Skyfalling

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Evan aveva paura solo di due cose:

1.La pioggia.

Che fosse una tempesta  o una lieve pioggerellina intervallata da un pallido sole,per lui,non faceva differenza.Fin da piccolo,aveva l'abitudine di rintanarsi in casa alla minima avvisaglia di un temporale. Chiudeva le imposte e aspettava che passasse, sotto le coperte con le cuffie nelle orecchie per non sentirne il rumore.A quanto pareva,la sua era una vera è propria fobia.Evan era Pluviofobico.La cosa sconvolse sua madre che  lo contrinse a" parlare" con una sua amica psicologa.Malgrado le iniziali reticenze,Evan dovette ammettere che non era stata una cattiva idea,anzi,tutto sommato ,dopo diverse "chaicchierate" ,la sua paura si era attenuata.Attualmente ,all'età di 30 anni era riuscito a lavorarci su.Non veniva più colto dal panico ceco quando sentiva sulla pelle qualche goccia ,tuttavia quando poteva,evitava di uscire se il meteo dava pioggia e aveva un'ossessione per gli ombrelli e gli impermeabili quasi maniacale.Con sè portava sempre 3 ombrelli,indipendetemente dal tempo:un ombrello portatile era fisso nella sua borsa da lavoro e due ombrelli grandi più un impermeabile venivano lasciati 365 giorni l'anno nel cofano della sua audi fiammante.Se qualcuno gli chiedeva il perchè di quell'equipaggiamento,ovviamente,non avrebbe mai ammesso la verità."Io vesto Armani,questa pioggia acida di città mi rovinerebbe il completo".Lo facevo sembrare snob,ma era meglio di sembrare Pluviofobico.

2.La disapprovazione paterna

Anche qui,si trattava di un timore atavico,legato all'infanzia.Leonard King aveva un modo tutto suo di esprimere il suo malcontento,riusciva a far sentire chiunque un essere insignificante per cui deluderlo o peggio farlo arrabbiare era fuori discussione.Nel corso degli anni,però, questo mantra si era rivelato difficile da rispettare.Una volta a 15 anni circa,Evan e il suo inseparabile braccio destro Liam"presero in prestito"la Ducati.
"Ci facciamo solo un giro,non può succedere niente di male.." 

"Se ci scoprono è finita,Evan sei sicuro?".Evan,aveva rassicurato Liam fino a convincerlo.Purtroppo le cose non erano andate per il verso giusto e i due si erano fatti fregare la moto.La terribile ramanzina non era tardata.Come sempre accadeva, quando le marachelle erano frutto dell'alleanza dei cugini King,i rimproveri venivano fatti in comune dai fratelli King.Leonard più irruento sbraitava, mentre Antony si limitava a guardarli torvo e accigliato,scuotendo il capo di fronte a quei due casi  persi del figlio e del nipote. "Siete degli irresponsabili,se non sapete gestire una moto,come farete in fututo a gestire l'azienda"

Quel pomeriggio ,sembrava che le due grandi paure di Evan si fossero condensate in un unico terribile scenario.Mentre il ticchettio incessante della pioggia gli bucava il cervello,il temporale era talmente forte da far sembrare che il cielo stesse per cadere.Davanti ai suoi occhi si stava ripentendo una scena simile a quella avvenuta 15 anni prima,quando lui e il cugino avevano preso la moto del padre di nascosto.Solo che ,questa volta,il fardello era toccato solo a lui.Liam era rimasto a lavoro. "Non possiamo andare entrambi,uno dei due dovrà pur rimanere" "Sono d 'accordo,Evan.Testa o croce con una monetina?" "Testa!"Evan,era sicuro di vincere."Questa volta me la scanso" pensò.E invece ,quella maledetta moneta aveva decretato la vittoria del cugino.

"Evan,ci stai ascoltando?hai uno sguardo assente!Ti rendi conto che vi abbiamo affidato un solo punto vendita.Uno solo,dico.Non sapete gestire un unico punto vendita,cavolo,figuriamoci l'intera azienda.Dopo tutti i sacrifici  che abbiamo fatto,ci manderete in banca rotta.Evan, che problemi hai oggi?Cosa stai pensando??".Evan,non stava affatto pensando.Aveva messo il pilota automatico poichè sapeva esattamente che piega avrebbe preso il discorso.Infondo ogni discorso prendeva la stessa piega.Il padre e lo zio avevano creato una casa editrice,con punti vendita sparsi per la nazione, partendo da una piccola libreria indipendente con il retro adibito a tipografia."Tuo nonno non aveva fiuto per gli affari,si accontentava di poco....non avrai mica preso da lui,Evan?".Era vero,il nonno non sapeva niente di bisness e marketing, ma non era vero che si accontentava.Il nonno Amava ciò che aveva,per lui la sua piccola libreria era quanto di meglio potesse esistere.Conosceva i suoi clienti uno ad uno.Sapeva quali libri consigliare a chi,e se qualcuno di loro o anche uno sconosciuto gli portava un manoscritto e a lui piaceva,lo stampava sul retro e lo vendeva per pochi spiccioli. Un mecenate della letteratura,per alcuni.Un ingenuo ,per altri.Evan e Liam erano destinati a guidare la casa editrice King,per cui non potevano permettersi errori.Dovevano essere i successori dei loro padri ,non dei sognatori come i loro nonno.

Rainy days girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora