Capitolo 2

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Un ragazzo alto, muscoloso e leggermente abbronzato varca la soglia sfoggiando un sorriso strafottente.

"Benvenuto Icardi" continua il professore "si presenti alla classe. Racconti da dove viene, i suoi interessi... quello che vuole insomma"

"Ciao a tutti, mi chiamo Mauro Icardi. Vengo da Dallas, mi sono trasferito qua a Denver perché hanno affidato a mio padre un lavoro in un'importante azienda della zona." Fa una pausa, durante la quale scruta attentamente la classe. Nel momento stesso in cui posa lo sguardo su di me, noto un leggero sorriso sul suo viso.

Quali problemi ha?

Poi continua la sua presentazione:
"I miei interessi... mmh vediamo... il calcio e le ragazze."

Si crea una risata generale, in particolare delle ragazze, che non riescono a resistere al fascino di questo bellimbusto.

Sembrano in preda ad una crisi ormonale.

Bah, io non le capisco proprio.

L'unica che non sembra essere interessata è Fiona. Unica ragazza dotata di cervello evidentemente.

Il professore non sembra aver preso bene le parole del ragazzo. Infatti, paonazzo dalla rabbia, lo ammonisce: "Non so in che classe lei si trovasse a Dallas ma questa è una classe seria. I pagliacci come lei non sono ben accetti, quindi stia attento a come si comporta."

"Certo, mi scusi." Utilizzando un tono palesemente sarcastico, si dirige verso l'unico banco libero.

Ossia quello vicino al mio.

Perfetto. Ora avrò uno sbruffone come compagno di banco.

***
La lezione passa, come previsto, molto lentamente. Per tutto il tempo ho chiacchierato con Fiona, mentre il mio simpatico vicino ha giocato sul cellulare.

Bel modo di iniziare l'anno scolastico in una nuova scuola insomma.

***

Le cinque ore sembravano interminabili, facendomi rimpiangere l'estate.

Dopo il suono della campanella mi dirigo verso la macchina.

Per arrivare a casa il più velocemente possibile non rispetto i limiti di velocità, in quanto non vedo l'ora di mangiare e riposarmi prima dell'allenamento pomeridiano di calcio.

Fin da piccolo, ho sempre amato rincorrere quel pallone tentando di farlo entrare in rete.
Mi sono appassionato da subito a questo sport ed è l'unica cosa che mi rende davvero felice e realizzato.
Durante quei novanta minuti riesco a dare il meglio di me, riesco a sentirmi libero, riesco ad essere me stesso.
Correre per inseguire quel dannato pallone è sempre stato il mio sogno e lo è tutt'ora. Potrà sembrare banale oppure esagerato, ma non so cosa farei senza il calcio. L'unica cosa al mondo che mi faccia sentire davvero bene.

Mentre preparo il borsone, sento il cellulare vibrare, così lo afferro per leggere il messaggio.

Da Fiona💓 :
"Ehi bello, ci vediamo stasera? Ho voglia di uscire! C'è una festa a casa di Stevan... prima di dire di no pensaci😘"

Alla parola "festa", il mio cervello sa già cosa rispondere.

A Fiona💓:
"Non se ne parla. Poi oggi ho allenamento, probabilmente sarò stanco alla sera."

Dopo neanche un secondo, il cellulare vibra nuovamente.

Da Fiona💓:
"Tutte scuse. Preparati, alle 8 sono da te😘"

E niente. Quando Fiona fa così, non c'è nulla al mondo che possa farle cambiare idea.
Così mi arrendo al fatto che stasera andrò alla festa.

***
Mentre mi cambio nello spogliatoio prima dell'inizio dell'allenamento, la porta si spalanca e il mio vicino di banco aka Mr. Simpatia fa il suo ingresso con un borsone in mano.

E allora capisco che lui sarà un nostro nuovo compagno di squadra.

Il nuovo compagno di squadra (ICARDI+ MARTINEZ SHIP)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora