una scena a dir poco divertente. Dei ragazzi che facevano a gara a chi arrivasse primo alla fine del corridoio, con le sedie a rotelle. Erano tutti molto carini e non fraintendetemi, tutt'ora lo sono.

La visita per la mia caviglia avvenne velocemente, niente di grave, dovevo solo non sforzarla troppo e tutto sarebbe andato bene.  Questo accadde il 12 settembre, proprio due giorni prima dell'inizio della scuola, la mia piccola prigione.

Quell'anno avevo deciso di indirizzarmi verso le materie umanistiche, ero affascinata dalla psicologia, mi incuriosiva sapere quanto contorta potesse essere anche la mia stessa mente.

Ma avanti a voi non c'è una persona studiosa, assolutamente no.  I miei voti sono sempre oscillati tra il sei e il sette e mi va bene così, niente di più e niente di meno.

Ricordo che passai il giorno dopo a dormire e guardare film. Harry potter e una buona pizza sono la mia giornata ideale.

Ma purtroppo tutto ha una fine, così il giorno dopo andai a scuola, dove iniziarono i problemi. Ma non vi ho parlato ancora di me e della mia famiglia, risolviamo subito.

Mi chiamo Madison Blake, ho occhi e capelli marroni, sono 1.65 cm quindi abbastanza bassa e non ho niente di speciale da poter raccontare.

La mia famiglia è composta da mio fratello Bellamy, di solo un anno più grande della sottoscritta, devo ammettere che molte ragazze si sono innamorate di lui. Capelli quasi neri e occhi marroni e molto più alto di me.

Poi c' mia madre, Melissa, a cui io non assomiglio molto, ho preso più da mio padre, quello che ci ha abbandonati 13 anni fa.

Ho un rapporto bellissimo con entrambi.

I miei migliori amici sono due, i fratelli Mikaelson, Kol e Rebekah. Li adoro. Sono fratello e sorella ma non si assomigliano per niente. Kol ha i capelli e occhi  marroni ed è molto molto carino, Rebekah invece è bionda, occhi azzurri, sembra quasi barbie.

Ci saranno altre persone, non preoccupatevi.

Ritornando alla storia, quell'anno sarei andata alla Los Angeles High School, avrei iniziato il terzo anno in una nuova scuola, ma almeno sarei finalmente stata con i miei amici.

Devo ammettere che ero un po' in ansia, prima di entrare in quella scuola mi ero fatta aspettative troppo alte, mi ero immaginata persone di tutti i tipi che stavano insieme senza stereotipi e con pochi pregiudizi.

Ma assicuro che erano solo sogni.

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