Feeling you

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"Candele,quindi"disse Liam distratto
"Così mi ha detto il ragazzino.Ma che tipo è una che preferisce le candele ai fiori ?".
"Una con cui di solito non hai a che fare".
Era vero, Evan non conosceva ragazze che amavano candele anziché fiori,che leggevano Cervantes anziché riviste e che lavoravano in una libreria.
"Troppo complicata"
"Hai talmente tanta carne a cuocere che non hai bisogno di ulteriori complicazioni."
"Già....."Ne era cosciente. Era arrivato vicino  al baratro:abbastanza  da vederlo in tutta la sua oscura profondità, non abbastanza da caderci dentro.Poteva ancora fare qualcosa, se solo avesse saputo cosa.Doveva cominciare sistemando il suo lavoro.
"Dobbiamo concentrarci sul lavoro ,non abbiamo tempo per le donne o altre distrazioni"sentenziò
Liam scoppiò a ridere che quasi cadeva dalla sedia.
"È quello che dirò a Carol per lasciarla,e questa volta in parte sarà vero:Non ho nessun'altra"
"Farà un casino,non dovevi andarci a letto e illuderla"
"Lo so ma ormai è fatta.Ehi ,basta con questi discorsi che mi mettono ansia.Parliamo di lavoro."
"Già, ha chiamato una giornalista del Times.Stanno scrivendo un articolo sui giovani manager e vogliono intervistarti.Ho detto che avresti accettato perché così ci facciamo pubblicità "
"Bene...È una bella occasione"
"Allora la faccio richiamare e le faccio dire che stasera va bene ?"
Evan  accettò.Doveva amaliarla, lui con le donne era un fenomeno.Sarebbe risultato il più affascinante e competente manager di sempre.Suo padre lo avrebbe chiamato apposta per complimentarsi ,lui avrebbe risposto con falsa modestia ,senza sottolineare la sua vittoria sulle critiche ricevute.
Lo avrebbe fatto tacere per sempre.Non sarebbe più stato il figlio buono a nulla.
"Signor King, c'è la sua fidanzata.La faccio entrare?"
Immerso nei suoi pensieri, Evan non aveva notato l'entrata della segretaria e prima di connettere le parole si era fatto sfuggire un "chi è la mia fidanzata?"che aveva fatto piegare in due Liam dalle risate e sgranare gli occhi alla ragazza.
"La signorina mi ha detto di chiamarsi Carol"
Liam continuava a ridere "Non conosce nessuna Carol "
"Si che la conosco!mio cugino vuole fare il simpatico, le dica di aspettarmi in sala riunioni.La raggiungeró tra poco"
La segretaria abbozzò un sorriso dubbioso e andò a riferire.
"Liam ,se non la smetti di ridere sei morto.Sono già nervoso, non ti ci mettere.Non sarà facile lasciarla "
"Se vuoi lo faccio io al tuo posto"
Scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.
"Evan,dai dico sul serio....non fare quella faccia"
Evan si avviò in sala riunioni non prima di aver mostrato il dito medio al cugino.

La sala riunioni consisteva in un grande tavolo rettangolare di compensato,ai lati vi erano sedie girevoli nere.Le pareti ,di un bianco quasi abbagliante, facevano risaltare l'enorme schermo ultrapiatto nero,appeso sul fondo.Non era sicuramente Carol ,la ragazza che con i piedi sul tavolo trangugiava sfacciatamente  grossi anelli di cipolla fritti.
"Ti sei sbarbato,vedo"
"Scarlett,perché sei qui?"
La ragazza si alzò di scatto,la maglietta bianca, da cui si capiva che non portava il reggiseno,era leggermente macchiata.La gonna di jeans inguinale, anche.
"Sei senza palle...prima ti disperi e mi chiedi di non lasciarti e poi te ne freghi totalmente "
"Ho solo rispettato la tua volontà ".Evan stesso si stupì della sua risposta arguta.
"Che uomo sei?"disse avvicinandosi
"L'uomo che hai sempre voluto e sempre vorrai. Anche ora mi desideri"
Non era difficile capire le intenzioni di Scarlett.Fin troppo scontata.
"Certi amori ,ritornano"disse la ragazza mentre si avvicinava alla bocca di Evan sicura che si sarebbero baciati.Ma lui si scansò.
"Non fa per me la minestra riscaldata.Ora ,scusami ma ho molto lavoro."
"Che io ricordi,il lavoro non ci ha mai fermati"ribatté ,guardandolo negli occhi con un sorriso allusivo.
Evan ricambio lo sguardo.
"Non mi sono fatto capire.Non solo non ho tempo ma soprattutto non ho voglia.Ci si becca,Scarlett"e se ne andò, lasciando la ragazza pietrificata.

Rainy days girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora